A tutti gli appassionati di romanzi avvincenti, dipendenze e partite della vita: non potete perdervi La regina degli scacchi, la nuova serie Netflix con Anya Taylor-Joy. Tratto dal romanzo di Walter Travis The Queen’s Gambit, l’appassionante show narra la discesa- ascesa della giovane campionessa di scacchi Elizabeth Harmon, un personaggio di fantasia catturato negli anni duri della formazione, mentre affronta difficili partite e i demoni della sua vita.
Un racconto di formazione tra genio e sregolatezza
Scampata per miracolo al nebuloso incidente stradale che ha ucciso la madre, Elizabeth (Taylor-Joy) viene trasferita in un orfanatrofio del Kentucky, alla fine degli anni ’50. Nel seminterrato avviene l’incontro che cambia la sua vita già segnata di orfanella, quello con il custode appassionato di scacchi (Bill Camp) che le insegnerà a giocare e scoprirà per primo il talento prodigioso di cui è dotata. Un dono che porterà Elizabeth sulla rampa di lancio per il successo mondiale, ma la strada per la vittoria è lastricata di fantasmi del passato e pulsioni autodistruttive che spingono la ragazza sull’orlo del baratro. Infatti, nonostante il maschilismo e lo scetticismo verso le capacità intellettive femminili facciano inevitabilmente capolino in una storia che si snoda lungo gli anni ’60, il vero conflitto che Elizabeth si trova a combattere è quello interiore, contro le proprie fragilità e ricadute.
Scacchi che emozionano
Il regista Scott Frank confeziona un prodotto coinvolgente e raffinato, che avvince immediatamente lo spettatore. I costumi, la ricostruzione scenica e la colonna sonora sono curati a puntino e la scrittura non si perde mentre procede serrata nel climax che porta alla conclusione. Le partite di scacchi, che ovviamente occupano una parte considerevole dei 7 episodi di cui si compone lo show, sono tese e spiegate quel tanto che basta a far capire a chi guarda quanto complicato e cerebrale sia il gioco senza annoiare. I primissimi piani, il ticchettio dell’orologio, le mosse rapide delle pedine sulla tavola lasciano con il fiato sospeso, soprattutto quando la telecamera si concentra sui grandi occhi felini della protagonista. Anya Taylor-Joy, che presto vedremo in New Mutants, si conferma una delle attrici più interessanti del momento e incarna alla perfezione l’affascinante personaggio di Elizabeth Harmon. Complessa, credibile, straordinariamente intelligente e ostinata quanto fragile e sola, Beth è un’autentica calamita per lo spettatore, che non può non sostenerla mentre combatte per il titolo e se stessa. Sì, perché il gioco degli scacchi diventa metafora dell’esistenza e quindi questione di vita o di morte, da cui trarre le lezioni necessarie per sopravvivere: attacco, difesa, intuizione, studio, aiuto.
Un romanzo da guardare
Agonismo, emancipazione, crescita: c’è proprio tutto in questa avvolgente serie-romanzo di Netflix, costruita secondo gli stilemi della storia di formazione ma scevra di banali retoriche e ridondanti cliché. I diversi ritmi narrativi sono sapientemente dosati e costituiscono una struttura equilibrata, che sa trovare il tempo per riflettere, essere sensibile e profonda senza pesare sulla narrazione e sull’attenzione degli spettatori, tenuta sempre viva. La gloria ma anche le difficoltà e il dolore che un grande dono come quello di Elizabeth comportano e il tema delle dipendenze intrecciano le storie di amici, amanti, madri immature, competizione. Il tutto reso credibile grazie alla solidità della scrittura e all’ottima prova del cast, che comprende Thomas Brodie-Sangster (Il trono di spade), Harry Melling (Harry Potter), Marielle Heller. A fare da sfondo alle vicende de La Regina degli Scacchi, un realistico e spietato spaccato della società americana, intriso di puritanesimo e razzismo, che finirà per entrare in crisi proprio grazie alla ribellione e alla voglia di indipendenza di Beth e dell’amica Jolene, di tutte quelle persone di cui le due si fanno rappresentanti in questo microcosmo raffinatamente realizzato.