La verità, vi spiego, sull’amore, non è un Manuale d’amore – come il titolo potrebbe suggerire – ma un inter realistico e contemporaneo sulla fine di una relazione. Come nel linguaggio si abusa della parola amore, molte relazioni lo vivono così intensamente da consumarlo e non sapere poi comprendere che non esista più. Dora (Ambra Angiolini) e Davide (Massimo Poggio) sono arrivati al punto – dopo 7 anni di relazione e due figli – di dover vivere separati, Dora a casa con i bambini – a Roma – e Davide vicino al posto di lavoro, Milano.
Questa situazione drammatica viene diretta da Max Croci (Al posto tuo) sui toni della commedia, abbattendo la quarta parete, coinvolgendo lo spettatore a entrare nel frenetico ciclone della “mamma gazzella” che mai perde il ritmo tra famiglia e lavoro, aiutata da una schiera di personaggi che aggiungono colore a una pellicola già di suo colorata nelle parole, nelle scenografie, nei costumi e nelle situazioni.
Le altre forme d’amore
La situazione che Dora e Davide vivono è tutto fuorché divertente e ci sono due bambini piccolissimi di mezzo, eppure questa crisi apre a una ricostruzione di se stessi in modo ludico (richiamato dalle scenografie sempre colorate e ricche di giochi, importanti non solo per i bambini) e costruttivo; il dolore c’è – e non è banalizzato o ridicolizzato -, ma non è totalizzante, anche grazie al sostegno di altre forme d’amore donate dallo zoo di personaggi che accompagna e assiste Dora.
C’è Sara (Carolina Crescentini) nella vita di Dora, la migliore amica bellissima e festaiola, non disposta ad impegnarsi, ma che potrebbe mettere tutto in discussione per il poeta-bidello Simone (Edoardo Pesce), il quale grazie alla sua simpatia è promosso a “tato” dei bambini di Dora, dando a lei un grande aiuto. Oltre ad amici fidati sui quali Dora può contare, c’è la giocosa madre (Pia Engleberth), una nonna decisamente diversa da quelle proposte nell’immaginario letterario-pubblicitario, come è diversa anche la nonna paterna (Giuliana de Sio), donna affascinante in cerca di avventure che vuol esser chiamata “zia” dal nipotino.
Ognuno di questi personaggi dona al suo prossimo una forma d’amore diversa da quello ideale romantico, quanto è diverso anche dall’ideale armonico che può offrire la pubblicità del Mulino Bianco, ma è una storia reale che ci viene raccontata e questo cast quasi circense nelle sue peculiarità riesce a trasformare e a dare forza a Dora per la verità che non osa pronunciare per cambiare la sua vita.
Dal blog al grande schermo
La storia di Dora è in realtà la storia di Enrica Tesio, autrice del blog TiAsmo, che aprì circa due anni fa con quest’introduzione: “Ho 35 anni, ho due figli, un bimbo di 3 anni e una bimba di 10 mesi, ho due gatti, ho un mutuo, ho un lavoro. C’è anche un padre, una brava persona per carità, che però qualche mese fa mi ha lasciato. E da allora scrivo. Certa che l’amore, come dice Lennon, sia la risposta… ma a una domanda irrimediabilmente sbagliata.”
Quella che è iniziata come una scrittura terapeutica online, ha riscontrato un successo tale da trasformarsi in un libro divertente e intelligente, da cui è nato il film. Tante trasformazioni potrebbero rovinare un buon soggetto, se non addirittura snaturarlo, ma così non è per La verità, vi spiego, sull’amore, che diventa l’occasione per unire un cast talentuoso in una commedia originale, con il tema più vecchio del mondo, ma – no, non dirò 2.0 – preso dal vissuto contemporaneo di una donna sia madre, sia lavoratrice, che non mette da parte il suo essere donna, desiderosa di divertirsi, uscire, avere amici e incontrare un altro uomo, impresa non facile.
Il rischio di trasformarsi in una sit-com pink power mal italianizzata c’era, ma gli ostacoli sono stati superati rendendo il film capace di intrattenere con simpatia, leggerezza e senza cliché tipici della commedia romantica italiana. Il gustoso intrattenimento non è solo in mano a Checco Zalone in Italia, La verità, vi spiego, sull’amore è una riuscita prova di ciò.