L’Agenzia dei bugiardi, nuovo film di Volfango De Biasi (Iago, Come tu mi vuoi) è in sala dal 17 gennaio 2019. Il film, prodotto da Medusa Film e Picomedia, è il remake di una pellicola francese ALIBI.COM. Nel cast troviamo buona parte dello Star System italiano e del web made in Italy: Massimo Ghini, Giampaolo Morelli, Alessandra Mastronardi, Herbert Ballerina, Paolo Ruffini, Diana Del Bufalo, Carla Signoris e Paolo Calabresi.
I Bugiardi
Il film narra le vicende di Fred (un Giampaolo Morelli in buona forma), che ha un’agenzia volta alla creazione di alibi. A lui e ai suoi due assistenti (Paolo Ruffini ed Herbert Ballerina) si rivolge chi tradisce la moglie o chi nasconde qualcosa che dovrebbe rimanere nascosta (simpatica piccola parte di Antonello Fassari , un cardinale con una passione per la Roma). Fred quindi crea un alibi anche ad Alberto (il più bravo del cast, Massimo Ghini) che tradisce la moglie (la bella e brava Carla Signoris) con una seducente ma alquanto tonta Cinzia (una fastidiosa e sopra le righe Diana Del Bufalo). Dove sta l’intreccio? La figlia di Alberto, Clio (una niente di che, Alessandra Mastronardi), paladina della verità, si innamorerà proprio di Fred che deve coprire suo padre dalle corna.
La sagra delle coincidenze
Com’è solito che accada in questi film, una o due coincidenze sono ben volute e aiutano ai fini della narrazione della commedia. UNA o DUE, ma siamo di fronte alla regia (regia?) di Volfango De Biasi, reduce da due cinepanettoni (alquanto scadenti) Natale col Boss e Natale a Londra. Quindi le coincidenze si sprecano e non le voglio elencare per non fare spoiler, quello che però da fastidio di queste forzature, è che vengono accettate da tutti con un bel “Ma che ci fai qui?” E lo spettatore medio ci va giù di grasse risate. Il film, qualche volta fa sorridere. Uno straordinario Paolo Calabresi ci dedica attimi di puro intrattenimento. Ma per tutta la pellicola ci si interessa più a quello che fanno i personaggi coperti dagli alibi. Non ci coinvolge quasi mai Fred e soprattutto la sua storia d’amore strampalata dettata da regole e limiti assurdi.
Le Donne ci cascano sempre…ma perdonano.
Bisogna ammettere inoltre, che essendo un remake, ma contenendo tutte le regole perfette di un cinepanettone (corna, sciacquette, tette, Ghini) le donne,come al solito, non ci fanno bella figura. Perché in questo film sono le uniche ad essere raggirate. Non si vede mai un alibi costruito per un tradimento di una donna. Ed inoltre, Alessandra Mastronardi è l’unica a sospettare qualcosa delle rocambolesche scuse trovate ogni volta da suo padre e dal suo ragazzo. Ma solo perché è una giurista amante della verità (come spiegato da subito all’inizio del film). La madre di lei non si fa domande e alla fine del film, pronuncerà una frase che manderà a monte tutto quello che abbiamo appena visto! Insomma uno scivolone dietro l’altro in scrittura. Non si capisce il vero motivo del perché Ghini tradisca la moglie, non si capisce perché i due siano così lontani tra di loro. Non si capisce se Cinzia (D. Del Bufalo) sia completamente stupida o faccia finta.
Tutte le altre sottotrame, le fughe, gli scoprimenti, le bugie a fin di bene sono di passaggio, la storia comincia ad andare per conto suo mostrandoci degli scorci non originali volti alla risata occasionale. Un cameo di Piero Pelù, piuttosto simpatico, fa tornare il sorriso. Nelle parti con Diana Del Bufalo, invece, si sorride solo perché c’è Ghini. Siamo di fronte all’ennesimo capitolo della commedia italiana dove corna, bugie, inganni e maschilismo sono all’ordine del giorno. Volfango De Biasi imita la commedia francese dandoci un pastrocchietto in salsa italiana con qualche buona interpretazione ma pesanti problemi di trama.