Siamo ormai a pochissimi giorni dal lancio italiano di Disney+, la piattaforma streaming della casa di Burbank così tanto attesa, specialmente nei giorni in cui siamo ahinoi costretti in casa dall’emergenza del Coronavirus. Il 24 marzo saranno numerosi gli show originali che accompagneranno il catalogo di centinaia di vecchi e nuovi film, serie TV e cartoni animati della pressoché infinita riserva di Disney, Fox, National Geographic, Marvel e Star Wars. Oltre all’attesissimo The Mandalorian e ad altre produzioni delle quali vi parleremo nei prossimi giorni, dopo aver ottenuto accesso in anteprima all’offerta del programma grazie a Disney Italia, partiamo da quello che è senza molti dubbi il lungometraggio inedito più importante che troverete pronto da streammare, l’ultimo di una lunghissima serie di live action basati sui classici Disney. Dopo Aladdin e Il Re Leone e in attesa del rinviato Mulan, arriva scodinzolando l’adattamento di Lilli e il Vagabondo, ben 65 anni dopo l’originale del 1955, magari non il classico più chiacchierato di tutti, ma sicuramente uno dei più adorabili.
Un live action meno ambizioso
Pronti quindi a immergerci nella Bella Notte e vedere polpette rotolare su un piatto in alta definizione in questo film diretto dal non certo celebre Charlie Bean (al suo secondo lavoro in cabina di regia dopo The LEGO Ninjago Movie) e generalmente avvolto da un’aura di “low budget” rispetto alle produzioni che abbiamo visto recentemente al cinema. Il cast rende la cosa evidente sin dall’inizio, non richiamando alla mente nomi di primissimo pelo (fatta eccezione per Tessa Thompson alla voce inglese di Lilli, se vogliamo), ma ciò non va a inficiare la qualità del film. Gli attori infatti svolgono un lavoro più che commendevole, anche se lavorando certo con un copione che lascia poco spazio all’immaginazione e che segue quasi pedissequamente la storia del classico originale. Parliamo di attori umani, ma anche animali, in quanto, per scelta sia di budget ma anche di ammirevole realismo e cinema “vecchia maniera”, i cani del film sono interpretati da animali reali: Lilli è una dolce Cocker Spaniel chiamata Rose, mentre il Vagabondo è lo scarmigliato Monte.
Vedere su schermo – e anche quando sono stati adorabilmente chiamati a sfilare sul tappeto rosso alla prima del film – questi migliori amici dell’uomo è senza molti dubbi la parte più riuscita del film, complimenti sia a loro che ai loro addestratori (qui alcune delle adorabili storie dalla produzione). Sfortunatamente però, in una pellicola dove i cani chiacchierano – e anche parecchio – non si poteva fare a meno di un po’ di CGI, creando però uno stacco netto tra quando i cani sono veri adorabili cani e i momenti – animati decisamente male – quando parlano e muovono la bocca in maniera a tratti inquietante. Siamo molto lontani dai livelli di computer grafica de Il Re Leone, qualcosa che ci dovevamo certo aspettare visto il budget che ammonta a circa un quinto rispetto a quello del suo fratellone uscito al cinema l’estate passata.
Sempre una Bella Notte?
Sappiamo che però siete tutti qui per una cosa, la scena degli spaghetti alle polpette, con l’iconica “Bella Notte” a risuonare, la serenata cantata nel momento più adorabile del film ai due cagnolini intenti a consumare il loro pasto “italiano” al primo appuntamento. Siamo felici di dire che Rose e Monte se la sono cavata alla grande e benché sia servito un pizzico di aiuto tecnologico per gestire tutto perfettamente e gli spaghetti siano stati sostituiti da più resistenti filamenti di liquirizia, il vagabondo ha davvero fatto rotolare la polpetta verso Lilli, ricreando graziosamente il momento più famoso del film.
Film che però non ha tantissimo da offrire al suo pubblico se non una discretamente realizzata conversione di un classico dell’animazione, un Lilli e il Vagabondo moderno che non ha molto di valore se non un paio di simpatiche canzoni inedite (una in particolare adattata ai tempi moderni) e uno sguardo all’acqua di rose sul 1909 in Georgia, con musica Jazz, l’atmosfera del bayou con tanto di vecchia nave al vapore che fa tanto Tom Sawyer e Huckleberry Finn.
Lilli e il Vagabondo magari evita alcuni dei passi falsi di produzioni come Dumbo e Alice nel Paese delle Meraviglie, ma allo stesso tempo fa il compitino senza stupire, con le sue scene comiche e, almeno nelle intenzioni, più intense (come quelle che hanno a che fare con il “cattivissimo” accalappiacani) che passano senza lasciarci niente di che. Detto questo, per una serata tranquilla sul divano, non stiamo parlando di un disastro, ma semplicemente di un progetto senza troppe pretese (e magari non troppo necessario, aggiungiamo noi?) che vuole adattare un’amata storia d’animazione al 2020 e far esordire Disney+ con un nome relativamente altisonante da giocarsi anche nella categoria Film.