È un’emozione particolare quella che ci accompagna nel raccontarvi e nel vedere approssimarsi l’uscita di Luca, il nuovissimo film Pixar che potrete godervi dal prossimo 18 giugno direttamente sul vostro abbonamento Disney+, senza nessun costo aggiuntivo, in maniera simile a quanto successo con il precedente lungometraggio della casa che fu fondata da Steve Jobs (Soul) e differentemente da quanto è avvenuto, sempre recentemente, con il buon Raya e l’Ultimo Drago. Non si tratta quindi di una release cinematografica mondiale con grande fanfara, ma l’emozione come detto è molta nello scrivere del primo film Pixar ambientato in Italia e diretto da un regista italiano, il buon Enrico Casarosa.
Luca (24° lungometraggio made in Pixar) ci immerge nelle Cinque Terre di un’era passata, tra pasta al pesto, poster di Fellini e soprattutto le casette e le barche tipiche della costa Ligure. Non ci è dato sapere in che anno siamo esattamente (tra i ’50 e i ’60), ma quello che è certo è che la piccola cittadina di Portorosso è credibile, viva e sotto sotto la vera protagonista del film. Chiaramente un paio di stereotipi – molto inoffensivi – fanno capolino, soprattutto linguisticamente, ma si tratta di scelte stilistiche fatte per rendere il film godibile a tutto il mondo, mentre per gli italiani come noi sono tanti i piccoli rimandi, citazioni e – soprattutto – le musiche della colonna sonora che comprende artisti come Edoardo Bennato e Gianni Morandi che riescono a farci sorridere quasi in ogni scena. Si nota la mano, in ogni caso, di un regista nostro connazionale che riesce a sottolineare gli elementi importanti del Bel Paese e dei suoi abitanti senza però scadere nella parodia.
“Silenzio, Bruno!”
Ambientazione a parte, suddivisa tra il villaggio già citato e il mare che ci si affaccia davanti, Luca racconta la storia del suo omonimo protagonista, un bambino come tanti altri che prova ad aiutare i genitori nella fattoria di famiglia ma che allo stesso tempo sogna di vivere entusiasmanti avventure. Sembra tutto nella norma, peccato che ci troviamo sott’acqua, le pecore che raggruppa sono in verità (esilaranti) pesci e Luca e la sua famiglia sono mostri marini. Le leggende di Portorosso, infatti, narrano di creature squamose ed estremamente pericolose che vivono nei fondali davanti al villaggio… Le leggende come spesso succede hanno un fondo di verità, ma in questo caso i mostri marini di Luca non sono certo esseri abominevoli dall’intento omicida, bensì normali componenti di una società sviluppata e tanto simile alla nostra, che al contrario dipinge proprio gli esseri umani come i veri mostri della superficie. Luca sa poco, pochissimo di questo mondo che lo affascina tanto e con il coraggio che solo i bambini possono dimostrare cerca di seguire le misteriose mosse di un altro ragazzo più intraprendente (Alberto), che lo porteranno a scoprire il grande segreto dei mostri marini di Portorosso: possono trasformarsi in umani una volta arrivati in superficie.
Saranno così i giovanissimi Luca e Alberto a ritrovarsi letteralmente come “pesci fuor d’acqua” a interagire con i bizzarri abitanti del paese, rimanendone ovviamente invischiati nelle vicende fino al midollo e cercando piano piano di comprendere quel mondo che dapprima li spaventava così tanto ma che alla fine non sembra così tanto male…
E se i pesci fuor d’acqua fossimo proprio noi?
Luca segue quindi un canovaccio abbastanza classico che porta alla mente film come Balla coi Lupi o Avatar, per non dimenticare ovviamente altri capolavori d’animazione come La Sirenetta o Pocahontas, scorrendo via veloce tra una gag e l’altra tra i protagonisti e i magnifici personaggi secondari (la piccola Giulia, il baffuto padre e il gattone che ricorda Maurizio Costanzo sono il top) e la preoccupazione della famiglia di Luca per il loro figlioletto scomparso. Il nuovo prodotto di punta di Disney+ non ci mette davanti a grossi drammi, colpi di scena o tratta temi particolarmente spinosi, ma non per questo non riesce a configurarsi come una “coming of age story” divertente e sentimentale al punto giusto. Forse per anelare a premi Oscar o entrare nel gotha dell’animazione serve qualcosa di più coraggioso, ma quello che abbiamo appena visto in anteprima per voi rimane un omaggio di gusto al nostro Paese e un ottimo film da guardare con famiglia o amici in queste calde giornate di inizio Estate.
Luca è così uno di quei prodotti Pixar che fanno bene al cuore e riscaldano l’anima, e un film che certamente per un italiano si dimostra ancora più speciale, viste le sue citazioni e i ricordi della nostra infanzia che può portarci alla mente. D’altro canto, però, vista la sua relativa semplicità e trama dallo svolgimento già visto, non potrà probabilmente entrare nel novero di quei capolavori Pixar senza tempo, restando comunque un film divertente e arguto.