Nata a Milano il 28 gennaio 1931, Lucia Bosè è morta oggi a Madrid a causa del Coronavirus: l’attrice italiana aveva 89 anni. Vincitrice del concorso di Miss Italia nel 1947 quando aveva appena 16 anni, Lucia Borloni (questo il suo vero nome) è celebre per essere stata diretta da registi come Fellini, Cocteau e Bunuel. L’attrice lavorava come commessa in una famosa pasticceria milanese, la Pasticceria Galli, quando fu notata da Luchino Visconti e, a seguito della vittoria a Miss Italia, decollò la sua carriera cinematografica.
Superò il provino per Riso amaro ma l’opposizione della famiglia la costrinse a rinunciare al film. Partecipò comunque ad alcune pellicole che segnarono l’affermazione del neorealismo italiano, come Non c’è pace tra gli ulivi (1950) di Giuseppe De Santis, ma soprattutto Cronaca di un amore (1950) di Michelangelo Antonioni per il quale fu anche La signora senza camelie (1953). In questo primo periodo fu diretta anche da Luciano Emmer e Francesco Maselli partecipando inoltre a diverse pellicole brillanti a fianco del suo primo fidanzato Walter Chiari. Dopo 17 film si sposò e lasciò il cinema ma rimase un popolare personaggio da rotocalco.
Convolò a nozze con il torero Luis Miguel Dominguín nel 1955, da cui ebbe tre figli: l’attore e cantante Miguel Bosè e Lucia e Paola Dominguin. Il matrimonio si concluse nel 1968 con la separazione, a causa delle continue infedeltà del marito.
Lucia Bosè riprese a recitare verso la fine degli anni ’60. La ricordiamo in Fellini Satyricon (1969) di Federico Fellini e più avanti in Cronaca di una morte annunciata (1987), di Francesco Rosi, L’avaro (1990) di Tonino Cervi nel cui film è stata doppiata da Angiolina Quinterno, Volevo i pantaloni (1990) di Maurizio Ponzi, I Viceré (2007) di Roberto Faenza.
Lucia Bosè ebbe modo di frequentare personalità di rilievo, come Pablo Picasso, Luchino Visconti, padrino di battesimo di Miguel, ed Ernest Hemingway.