Mamma Mia!, lanciato ormai nel lontano 1999 nel West End di Londra, è di diritto nella storia dei musical più di successo di sempre. Oggi siamo qui a parlarvi del sequel cinematografico del film del 2008, ancora adesso uno dei musical con i maggiori incassi della storia, anzi il primo se non considerassimo produzioni Disney come La Bella e la Bestia, Coco e Frozen. Anche con tutti questi soldi al botteghino, l’annuncio, ormai più di un anno fa, dell’arrivo di un sequel diretto delle peripezie della famiglia Sheridan in quel di Kalokairi ci aveva abbastanza stupito: non esiste infatti una continuazione del musical teatrale e in fondo la storia si era chiusa bene persino così. Senza contare la sicura difficoltà – anche contando appunto gli ottimi risultati – nel convincere un cast così ricco e costoso a riunirsi di nuovo sull’isola. Nonostante tutto oggi siamo qui a parlarvi di Mamma Mia! Ci risiamo, in verità un prequel/sequel dell’originale, che, dati per scontati alcuni limiti del genere e del tipo di narrazione che vuole portare avanti, ci ha divertito ed emozionato tantissimo, forse anche di più del primo.
Ci risiamo, davvero
Ci ritroviamo cinque anni dopo gli eventi di Mamma Mia! e le cose sono davvero cambiate: la precoce dipartita di Donna (Meryl Streep) ha responsabilizzato la la figlia Sophie (Amanda Seyfried) nel portare avanti il sogno della madre di trasformare la villa di famiglia in un lussuoso hotel greco. Siamo a pochi giorni dall’inaugurazione, e praticamente tutti i protagonisti dell’originale sono lontani: Sky (Dominic Cooper) è negli Stati Uniti per lavoro, i tre padri sono sperduti chissà dove e le uniche a presentarsi in tempo alla porta dell’Hotel Bella Donna sono le rimanenti due esponenti delle Dynamos, come al solito l’anima del film. Nell’attesa dell’evento (e delle ovvie peripezie al limite del credibile che accadranno), in Mamma Mia! Ci Risiamo, Sophie ripercorre i passi della madre e lo spettatore può assistere tramite lunghi flashback alla storia fino a quel momento solo accennata della pazza estate della giovane Donna (una bravissima Lily James) nella quale concepì una inattesa figlia con tre possibili padri.
E così ogni scena si muove anche più volte tra le due timeline, tra presente e 1979, simbolizzando con sapienti inquadrature il passaggio di testimone tra le due generazioni di Sheridan, mentre intorno a loro il mondo vive nell’ormai rinomata follia stile ABBA. Mamma Mia! ci ha abituato a storie di incredibili coincidenze, momenti imbarazzanti e cliché, ma il suo segreto, in questo sequel ancora di più che nel primo, è di non prendersi per nulla sul serio. E funziona, davvero: il film diverte e ha anche momenti profondi abbastanza da provocare forti emozioni nel pubblico, ancora più efficaci che in passato visto il tanto tempo passato con gli irresistibili protagonisti del primo episodio. Senza dimenticare poi i piccoli rimandi e citazioni al film del 2008, davvero apprezzati e notabili solo dagli appassionati hardcore.
Un cast d’eccezione
Una delle grandi forze di questo film è sicuramente il suo cast, soprendentemente sia quello vecchio che ritorna in toto (alcuni personaggi però sfortunatamente hanno davvero poco screen time, non dite che non vi avevamo avvertiti) che quello nuovo. In Mamma Mia! Ci Risiamo, in particolare ci hanno convinto le performance, sia canore che attoriali, di Jessica Keenan Wynn da giovane Tanya, Hugh Skinner come giovane Harry (adorabile la sua Waterloo) e infine Josh Dylan, decisamente credibile anche da svedese nei panni di un certamente più infisicato Bill.
Chiaramente poi sono i Colin Firth, le Julie Walters e le Christine Baranski a fare la parte del leone, in aggiunta a una sempre magnifica Seyfried: ci siamo davvero affezionati a questi personaggi. A questo potete aggiungere una breve ma intensissima performance di Cher (a 72 anni e a 10 di distanza dalla sua ultima apparizione cinematografica!) e l’apprezzatissima scelta di non fare cantare praticamente più Pierce Brosnan. Ti vogliamo bene, ex-007 degli anni ’90, ma lasceremmo volentieri il microfono ad altri.
Uno non era ABBAstanza?
Arriviamo quindi finalmente alle canzoni, ai numeri e a tutto quello che rende Mamma Mia! Ci Risiamo così indimenticabile come il suo predecessore, forse persino di più. Ancora una volta, l’intera soundtrack pesca a piene mani dalla lucente carriera del trio svedese ABBA, portando sul grande schermo alcuni dei loro successi criminalmente ignorati nel primo, come Knowing Me, Knowing You o Fernando (imperdibile, capirete poi perché). Senza poi dimenticare i cavalli di battaglia: non uscirete dal cinema senza la vostra dose di Super Trouper, Dancing Queen e compagnia bella, una scelta decisamente condivisibile anche se ci avrebbe incuriosito vedere tutto materiale inedito. Aspettatevi perciò scene di follia di gruppo, greci scatenati e improbabili balli su barche da pesca come da tradizione.
Certo il film ha alcuni difetti (particolarmente divertente come abbiano girato alcune scene notturne palesemente di giorno, con tanto di ombre) e in generale, se preso slegato dalla sua natura di spettacolo cinematografico con musiche, impallidisce come commedia romantica, nella sua banalità e prevedibilità, ma forse anche questo è parte del suo charme.