Citando il film di Ridley Scott, si sta chiudendo un’ottima annata, complice il tardo arrivo nelle sale del bel paese di diversi titoli protagonisti agli Oscar dello scorso febbraio. Quella che seguirà è una classifica del tutto opinabile – è sempre doveroso precisarlo – frutto del personale gusto dell’autore dei film usciti nelle nostre sale nel corso dell’anno solare, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2018.
Una classifica quindi del tutto soggettiva, che non vedrà pellicole comunque meritevoli di essere viste come lo splendido indie movie diretto da Greta Gerwig Lady Bird, il primo film estraneo al mondo musicale di Damien Chazelle First Man, l’anti-Disney Un sogno chiamato Florida, o il biopic Tonya. E ancora The disaster artist, L’ora più buia, A Quiet Place, 7 sconosciuti a El Royale, Lazzaro felice, Un affare di famiglia, Bohemian Rhapsody, The Ballad of Buster Scruggs, La Diseducazione di Cameron Post, Widows, Soldado, BlacKkKlansman, Sulla Mia Pelle, L’Uomo che uccise Don Chisciotte, La truffa dei Logan, e il cult giapponese Zombie contro Zombie di Shin’ichirô Ueda.
Dopo questa carrellata veloce ma necessaria, partiamo dal fondo con la decima posizione, dove troviamo un cinecomic, il genere più inflazionato dell’ultimo decennio. Anche il 2018 ha visto tante trasposizioni dalle pagine dei fumetti, alcune ben riuscite (Avengers: Infinity War, Black Panther), altre meno (Ant-Man and the Wasp, Venom), ma su quale sia stata la migliore non ci sono dubbi.
10) Spider-Man: Un Nuovo Universo
Spider-Man: Un Nuovo Universo di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman
Il film che milioni di nerd in tutto il mondo stavano aspettando. Spider-Man: Un Nuovo Universo è la dimostrazione che si possono fare ottime pellicole super-eroistiche fuori dai canoni imposti dal tanto decantato Universo Cinematografico della Marvel, guardando al passato con affetto ma non con nostalgia. Un nuovo universo in tutti i sensi, che porta quel tocco di follia fumettistica che per esigenze registiche non è possibile portare nelle versioni live-action dei cinecomic. Un film per tutti, capace di sorprendere in positivo i fan di vecchia data e di attirare nuovi spettatori. Che sia l’animazione la casa più adatta ai supereroi?
9) The Post
The Post di Steven Spielberg
Un regista classico, che dirige un film dallo stile classico, interpretato da due attor(on)i classici. Sulla carta un mix decisamente poco accattivante, e invece The Post risulta a conti fatti un film appassionante e scorrevolissimo, sorretto da due pilastri come Tom Hanks e Meryl Streep, diretti magistralmente da uno che di film nella sua vita ne ha diretti tanti e sbagliati pochi.
8) L’Isola dei Cani
L’Isola dei Cani di Wes Anderson
L’ultima follia di Wes Anderson, L’Isola dei Cani, la si gode appieno solo vista e sentita in lingua originale. A partire dal titolo (Isle of dogs si legge anche I love dogs, letteralmente Io amo i cani) e passando soprattutto da un cast vocale di alto livello, il doppiaggio italiano toglie un’impronta fortissima al film. Una storia assurda, condita dall’inconfondibile ironia del regista, che racconta la realtà che ci circonda per mezzo di un mondo fittizio. Chiudono il cerchio una colonna sonora meravigliosa e l’elemento politicamente scorretto spassosissimo.
7) Dogman
Dogman di Matteo Garrone
Finalmente, Matteo Garrone. Dopo l’esperimento riuscito a metà del film a episodi Il Racconto dei Racconti, il regista di Gomorra e Reality è salito nuovamente in cattedra. Dogman, che racconta uno dei fatti di cronaca più efferati della storia italiana, mette in luce tutti i pregi di uno dei registi più di talento del panorama nazionale. Ma soprattutto ci porta alla scoperta di un attore, Marcello Fonte, la cui interpretazione del Canaro della Magliana gli è valsa il riconoscimento al Festival di Cannes. Un viso anti-cinematografico, ma dotato di una fortissima espressività. Con una regia pulita ed inquadrata, Garrone ci mostra una periferia romana dal sapore universale e gira un film crudo, ma dalla grandissima umanità.
6) Il Filo Nascosto
Il Filo Nascosto di Paul Thomas Anderson
No, non è il film più bello di Paul Thomas Anderson e no, nemmeno quello di Sir Daniel Day-Lewis che, con Il Filo Nascosto, chiude una carriera che lo consacra nell’Olimpo dei più grandi attori di tutti i tempi. Tralasciando lo sforzo di trovare una risposta alla precedente questione (indizio: tornare al 2007, per entrambi), quando si ha di fronte un film di Anderson è come guardare un Gauguin: non c’è da discutere, nei migliori ci entra di diritto.