Il brillante fisico teorico Stephen Hawking è scomparso questa mattina.
Aveva 76 anni.
Colpito da SLA tanti anni fa, il caso di Hawking fu particolare fin da subito, con la malattia che fece effetto in tempi insolitamente lunghi. La malattia non lo ha fermato, al massimo rallentato, concedendogli una grande lucidità mentale, che gli ha permesso di continuare a ricercare e studiare.
Hawking è stato autore di brillanti teorie, ad esempio quella sulla sconfinatezza dell’universo in origine ed altre sui buchi neri. Ha contribuito alle teorie sul multiverso e sull’evoluzione galattica, tra le altre.
La storia di Hawking ha ispirato anche il mondo del cinema a partire dal 1992, anno di rilascio del documentario “Dal Big Bang ai Buchi Neri”. Il titolo è lo stesso dell’omonimo trattato divulgativo di Hawking, che si proponeva di rendere fruibile al grande pubblico la moderna teoria cosmologica.
Negli anni è diventato un personaggio di culto e di riferimento per la comunità scientifica, ma anche per quella nerd. E’ apparso nelle più svariate produzioni, partendo da Star Trek: The Next Generation, fino a The Big Bang Theory.
Tra gli altri doni, Hawking aveva una massiccia dose di autoironia. In questa scena di Star Trek: The Next Generation, Data sta giocando a poker con i più importanti fisici della storia umana. Isaac Newton, Albert Einstein, e Stephen Hawking nei panni di sé stesso.
Nel più recente passato, la sua biografia ha ispirato La Teoria Del Tutto, film nel quale Eddie Redmayne interpretava lo scienziato, interpretazione che gli è valsa l’Oscar al miglior attore protagonista.