Nelle Pieghe del Tempo, il nuovo progetto della Disney, arriverà nelle nostre sale il 29 marzo e vi consigliamo di caldamente di “assoldare” vostro figlio/fratello piccolo/cuginetta o simili e di farvi accompagnare a vederlo.
Sì, non sarà chissà che spettacolare film d’autore, ma guardandolo con la mente aperta come quella di un bambino, vale decisamente la pena.
La storia è tratta dal romanzo omonimo di Madeline L’Engle del 1963 e, anche se passato inosservato, la Disney ne aveva già fatto un’adattamento nel 2003 dal titolo “Viaggio nel mondo che non c’è”.
Racconta di Meg Murry (Storm Reid), un ragazza come tante nel pieno dell’adolescenza, scettica, maldestra e insicura. A scuola le cose vanno male da quando il padre, il geniale scienziato Alexander Murry (Chris Pine), è misteriosamente scomparso quattro anni prima. Meg è consapevole di cosa dice in giro la gente di lui, e quello che dicono anche di suo fratello minore Charles Wallace (Deric McCabe), un genio in erba incompreso a causa della sua giovane età, e questo le provoca moti di rabbia che finiscono sempre con il mettela nei guai.
Ma il padre di Meg non li ha abbandonati, è rimasto intrappolato nelle pieghe del tempo, ed è per ritrovarlo che Meg, Charles Walalce e il loro amico Calvin (Levi Miller) si avventurano nell’universo grazie al Tesseract e sotto l’attenta guida di tre sorprendenti guardiane della luce: la signora Cosè (Reese Witherspoon), la signora Chi (Mindy Kaling) e la signora Quale (Oprah Winfrey).
Ma l’universo sta venendo invaso da una nuvola di oscurità, comandata da una mente malvagia chiamata LUI, e toccherà ai ragazzi trovare la propria luce per sconfiggerlo e salvare il padre di Meg.
Nelle Pieghe del Tempo: “Amore non guarda con gli occhi ma con l’anima”
Questo dice la signora Chi, che parla solo tramite citazioni, a Meg, durante la ricerca per trovare suo padre.
Noi il film però lo guardiamo con gli occhi e accidenti! Ogni minuto è pura gioia per la vista.
Perchè un film che parla del contrasto tra luce e oscurità non può che basarsi sull’impatto visivo che lascia allo spettatore, con i suoi colori brilanti, i seti luminosi, gli effetti visivi irreali ricreati in maniera spettacolare.
Il vantaggio di un film fantasy è proprio la possibilità di sfruttare al massimo i più moderni strumenti teconologici per creare mondi che vadano oltre l’immaginazione, ogni volta più sorprendentemente precisi e dettagliati.
In Nelle Pieghe del Tempo ogni forma ha un perchè, un costante rifrangersi di suono e luce che cambiano la nostra percezione dell’universo.
E questa smania per il colore, per i giochi di luce e per le forme che colpiscono l’occhio non si risparimia nell’eccellente lavoro di trucco e costumi che caratterizzano le tre guardiane della luce, creando un forte gioco di contrapposizione tra loro e i tre protagonisti umani e tra i loro mondi e la Terra.
Nelle Pieghe del Tempo: Piccoli attori per grandi personaggi
Un’altra evidente contrapposizione presente in Nelle Pieghe del Tempo è la scelta di sfruttare grandi volti famosi di Hollywood per i ruoli secondari e poi ricercare volti di giovanissimi brillanti attori per i tre ruoli principali.
I tre ragazzi, Storm Reid di 14 anni , Levi Miller di 15 anni e Deric McCabe di 9 anni se la sono cavata alla grande, specialmente il giovanissimo McCabe che è riuscito ad dare una grande interpretazione in un ruolo che è il motore di tutta la storia e che cambia spesso volto.
Diverteneti anche le interpretazionid Reese Witherspoon, la chiacchierona e indelicata signora Cosè e di Mindy Kaling, amorevole dispensatrice di consigli con parole prese in prestito.
Forse il personaggio che lascia più dubbi è quello del padre dei protagonisti, che nonostante la discreta interpretazione di Chris Pine, prende scelte estremamente discutibili, e da grande scenziato visionario come lo ricorda Meg, a noi appare prevalentemente arreso e stanco.
In definitiva però il film è carino, la storia ha un filo logico, e i personaggi si evolvono in un mondo coerente, permettendo anche ad un bambino di capire cosa cambia in loro, un passaggio graduale che richiede forza e coraggio.