Grazie alla collaborazione fra Dynit e Nexo Digital arriva nelle sale italiane Oltre le nuvole, il luogo promessoci (titolo originale: Kumo no Mukō, Yakusoku no Basho) opera prima del maestro Makoto Shinkai. Questo lungometraggio animato, inedito nel nostro strambo paese a forma di scarpa, è infatti datato 2004. Nonostante siano passati quasi quindici anni dalla sua release, il film risulta godevolissimo sia per gli amanti dell’animazione giapponese sia per i cinefili più accaniti. Non a caso l’abbiamo consigliato nei film da non perdere ad Aprile 2017.
Alla base della poetica di Shinkai
In Oltre le nuvole, il luogo promessoci possiamo trovare molti elementi che hanno caratterizzato la filmografia di Makoto Shinkai. Il regista giapponese ha infatti sempre mostrato una certa coerenza nello stile e nelle tematiche, che risultano riconoscibili in ogni sua produzione. Shinkai dimostra sin da questo suo esordio di sapersi muovere tra diversi generi, dosando sapientemente fantascienza, fantasy, dramma e sentimento. Anche diverse inquadrature sono riprese nei suoi film successivi: Shinkai non ha mai perso occasione per autocitarsi.
Un film non per tutti
Oltre le nuvole, il luogo promessoci è ambientato in un Giappone alternativo. In seguito alla Seconda Guerra Mondiale infatti è stato diviso in due parti: una sotto il controllo degli Stati Uniti e una sotto l’Unione Sovietica. Negli anni ’90 il paese si riunisce, ma l’isola di Hokkaido rimane nelle mani dei russi che vi costruiscono un’imponente torre che costituisce un’arma in grado di trasportare il mondo in un universo parallelo. In questo presente vivono due adolescenti Hiroki e Takuya (voci originali dei noti attori giapponesi Hidetaka Yoshioka e Masato Hagiwara), che costruiscono un aereo per realizzare il loro sogno di volare fino alla Torre di Hokkaido. Sayuri, compagna di classe dei due, inizia a frequentarli e si fa promettere che la porteranno con loro quando il velivolo sarà finalmente in grado di decollare. Dopo le vacanze estive la ragazza però sparisce improvvisamente e i due ragazzi prendono strade diverse. Anni dopo le strade dei tre amici si rincontreranno in un finale in cui non sarà deciso solo il loro futuro, ma quello del mondo intero.
A differenza di Your Name., questo lungometraggio rientra molto più nei canoni dell’animazione giapponese. Una sceneggiatura tanto poetica quanto intensa, dialoghi ridotti all’essenziale, una colonna sonora di intensa emotività ad opera del maestro Tenmon (che già aveva lavorato con Shinkai nel 2002 nel corto Kanojo to Kanojo no Neko) e lunghe carrellate sui paesaggi. Paesaggi che possono già considerarsi il punto forte di Shinkai, ma slegati dal character design di Tazawa Ushio (Arsaln Senki) che penalizza l’animazione in molti momenti. Ma ciò che davvero sorprende è come il regista riesca anche in questo suo primo lavoro a descriverci in maniera così semplice e pulita, un legame spirituale attraverso il sogno e l’inconscio: chapeau.