In occasione della cinquantesima edizione del Lucca Comics & Games è stata proiettata l’anteprima italiana dell’ultimo film della celeberrima saga di One Piece, ovvero One Piece Gold; “gold” proprio come la speciale edizione della più grande fiera del fumetto e dei games presente in Italia, che festeggia con orgoglio il mezzo secolo d’età.
Noi di Moviesource abbiamo partecipato alla presentazione del lungometraggio animato assieme a tanti altri appassionati, ansiosi di vedere i loro beniamini sul grande schermo.
Per la regia di Hiroaki Miyamoto, il film – uscito in Giappone il 23 luglio 2016 – arriverà nelle sale italiane il 24 novembre 2016.
Una nuova sfida
La storia segue gli ultimi avvenimenti del manga, accennando alla sconfitta dell’ultimo nemico affrontato.
Luffy e la sua ciurma incrociano sulla loro rotta la nave-città di Gran Tesoro. Un’immensa nave fatta completamente d’oro che ospita una sorta di Las Vegas sull’oceano. Capo indiscusso della nave è Gildo Tesoro, un carismatico quanto spietato pirata amante della bella vita e dell’intrattenimento, il quale si presenta al pubblico con una tutt’altro che sobria esibizione.
Tutti i membri della ciurma vengono accolti come vip: gli viene offerto di alloggiare in uno dei loro lussuosi alberghi e di usufruire di tutti gli intrattenimenti che la nave ha da offrire, offerta che i protagonisti non esitano a rifiutare. Ben presto però l’ospitalità che gli viene offerta si rivolterà contro di loro e i nostri eroi saranno costretti nuovamente a combattere un nuovo terribile nemico, il quale sembra rivelarsi ben al di sopra delle loro capacità.
I Mugiwara dovranno aguzzare l’ingegno per riuscire a sfuggire alla morsa di una città dove vige la regola dell’inganno.
Come vi piace
Il film non si risparmia proprio niente: gag esilaranti, ambientazioni surreali, nemici carismatici, combattimenti spettacolari.
Gli OAV tendono a puntare sul fanservice e questo non è da meno, fortunatamente il tutto è fatto con gran classe senza forzature e senza scadere mai nello stucchevole o nel troppo scontato. I sex symbol – sia maschili che femminili – ovviamente sfoggiano tutto il loro fascino, giusto per far impazzire un po’ l’ormone del pubblico, sia quello maschile che quello femminile.
Non potevano mancare le power up più acclamate: il pubblico le aspetta sempre, quindi sembra lecito accontentarlo – le ovazioni in platea durante l’anteprima ne sono la prova. Il fanservice strizza l’occhio anche ad alcune delle ship più celebri, sempre in modo molto velato ma piuttosto chiaro. In pratica si è cercato di accontentare un po’ tutto il fandom di One Piece senza infastidire nessuno.
Non è tutto oro quel che luccica
L’oro ricopre un ruolo importante in questa storia sotto molti aspetti: non solo è il colore che prevale su tutti per quasi tutta la durata del film, ma ha una forte valenza simbolica.
L’antagonista della vicenda – come è ben chiaro fin dall’inizio – ha il potere di manipolare l’oro come meglio preferisce, l’oro è ciò che lo rappresenta, è la fonte del suo potere e della sua ricchezza, ma in un certo senso è anche la sua maledizione: un po’ come re Mida, quello che vuole di più di ogni altra cosa non si può comprare neanche con tutto l’oro del mondo.
La storia ci fa capire come il demone dell’avidità sia in grado di distruggere la vita delle persone. Il deserto d’oro, che compare ad un certo punto della storia, sembra quasi un contrappasso dantesco: chi in passato ha bramato l’oro ora non ha nient’altro e ne è prigioniero.
Il film non presenta chissà quale complessità di trama, ma l’intreccio è ben costruito e la storia è brillante con richiami a film del genere di The Italian Job e Ocean’s Eleven. Semplice e divertente, in grado di intrattenere dal primo all’ultimo minuto.