Raccontando la vicenda nel 2015, il presentatore di un telegiornale americano l’aveva definita “Una storia che sembra uscita da un thriller di Hollywood”, ma non sapeva che quella sua battuta di apertura si sarebbe trasformata in realtà solo tre anni dopo, nella forma del nuovo film di Clint Eastwood: Ore 15:17 Attacco al Treno.
Negli ultimi anni Eastwood sembra aver sviluppato una predilizione per i racconti incredibili di veri eroi americani, basti pensare ad American Sniper e Sully, e anche questa volta sceglie di narrarci la storia dell’atto eroico di tre giovani uomini.
Il 21 Agosto 2015, lo studente Anthony Sadler e i suoi due amici, Spencer Stone e Alek Skarlatos, entrambi membri delle forze armate americane, viaggiano sul treno Thalys n°9364 da Amsterdam per Parigi delle 15:17, entusiasti per il loro viaggio nelle principali città d’ Europa. Ridono, scherzano, ricordano delle serate incredibili trascorse in Italia e in Germania, quando un colpo di pistola e diverse persone in fuga attirano la loro attenzione.
Mentre i tre ragazzi sono intenti a godersi le campagne francesi che scorrono fuori dal finestrino infatti, un passeggero in un altro vagone, nota un uomo chiudersi in bagno con una valigia e rimanerci per una quntità di tempo insolitamente lunga. Avvicinatosi per investigare, si trova davanti le canne di un fucile d’assalto AK 47, tra le mani dello jihadista Ayoub El Khazzani (interpretato da Ray Corasani).
Il terrorista spara al primo passeggero scatenando il panico e mettendo in fuga diversi membri del personale. È proprio il loro passaggio a svegliare i protagonisti, che davanti al pericolo decidono di non tirarsi indietro e si lanciano all’attacco, riuscendo ad atterrare ed immobilizzare il terrorista, ed evitando così che si verifici una strage di enormi proporzioni.
L’atto eroico in sé però non è il fulcro del film, che si struttura invece attorno alle scelte che hanno portato i protagonisti ad essere in quel luogo, in quel momento. Eastwood ripercorre la vita dei tre ragazzi, a partire dal loro primo incontro davanti all’ufficio del preside delle scuole medie, per poi raccontare le loro scelte sulla carriera ed approdare infine al loro viaggio in Europa e alle scelte di pianificazione che li convincono a predere proprio quel treno per Parigi.
Ore 15:17 Attacco al Treno e i supereroi di tutti i giorni
«Non è stata una decisione ponderata quella di raccontare storie eroiche o fare film sugli eroi di tutti i giorni. Faccio solo le storie che arrivano e mi interessano. Alcune imprese sono eccezionali e utili per la società, ed è bello quando puoi raccontare una storia del genere» ha dichiarato Clint Eastwood riguardo al film, e questo è anche il motivo per cui ha proposto ai tre reali protagonisti di questo eroico atto di coraggio di interpretare se stessi nel suo film. Un esperimento senza precedenti nella carriera del regista, che in precedenza aveva ingaggiato i reali protagonisti dei fatti solo per ruoli marginali.
Oltre ai tre protagonisti, hanno partecipato al film interpretando se stessi anche Mark Moogalian, primo passeggero del treno ad accorgersi del comportamento sospetto del terrorista, e la moglie, e al fine di mantenere la verosomiglianza con i fatti realmente accaduti, il regista ha deciso di inserire come sequenza finale il vero filmato del discorso di rinraziamento del presidente francesce François Hollande.
Ore 15:17 Attacco al Treno, un film per riflettere
Nonostante una prima sequanza magistrale, completamente concentrata sui dettagli che contraddistingueranno il terrorista, senza però mai svelarne il volto, durante la proiezione il film ci sembra un pochino lento, come se il regista stesse cercando di riempire la pellicola con dei dettagli che di primo acchito sembrano sovrabbondanti. In realtà in Clint Eastwood niente è lasciato al caso, tutto è dove dovrebbe essere ed è mostrato per una buona motivazione.
Mentre tutti ci saremmo aspettati un film completamente incentrato sull’attentato al treno, Eastwood ci propone una pellicola che altro non è che un percorso, un invito a farci riflettere. Il racconto non vuole infatti incentrarsi sull’atto di eroismo fine a se stesso, ma su cosa lo ha provocato, su quali sono state le scelte, le casualità, le spinte che hanno condotto i protagonisti proprio su quel treno, proprio in quel momento, proprio in possesso di quelle specifiche capacità in grado di risolvere la situazione.
«Non pensi mai che la vita ti stia spingendo verso qualcosa, uno scopo più elevato?» domanda Spencer Stone a Anthony Sadler nel film, pochi giorni prima dell’attentato mentre ammirano Venezia. Ed è questo che il film ci obbliga a chiederci: quanto incide ogni decisione che prendiamo nella nostra vita? E fino a che punto una di queste può cambiare la storia?
Inoltre Sadler, Skarlatos e Stone, con l’aiuto del giornalista americano Jeffrey E. Sterne, hanno raccontato la loro impresa in un libro, che porta lo stesso titolo del film e che uscirà in libreria in Italia l’8 febbraio, in contempranea con Ore 15:17 Attacco al Treno di Eastwood.