Il film Peter Rabbit è liberamente ispirato a “The tale of Peter Rabbit”, racconto di Beatrix Potter divenuto celebre già nel lontano 1902. Nel corso degli anni, tale racconto ha ispirato una vasta serie di prodotti e diverse opere tra musical e serie animate, ma non era ancora approdato al cinema. Peter Rabbit, in uscita nelle sale italiane il 22 Marzo 2018, è quindi il primo prodotto cinematografico a trattare la storia del simpatico animaletto.
Qui sotto potete vedere il trailer ufficiale rilasciato da Sony:
La trama si articola intorno alla storia della famiglia Rabbit: rimasti orfani, Peter, le sue tre sorelle e il cugino Benjamin, devono provvedere da soli alla propria sopravvivenza, e il ruolo di capofamiglia passa nelle mani di Peter. Vicino alla loro tana ci sono due case, una abitata dal vecchio McGregor (Sam Neill), che possiede un enorme orto nel quale i conigli spesso vanno a rubare il cibo, mentre nell’altra vive Bea (Rose Byrne), che altri non è se non Beatrix Potter stessa, artista amante degli animali. Alla morte del vecchio McGregor a ereditare la casa è un suo lontano nipote, Thomas McGregor (Domhnall Gleeson) che vi si trasferirà inizialmente con l’intento di venderla, ma si innamorerà di Bea, dando quindi il via alla parte centrale della trama, ovvero la “guerra” tra lui e i conigli.
Il film trasporta quindi una storia del primo Novecento ai giorni nostri, con tutte le conseguenze che questo comporta in positivo e in negativo. In questo modo viene sicuramente attirata una maggiore quantità di pubblico e viene anche dato modo di fare del product placement: il maggiore esempio è Harrods, lo store londinese in cui il giovane McGregor lavora all’inizio del film e che viene nominato e riproposto più volte nel corso della storia. Questa rivisitazione moderna ha sicuramente qualche spunto comico in più rispetto alla storia originale, ma spesso gli autori si sono spinti troppo in là, rendendo sconcertanti, se non offensive, alcune parti del film. Sony infatti ha recentemente dovuto fare le proprie scuse in pubblico per diverse scene, criticate in quanto giudicate come contenenti atti di bullismo. A fare le spese di questa trasposizione moderna è quindi l’innocenza di Peter Rabbit, tratto che lo caratterizza fortemente fin dalla prima uscita del suo libro e al quale Beatrix Potter teneva a tal punto da rifiutare persino, nel 1936, una proposta di Walt Disney per un adattamento animato.
Peter Rabbit è realizzato in larga percentuale in CGI, con risultati decisamente ottimi e realistici. Gli attori umani sono pochissimi, perlopiù comparse, ad eccezione di Thomas e Bea. La storia d’amore tra i due è una sottotrama inserita perfettamente nel contesto dal regista Will Gluck, che riesce a darne una trasposizione non sdolcinata ma nemmeno affrettata. La chimica tra Gleeson e Byrne è inoltre molto forte, e rende il tutto molto realistico.
Notevole è soprattutto la performance di Gleeson, che riesce ad essere divertente senza diventare una parodia del suo personaggio. Non mancano infatti i momenti seri, in cui si scopre che alla fine il malvagio nipote del vecchio McGregor non è poi così malvagio come può sembrare.
All’ottima recitazione si contrappone un comparto sonoro discutibile, se non pessimo. La scelta della musica è infatti totalmente incoerente e spesso non ha nulla a che fare con la scena in corso; un chiaro esempio di questo lo abbiamo quando i conigli rubano verdura a McGregor a ritmo di “We No Speak Americano”.
La scelta delle location invece è molto più fortunata, la campagna inglese e Londra sono il contorno perfetto per questa storia. Le case e gli arredamenti rispecchiano in modo eccellente le personalità dei personaggi. Anche la tana dei conigli è realizzata in CGI, sempre con ottimi risultati.
Tirando le somme, Peter Rabbit è un film godibile e a tratti esilarante, che ha sicuramente centrato il proprio target. La visione sarà piacevole non solo per i bambini, ma anche per i più grandi, ai quali non mancherà di strappare una risata.
L’uscita del film è prevista in Italia per il 22 Marzo 2018.