Titolo intrigante per il terzultimo episodio della nuova stagione di Prison Break: Wine-Dark Sea, aperto da una saggia riflessione del piccolo Michael Scofield jr. sulla sofferenza destinata agli eroi greci, in effetti si mostra pieno di pathos.
Pathos nella lite e poi nel chiarimento tra Lincoln e Whip, nell’addio di Ja, deciso a restare a Phaeacia nonostante lo attendano a casa le ceneri di Freddie Mercury, nell’agognato incontro tra Sara e Michael, nella soddisfazione con cui Sucre mostra le bambole gonfiabili che traffica sulla nave su cui viaggiano i nostri eroi e infine, sorpresa -non tanto sorprendente- delle sorprese, nella scoperta che Jacob Ness è Keyser Soze, o meglio Poseidon. Il che ha perfettamente senso, molto più dei concetti di viaggio e distanze degli sceneggiatori, per i quali New York è vicina a Creta; tuttavia, essendoci precedenti illustri in tal senso, (chi ha ammirato il teletrasporto di Varys nell’ultimo episodio di Game of Thrones coglierà il riferimento), si tralascia il punto.
Mark Feuerstein riesce a trasformarsi da professore imbranato a inquietante killer sin dal momento in cui ne viene svelata la vera identità riflessa nel rosso cupo di una pozza di sangue, un tocco alla Dario Argento che svolge alla perfezione il compito di mostrarci il personaggio sotto una luce diversa. Gli occhi dell’attore si ghiacciano e in loro scompare ogni traccia di calore mentre batte Sara al suo stesso gioco e la intrappola minacciando la vita del figlio.
E’ lo stesso Michael inoltre a spiegare come sia in realtà l’ex agente della CIA il vero fautore dell’omicidio per cui Kellerman pensava di incriminarlo prima di sapere di Poseidon da T-Bag, e se due indizi, in questo caso due omicidi, fanno una prova, vediamo che fare domande su 21 Void, la squadra segreta messa insieme dal villain della stagione, comporta perdere la vita.
Ma la sofferenza non si ferma qui: dopo essere stato denunciato alla SEAL dal capitano della nave che lo trasporta, il gruppo si trova di nuovo a fuggire da uomini armati, questa volta sottocoperta, riuscendo a spuntarla finché una telefonata di Poseidon, (di nuovo grazie alla sua fornitissima rubrica), determina il lancio di un missile dritto contro i nostri eroi.
La puntata si chiude con un doppio cliff-hanger e lascia i telespettatori in preda alla tensione e con un po’ di amaro nelle bocche dei romantici che avevano sognato una più travolgente reunion tra i coniugi Scofield: i due si scambiano un fugace bacio al quale Michael sembra restare impassibile, ammirevole per uno che ha passato gli ultimi quattro anni della propria vita in carcere senza visite coniugali.
Un finale sospeso per un episodio che più degli altri tira in ballo i sentimenti e allo stesso tempo chiude tutte le lacune della trama, i cui segreti cessano di essere il centro della narrazione, ormai aperta allo scioglimento finale. In Wine-Dark Sea si respirano venti di guerra aperta e attesa per l’inevitabile singolar tenzone in cui Michael e Poseidon dovranno vincere o morire.