Dimenticate le principesse di una volta, date il benvenuto all’elettrizzante Raya e la sua avventura nelle leggende del sud-est asiatico in Raya e l’Ultimo Drago, il 59esimo Classico Disney, in uscita il 5 Marzo su Disney+ con accesso VIP (21.99€). Si tratta così del secondo grande film della casa di Burbank a dover forzatamente esordire in streaming dopo il mezzo flop del live action di Mulan quest’autunno.
Nonostante ci sia più di qualche similitudine tra i due personaggi e in fondo anche tra le due storie, fortunatamente Raya e l’Ultimo Drago si dimostra un prodotto di gran lunga superiore e che sì, merita quello che molti di voi ancora considereranno un esborso non da poco per poter goderne da subito. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting), possiamo dirvi subito che Raya è una gioia per gli occhi e una storia di amicizia e rapporti familiari forte, sebbene prevedibile.
Benvenuti a Kumandra
Raya e l’Ultimo Drago è ambientato nel misterioso e lussureggiante regno di Kumandra, dove i fasti di un tempo sono da lungo andati e una tremenda minaccia oscura – i Druun – ha rischiato di spazzare via la popolazione solo qualche anno prima. A salvare capra e cavoli (e gamberi) sono state le divinità di questo mondo, i draghi. Creature benevole e potentissime, i draghi (pensate più al concetto di drago del calendario del ristorante cinese piuttosto che quelli di Game of Thrones) si sono sacrificati in un ultimo gesto eroico per salvare gli umani e del loro potere rimane solo una piccola scintilla, contenuta in una sfera lucente custodita nella città di Cuore, proprio quella dove la piccola Raya cresce con l’amorevole padre.
I popoli di Kumandra, una volta uniti, contestano il possesso del prezioso artefatto ai suoi attuali custodi e proprio una contesa su questa letterale sfera dello scandalo spedirà Raya e il suo fedele (e gigante) simil armadillo in un viaggio intorno al mondo alla ricerca di – sorpresa sopresa – l’ultimo drago. La ricerca non sarà infruttuosa per molto, ma la draghessa (è una parola vera? Boh) blu che apparirà non sembra certo in grado di salvare il mondo, anzi. Sarà proprio Raya a prendere la situazione in mano e avventurarsi alla ricerca del modo per riportare Kumandra all’antico splendore.
Non vogliamo svelarvi tanto della trama di Raya e l’Ultimo Drago, anche perché la storia, per quanto apprezzabile, non si distingue certo per originalità, e almeno per i più grandicelli non ci saranno inattesi sussulti o sorprese. Tuttavia, questo non vuole assolutamente dire che il film non compensi con un notevole spessore artistico e dai valori importanti e decisamente attuali, che porta inoltre alla luce una cultura – quella sud-est asiatica – che difficilmente vediamo rappresentata in opere hollywoodiane, tantomeno animate e prodotte dalla casa del topo.
Il nuovo corso Disney
Come in Oceania/Moana, la forza di Raya sta nei suoi personaggi, a partire dalla sua protagonista, una principessa che non viene certo distratta da una storia d’amore e che crea da sola il suo destino, un’eroina nella quale siamo sicuri generazioni di ragazze (e ragazzi, perché no) si identificheranno: forte, risoluta e in grado di maneggiare una spada come pochi.
Se abbiamo detto che l’intreccio, per quanto piacevole e scorrevole, non vincerà premi per complessità e innovazione, quello che ci ricorderemo sicuramente di Raya e l’Ultimo Drago è il cast di supporto, composto da una banda di eroi improbabili caratterizzati magistralmente e in grado di strappare a volte una risata, a volte una riflessione. Vi lasciamo il gusto di conoscerli in prima persona, ma siamo proprio curiosi di sapere quali saranno i vostri preferiti del Team Raya. Senza contare anche il villain del film, anch’essa una principessa, anch’essa in grado di bucare lo schermo.
Uno spettacolo che meritava il grande schermo
Pur essendo un po’ straniti (e tristi) per l’assenza di canzoni (Raya e l’Ultimo Drago non è un musical), dove il team al lavoro sul film non si è certo risparmiato e si è espresso al massimo è la realizzazione tecnica e artistica. Raya e l’Ultimo Drago è seriamente spettacolare, colorato e quei paesaggi… quei paesaggi non si dimenticheranno facilmente. Il viaggio di Raya per la terra di Kumandra la porta a visitare biomi variegati e variopinti, che sembrano chiedere di essere goduti in 4K e HDR. Ovviamente avremmo preferito avere il nostro primo impatto col film seduti con pop-corn in mano in una sala di un cinema, ma anche così Raya e l’Ultimo Drago fa la sua porca figura e si dimostra una valida ragione per regalarsi una serata nuova e diversa in questi giorni tanto noiosi e ripetitivi.
Raya è infatti pronta per portare un raggio di luce nelle nostre case con un Classico che forse non entrerà nella storia, ma che, come Oceania qualche anno fa, siamo sicuri farà breccia almeno nei cuori di moltissimi di noi cresciuti con Walt Disney – e anche delle nuove generazioni.