Dario Argento ha finalmente espresso il suo giudizio sul remake Suspiria di Luca Guadagnino, libero rifacimento del grande classico horror del 1977, fresco di debutto nelle sale.
Durante la trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, il regista romano ha parlato in modo poco entusiasta del film, pur riconoscendo le doti del collega che ha voluto omaggiare “l’emozione potente” provata alla visione dell’originale. Insomma non sono bastate la rilettura approfondita operata da Guadagnino, la musica di Thom Yorke, la suggestività della danza rituale, il cast di stelle Tilda Swinton, Dakota Johnson, Mia Goth e Chloe Grace Moretz a convincere l’inventore di Mater Suspiriorum.
“Non mi ha entusiasmato- ha dichiarato infatti Argento– ha tradito un po’ lo spirito del film originale. C’è poca paura, non c’è musica. La celebrazione del potere femminile era il tema del mio film, con protagoniste tutte femmine. Ma non esprimo un voto, non sono un professore (…) E’ una pellicola raffinata, da persona fine, come Guadagnino, che resta uno dei migliori registi europei. Fa bei tavoli, belle tende, bei piatti, tutto molto bello…”
Secondo colui che probabilmente è il giudice più titolato, il remake di Suspiria non possiede la stessa vis orrorifica dell’orginale: “Il mio stile aveva una ferocia e una grinta che il remake non ha. L’horror è una questione interiore, dipende da quello che hai dentro” ha concluso Argento, dimostrando che la raccapricciante scena di danza che ha aveva fatto tanto discutere alla presentazione del film non è abbastanza per i veterani del terrore.