Un assaggio della vecchia magia
Sono passati quasi due anni dall’uscita della prima stagione di Sense8 e l’attesa stava cominciando a essere snervante, soprattutto per tutti coloro che una volta approfittato del mese gratuito non sono più riusciti a uscire da quel tunnel chiamato Netflix. Ebbene, gli autori di questa seria hanno ben pensato, per alleviare l’ansia dell’attesa, di far uscire uno speciale natalizio.
E che speciale!
Bisogna dirlo, è facile ritrovarsi a dare giudizi di parte quando si parla delle sorelle Wachowski dopo le bellissime opere che hanno offerto; giusto per citarne qualcuna abbiamo Cloud Atlas e beh… Matrix! Di certo bastano questi due film per essere sicuri che una serie scritta e diretta da Lana e Lilly non potrà mai essere un fiasco.
Ce n’eravamo accorti già con la prima stagione, formata da dodici puntate di quaranta minuti circa in cui non si capiva praticamente nulla. Bisogna prendere la mano con Sense8 e questo speciale di natale sembra fatto a posta per abituare nuovamente gli spettatori a quel trip di sensazioni che la serie offre.
Bene, chi ricorda che cosa era successo nella prima stagione? Nessuno? Nemmeno io. Ecco perché le ho dato una rispolverata.
Se cominciassi a parlare della trama della prima stagione, questa recensione risulterebbe noiosa e troppo lunga, quindi è meglio farla breve: abbiamo otto protagonisti, o meglio, Sensate, che un giorno si rendono conto di avere un legame psichico tra di loro. Le otto persone risiedono tutte in una parte differente del mondo, quindi sono divise da diversi tipi di società, rango, religione e orientamento sessuale. Otto persone completamente diverse tra loro che si ritrovano unite grazie a una speciale abilità empatica.
Ci vuole un po’ di tempo prima che i protagonisti capiscano che cosa stia succedendo dentro le loro teste, in quanto è loro possibile “entrare” nel corpo della persona con cui stanno avendo un contatto e permettere loro di usare le proprie abilità. L’esempio più calzante è quello di Sun, donna d’affari coreana e molto abile nelle arti marziali che più di una volta sfrutterà le proprie capacità per aiutare Capheus, un autista di Nairobi.
Entrando in contatto tra di loro, gli otto personaggi, non solo hanno la possibilità di percepire i pensieri degli altri Senseate, ma hanno addirittura l’opportunità di percepire sulla propria pelle le sensazioni che gli altri stanno provando.
Dopo le prime puntate in cui lo spettatore non riesce a capire nulla della trama del telefilm, ecco che spuntano i cattivi: Whispers è un organizzazione di cui non si sà ancora molto, ma sembra intenzionata a catturare gli otto protagonisti.
Bene, adesso che abbiamo un po’ rispolverato la prima stagione di Sense8 è giunto il momento di dedicarci a questo Speciale. Innanzitutto bisogna precisare che la puntata dura ben due ore, tempo che, vi sembrerà passare in dieci minuti. Come secondo appunto, bisogna precisare che, purtroppo, Aml Ameen, l’interprete di Capheus nella prima stagione, non c’è più e al suo posto è subentrato Toby Onwumere. Terzo e ultimo dettaglio; la puntata inizia praticamente nello stesso periodo in cui è finita la prima stagione, quindi non ci siamo persi molto. Durante le due ore di speciale passano circa quattro o cinque mesi. Si parte da settembre più o meno per passare attraverso il compleanno dei protagonisti (il loro legame è dovuto anche al fatto che siano tutti nati nello stesso identico momento), poi si arriva al Natale per concludersi con Capodanno.
Come detto prima, questo Speciale sembra voler rispolverare le menti degli spettatori per abituarli nuovamente a quel tripudio di sensazioni che Sense8 suscita (non solo ai protagonisti!), sono stati ripresi molti argomenti e alcuni continuano a rimanere volutamente in sospeso. Lito, l’attore messicano, ha dovuto affrontare il disastro del proprio outing forzato, ma ha preso coraggio e niente sembra ormai spaventarlo… a parte sua madre. Sun rimane in prigione, ma alcuni risvolti negativi continuano a esserci. Kala è in luna di miele in Italia (a Positano, buongustai), Riley e Will stanno insieme in Islanda e continuano a fuggire da Whispers. Capheus riscuote i premi delle buone azioni commesse in passato e Wolfgang l’esatto contrario. Nomi continua la sua vita da latitante.
Insomma, le vite degli otto protagonisti procedono non senza intoppi, mi limiterò a dire questo ai fini della trama perché spiegarla in una recensione è difficile e snervante. Sense8 è un telefilm da guardare, non da leggere.
In questo frangente viene mostrato come il legame degli otto protagonisti sia ancora più forte e intenso, praticamente indistruttibile, continuano ad aiutarsi e sviluppano dei sentimenti complessi tra di loro, alcuni sono innamorati, altri amici. Ma tutti, come è evidente, si amano. Sono una famiglia, sono fratelli e sorelle e non possono più fare a meno gli uni degli altri. Vengono inoltre riproposte le scene di sesso che soltanto Sense8 riesce a rendere così speciali. Infatti, quando i protagonisti hanno un rapporto sessuale, si accende qualcosa in quella connessione che hanno tra di loro, le loro emozioni, i loro movimenti e i loro sentimenti si mescolano e permettono loro di unirsi, quasi fossero un unico essere vivente, quasi fossero divini. Le scene di sesso riproposte in questa puntata risultano molto interessanti sotto il punto di vista emozionale, permette infatti allo spettatore di comprendere quanto il sesso unisca le persone e quanto le sensazioni che ne derivano aiutino i legami.
Eppure c’è anche tanta infelicità, nonostante le connessioni siano diventate estremamente potenti e il legame empatico si sia solidificato, rimangono ancora tanti misteri che i protagonisti devono risolvere. Sopratutto per quanto riguarda Angelica, la Sense8 che si suicidò nel primo episodio della stagione e Jonas, fatto ormai prigioniero da Whispers. Nel frattempo i personaggi devono cercare di risolvere i problemi della loro vita privata e ognuno di loro si ritrova ad avere dei guai più grossi di quanto si sarebbero mai aspettati.
Insomma, non è semplice descrivere Sense8 con una singola recensione, soprattutto con una puntata così lunga, ma quello che è certo è che questa non è una serie comune. Non si trova tutti i giorni e di certo non è una serie che tutti possono apprezzare, in quanto estremamente complessa sotto il punto di vista della trama e della storyline. In ogni caso, con questo speciale di Natale, le sorelle Wachowski hanno dato ancora una volta prova delle loro capacità creando una puntata senza sbavature e ancora coerente con la trama. Un elogio particolare va agli attori per le ottime performance e, un encomio più grande va a Doona Bae (Sun), che aveva già mostrato il suo talento in Cloud Atlas e continua a stupire anche in Sense8.