Eccoci giunti alla seconda, attesa puntata della settima stagione di Shameless che ci ha fatto, con molto piacere, ricordare perché guardiamo questo telefilm.
Eravamo rimasti a un Frank ancora incapace di camminare, che si chiude dentro la stanza di Fiona e ne sbarra la porta con dei chiodi. Questa puntata si apre con una Fiona che, con molta tranquillità, sfonda la porta della stanza e per l’ennesima volta (abbiamo ormai perso il conto), caccia Frank di casa, il quale minaccia i propri figli di diseredarli e si porta via il piccolo Liam. Come in ogni puntata di Shameless troviamo dinamiche particolari e battute al limite dello scabroso, le azioni di Frank, soprattutto e come al solito, fanno dubitare della sua umanità, in particolar modo quando persuade il piccolo Liam (quattro anni e mezzo; “in Russia potrebbe bere” Svetlana docet) a “rimorchiare” una prostituta.
Eppure, nel suo humor macabro e alle volte inquietante, Shameless riesce a far focalizzare lo spettatore su un tema di una certa importanza (con il suo stile, è ovvio!): l’orientamento sessuale. Ian ha scoperto che Caleb se la fa con una sua amica di infanzia e quando decide di affrontare il fidanzato quest ultimo gli dice che, siccome quella con cui è andato a letto era una donna, il tradimento non valeva.
Ian, ovviamente rimane perplesso, il suo ragazzo pensa seriamente che il tradimento sia contemplato soltanto con un uomo?! Eppure, Caleb riesce a instaurare nel ragazzo dai capelli rossi il dubbio, accusandolo di possedere una “mentalità antica” (questo fa ridere, ma anche riflettere). Così assistiamo a una serie di conversazioni esilaranti tra Ian e Lip che cominciano a domandarsi se sono veramente gay al 100% o etero al 100%. Questa serie di eventi porta Ian a sperimentare: si porta una ragazza a letto. Il risultato? Un disastro, Ian ha la conferma di essere al cento per cento omosessuale dovuto al suo bisogno di lavarsi in continuazione dopo l’esperienza avuta con la ragazza. Questo sancisce la fine della relazione tra Caleb e Ian.
Nel frattempo Fiona cerca di non dare peso alle stupide azioni commesse da Frank, come per esempio il fatto di aver murato il secondo piano di casa loro. La ragazza fa di tutto per ignorare quel padre snaturato che non vuole più riconoscere come tale. La giovane donna ha deciso di non dare più importanza niente, neanche alle relazioni, adesso il suo motto è per l’appunto: Swipe, F**k, Leave. Fiona scopre Tinder e tutti i benefici che l’applicazione porta con sé, ma scoprirà anche gli svantaggi? Per ora forse è meglio concentrarsi sulla sua insicurezza, sulla sua inabilità a essere coerente con se stessa, infatti, sarà proprio quando comincerà a sfondare con un martello il muro di Frank, che probabilmente, la ragazza, si renderà nuovamente conto di quanti sentimenti, orribili sentimenti, prova ancora per il padre.
L’avventura di Carl è un po’ più dolorosa: nella puntata precedente, quel Carl ormai adolescente che però non riusciamo a non vedere come un bambino, ha deciso di farsi circoncidere per far felice la ragazza (e se stesso, visto che lei lo avrebbe premiato se si fosse fatto togliere quel pezzetto di pelle), sta di fatto che, nonostante l’operazione sia andata a buon fine, il povero Carl non riesce a trattenere i suoi ormoni adolescenziali che gli causeranno la rottura dei punti e quindi la necessità di metterne di nuovi.
L’argomento più interessante di questa puntata è stato di certo quello sull’orientamento sessuale, soprattutto il bigottismo di Ian nell’affermare che non si possa essere bisessuali (Vi e Svetlana dissentirebbero), il ragazzo dimostra quindi di non riuscire a comprendere il comportamento altrui, ne tanto meno quello del suo fidanzato che sbaglia dal canto suo credendo che il tradimento con una persona del sesso opposto non sia un vero tradimento. Insomma, i creatori di Shameless hanno preso gli stereotipi e li hanno rigirati come un calzino dando quel classico tocco alla Shameless che lascia sempre un amaro sorriso.