Sembra che in questa stagione, i creatori di Shameless, si stiano concentrando su argomenti piuttosto delicati. In questo contesto non sappiamo di preciso su che cosa soffermarsi, se sul ritorno del padre di Svetlana che l’aveva venduta come schiava-prostituta a dei papponi americani, sulla nuova famiglia che Frank raccimola in un rifugio per barboni o ancora, l’incredibile empatia che Ian dimostra nel proprio lavoro.
Dopo essere stato cacciato di casa per l’ennesima volta, Frank decide di trovarsi una nuova famiglia per “riscattarsi”. Ovviamente, non è possibile provare pietà per quell’uomo che ha tentato più volte di rovinare i propri figli, ma forse, per un nanosecondo, un briciolo di tenerezza lo si poteva provare.
L’argomento più interessante di questa puntata è però il ricongiungimento di padre e figlia; parliamo di Svetlana, che vede suo padre comparire all’improvviso davanti a sé e non ci pensa due volte prima di saltargli addosso e malmenarlo. L’uomo si dimostra però una risorsa preziosa per la ultramoderna famiglia formata da Vi, Kev e Svetlana. Kev ha infatti deciso di mettere su un’impresa di pulizie con le sue due mogli, in cui la vicina anziana farà le pulizie e le due donne mostreranno le bocce a vecchietti pieni di vita.
Nel frattempo il padre di Svetlana si occupa del bar, anche se egli non parla inglese, come dice giustamente la russa: “non è importante sapere l’inglese, se pagano gli dai il drink, se non pagano li sbatti fuori a calci”.
Lip nel frattempo continua il suo tirocinio nel covo di nerd “programmatori” nel quale è intaccato, ma si rende conto di quanto sia insulso il suo lavoro.
Ian affronta un momento difficile, è bravo nel suo lavoro ed è in grado di gestire i suoi pazienti, ma alle volte dimentica di essere malato anche lui, nonostante i farmaci i sintomi del suo bipolarismo possono tornare a galla quando meno se lo aspetta; soprattutto adesso che sta vivendo un momento di grande stress dopo la rottura con Caleb.
Questa puntata di Shameless vuole comunicare che non si può controllare tutto, che alle volte non si è in grado di andare avanti senza un aiuto esterno e soprattutto, narra di solitudine. La solitudine che ha circondato Frank quando i suoi figli lo hanno “tradito” il suo disperato bisogno di rimpiazzarli con qualcuno che non amerà mai, il suo continuo mentire a se stesso per il semplice bisogno di sentirsi libero. Frank non sarà mai libero perché intrappolato nel suo insulso spirito di americano non convenzionale.