Quanto è dolce questa amarezza.
Eccomi qua, intenta a scrivere una recensione su questo finale di stagione. Beh, prima di cominciare sembra lecito fare un sunto di quello che è stata questa settima stagione di Shameless.
Non era iniziata molto bene, le prime puntate non avevano portato niente di nuovo ai fini della trama, diciamo che le stagioni precedenti erano state molto più frenetiche, più coinvolgenti, quest’anno sembrava che i creatori della serie fossero più concentrati a parlarci dei problemi reali piuttosto che delle vite dei protagonisti. Il che non è sbagliato, anzi, utilizzare un telefilm per far riflettere le persone, a oggi, è un qualcosa di veramente utile. Ma Shameless ha sempre avuto questa particolarità, quello che ci mancava era la vecchia trama. Quella trama che ti spingeva a guardare una puntata dietro l’altra e poi a ricominciare la serie dalla prima stagione per rendersi conto di quanto erano piccoli i giovani Gallagher all’epoca.
Poi, la settima stagione ha cominciato ad avanzare, senza fretta, si è trascinata per undici puntate regalando piccoli momenti di gioia e altri di amarezza. Non c’è stata una risata di cuore e non ci sono state lacrime inarrestabili. Per tutta la stagione, dentro di noi, si è creato quel sentimento del contrario di cui spesso Pirandello ha parlato. Quel sorriso triste, quella risata che lascia l’amaro in bocca e niente più.
Il climax della serie è giunto con il ritorno delle due grandi figure di Shameless: Mickey e Monica. Ma niente è stato come ce lo saremmo aspettato. La trama ha di certo preso forma e i nostri protagonisti sono cresciuti, hanno dato prova, dopo una stagione di stenti, di essere finalmente grandi, ma comunque consapevoli di avere ancora tanta strada da fare. Mickey è tornato e da una parte si era formato un sentimento di felicità al pensiero che Ian sarebbe fuggito insieme a lui, felicità unita a tristezza, perché se fosse stato così Ian non sarebbe più stato con la propria famiglia. Esatto, non poteva accadere. Persino Ian lo ha capito. Ha capito di essere cambiato, ha capito che non voleva diventare come sua madre, non poteva abbandonare le persone che amava ed è tornato, forse con il cuore spezzato, ma è tornato.
Il punto cruciale si cui ci dovremmo oggi soffermare è invece proprio Monica che come un uragano è tornata nella vita dei Gallagher e ha portato con sé, come al solito, più guai che altro. Eppure nel suo sguardo, fin dalla sua ricomparsa, c’era qualcosa di diverso che ci impediva di odiarla, come lo impediva ai suoi figli.
Monica, questa volta, era tornata per restare perché sapeva che oramai le rimaneva poco tempo. Allora voleva rimediare, e ha fatto di tutto per riuscirci. Non solo per i suoi figli, ma anche per Frank. Dopo il rinnovamento del matrimonio, doveva avere ancora tanti progetti per la testa, tante idee per riscattarsi, per far smettere a Fiona di essere fredda con lei e per impedire a Lip di trattarla in maniera sprezzante. Doveva avere ancora tanti sogni per i suoi figli, per riparare a quegli errori che aveva commesso. Perché Monica era sempre stata malata, il bipolarismo le aveva rovinato la vita, o meglio, l’aveva rovinata ai suoi figli, e l’aveva rovinata a noi, perché si era fatta odiare per tutto questo tempo.
Come si fa a odiare qualcuno che è morto?
Quando si muore, le persone non possono far altro che dire cose positive, solo belle parole. Beh, per fortuna in Shameless non succede. Ed è proprio quando Monica muore che Fiona, finalmente, esterna tutta quella rabbia, quel risentimento che aveva tenuto chiuso dentro di sé per così tanto tempo. E allora piange, dà un pugno al cadavere della madre dentro la bara, non riesce a sopportare il fatto di vederla, ma più di tutto, non riesce a sopportare che sia morta senza essersi fatta perdonare.
Anche se, in realtà, qualcosa ai suoi figli lo ha lasciato, qualcosa per rendere la loro vita migliore. Certo, tutto dipende dal come useranno quel chilo di metanfetamina a testa che la madre ha lasciato loro.
E nel frattempo Lip continua a combattere la sua battaglia contro l’alcolismo, Ian cerca di farsi perdonare da Trevor, Carl mostra il nuovo se stesso e Debbie dimostra di essere cresciuta. Ma Frank, per Frank la cosa più difficile è continuare a vivere con la consapevolezza che l’amore della sua vita non ci sarà più. Il dolore lo spinge ad aggredire i suoi figli, lo spinge a commettere delle azioni che non ci saremmo aspettati neanche da lui, il che è tutto dire.
E infine sopraggiunge quel finale dolce-amaro, difficile da sopportare e difficile da guardare. Si spera sempre che arrivi qualcos’altro, una buona notizia, una “gioia”.
Ma tutto va come deve andare, alla fine Fiona lascia Etta nella casa di riposo, si distrugge dentro da sola, ma sa che ormai quel che è fatto è fatto e che sarà soltanto lei a ricordarsi di quell’azione terribile che ha commesso perché, la povera Etta, all’indomani, non se ne ricorderà più. Sarà Fiona a doversi prendere carico del dolore e a doverlo, ancora una volta, rinchiudere dentro una scatola e nasconderlo in un angolo segreto dietro al proprio cuore.
Quello che ci mostra il finale di questa stagione è come, nonostante tutto, le vite dei nostri Gallagher proseguano, chi a stento e chi con ritrovata energia. Chi fa grandi progetti e chi non vede l’ora di potersi godere un po’ di noiosa routine quotidiana. Questo è stato il finale di Shameless, qualcosa che ci ha fatto sorridere e trattenere a stento le lacrime. Che ci ha lasciato in bocca quella sensazione di completezza che allo stesso tempo fa percepire la mancanza di qualcosa. Una serie formata da sentimenti contrastanti che combaciano alla perfezione. Questo è Shameless, questo è ciò che aveva in serbo per noi.
Beh, che altro dire, arrivederci e alla prossima stagione fuckers!