Il 2019 di DC Comics al cinema continua positivamente anche con Shazam!, magari non la produzione più attesa della casa americana, ma sicuramente una delle più riuscite a visione conclusa. Dopo il successo di pubblico (superato il miliardo di dollari di incasso al botteghino) e, se vogliamo, anche di critica di Aquaman, scopriamo insieme il secondo centro consecutivo del DCEU, una origins story con tante risate, sentimenti e qualche difettuccio, il tutto al grido di un’unica parola: Shazam!
Shazam! è la parola che può trasformare la vita di Billy Batson, l’introverso ma brillante protagonista del film, un orfano catapultato da una parte all’altra del New England alla ricerca della famiglia adottiva perfetta, un processo che tende a ostacolare scappando e ribellandosi alla sua sfortunata situazione. Sarà però nella città dell’amore fraterno che Billy troverà qualcosa di più di un padre e una madre (e una manciata di fratelli). A Philadelphia Billy diventerà, quasi come d’incanto, un supereroe.
Un eroe con qualche macchia (di Coca-Cola) e tanta paura
È infatti grazie a un inatteso incontro con un vecchio mago di rosso vestito che Billy si ritroverà d’improvviso in possesso di poteri sovrumani, un mantello bianco e il destino del mondo nelle mani. E non è finita qui: la sua trasformazione nel Campione del bene, destinato a combattere i sette peccati capitali e mantenere pura l’umanità, lo vedrà crescere di circa 20 anni e numerosi chili di muscoli, trasformandosi nell’eroe portato su schermo dal geniale Zachary Levi (Chuck, ma anche un’apparizione nei film di Thor, Dark World e Ragnarok).
La graduale presa di coscienza di Billy e della sua famiglia – fantastico il personaggio del fratellino adottivo, Freddy – sui suoi nuovi poteri e relative responsabilità, è la colonna portante del film diretto da David F.Sandberg (famoso per alcune pellicole horror, su tutti il cortometraggio e relativo remake Lights Out) e la parte che convince più di tutte. La brillantezza e la genuinità di Levi nella sua interpretazione di quello che è l’eroe più parodistico della DC (a proposito, lo sapevate che il personaggio originariamente si chiamava Capitan Marvel? Come un’eroina recentemente uscita al cinema, ma dall’altra “parte della barricata” del mondo dei supereroi? Il nome venne poi cambiato negli anni ’70 dopo che proprio la Marvel registrò il marchio per il suo nuovo personaggio, ndr) fanno le fortune di una pellicola che, nelle sue due ore mal contate di durata, fa divertire ed emozionare parecchie volte, all’interno di uno sviluppo tuttavia decisamente prevedibile e un po’ scontato.
La strada del supereroe
Sebbene Shazam! sia infatti più che godibile nella sua leggerezza, grazie principalmente al suo cast, se messo a confronto con la profondità e maturità delle produzioni Marvel come anche solo il simile Deadpool o Spider-Man Homecoming, impallidisce in tutto quello che fa da contorno e da “lore” al personaggio e al film. Nonostante Mark Strong sia un ottimo attore e porti anche in scena un villain competente, il design di suddetto cattivone, dei suoi alleati e in generale il “concept” di Shazam! stesso non convincono al 100%.
È chiaro che il film sia una sorta di parodia del genere e che l’estrema somiglianza – sia nei poteri che nel costume – di Billy con Clark Kent, possa anche essere voluta. Tuttavia il risultato è un appiattimento nella caratterizzazione dell’eroe che alla lunga si sente, soprattutto all’interno di un lungometraggio tutto dedicato a lui (Shazam! sarebbe una perfetta spalla comica in un ensemble movie stile Justice League, sinceramente). Inoltre, gli effetti speciali e la trama mancano rispettivamente di spettacolarità ed epicità, per un film che prende una deriva molto personale anche tenera, ma un tantino già vista.
DC Comics sta piano piano abbandonando i temi e la palette di colore scuri di Zack Snyder, trovando sulla strada più risate, ritmo e coerenza, ma allo stesso tempo perdendo di identità. Shazam! è un prodotto davvero carino, ma che non ricorderemo tra 10 anni e se pensiamo che la concorrenza tra meno di un mese arriverà alla summa di 22 esilaranti puntate della più imponente serie TV di sempre con Endgame, in casa DC di panini ne devono ancora mangiare. La strada intrapresa è però quella giusta.