Sir Gawain e il Cavaliere Verde è un fantasy originale, adattato per lo schermo e diretto da David Lowery (Senza santi in paradiso, The Old man and the Gun, Storia di un fantasma). Si basa sul romanzo cavalleresco allitterativo del cavalier Galvano, presente in ballate e testi del medioevo, nipote di Re Artù e cavaliere della tavola rotonda. Girato nel 2019 e previsto originariamente per il 2020, il film è slittato per via della pandemia da covid-19, per poi uscire in sale selezionate in USA questa estate e infine da noi solo in esclusiva su Amazon Prime Video. A fare le veci del nostro Gawain è Dev Patel (attore sempre più in voga nel grande cinema internazionale), poi abbiamo Alicia Vikander nei duplici panni di Lady ed Essel e poi Joel Edgerton come il leggendario Cavaliere Verde.
Il poema epico
Il poema epico cavalleresco era già stato adattato nel 1984 con Sean Connery come Cavaliere verde e Miles O’Keefe nei panni di Galvano, nel film Sword of the Valiant – The Legend of Sir Gawain and the Green Knight, mai arrivato in Italia. Senza fare troppi paragoni, inutile dire che i due film nuotano in acque differenti. Nel film di David Lowery infatti, la storia è concentrata sul Gioco di Natale, ovvero questa sfida posta alla corte di Re Artù dal Cavaliere Verde, che reclama a sé chiunque sia in grado di inferirgli un colpo. Cosa che può avvenire a patto che questi sia disposto a ricevere il colpo indietro (che sia un taglio della testa o un semplice graffio) ad un anno da quella data. Ed è qui che inizia la quest del nostro eroe, il quale dovrà compiere un viaggio per ritrovare il Cavaliere Verde e farsi restituire il colpo inferto. La trama si snoda quindi su tematiche tanto care all’ A24, che ha prodotto il film, come l’inadeguatezza al ruolo, il coraggio, la paura, il senso di isolamento e solitudine.
L’eleganza
Il film è un fantasy d’autore e come tale si muove senza fronzoli o strani stratagemmi da blockbuster per addolcire la pillola. Il che vuol dire che David Lowery, già esperto di film mainstream come lo è stato Il Drago invisibile e come lo sarà il suo prossimo live-action Disney, Peter & Wendy, non ha voluto ricercare un linguaggio conosciuto e universale, bensì si è mosso su una propria linea di narrazione e l’ha delineata senza paura. Sir Gawain e Il cavaliere Verde infatti mantiene un’eleganza, una raffinatezza e una compostezza veramente rare per un film di genere. La fotografia gioca su contrasti morbidi di toni chiaroscuri, restituendo tinte gotiche e romantiche tipiche di dipinti ottocenteschi. La colonna sonora propone archi pizzicati per ricordare antiche ballate e toni suggestivi medioevali. Nulla è lasciato al caso, nemmeno espedienti narrativi molto attuali che potrebbero infastidire chi ricorre alla polemica facile.
Un fantasy come un tempo
Erano anni che non si vedeva un film fantasy dall’ alto budget girato in uno stile così personale, ben dosato, misurato e ben recitato. I fantasy delle ultime due decadi avevano in sé molti potenziali sprecati, pensando a Lo Hobbit, sacrificato dall’immenso uso della CGI, o ad Eragon. Il fantasy contemporaneo si è evoluto in qualcosa di diverso. Una parte, che mantiere i cavalier, l’arme, gli amori…è ormai prodotta a basso budget e giungono da noi film di bassa qualità e molta noia. L’altra parte si è trasformata nei live-action Disney e nei Cinecomic. Il fantasy tradizionale e medioevale è scomparso dopo Il Signore degli Anelli, ha vissuto il suo periodo quasi decennale in tv grazie a Il Trono di Spade, ma al cinema ne non ne è quasi rimasta traccia. Quindi ben vengano nuove leve come David Lowery (se non l’avete fatto, recuperate il suo Storia di un Fantasma) e ben vengano nuovi fantasy quali The Green Knight che rinnova e reinventa ancora una volta il ciclo cavalleresco, restituendo la giusta dignità al fantasy!