Fa un po’ specie pensare di essere entrati senza aspettative particolari all’anteprima di un film di Star Wars, forse uno dei – se non il – brand più importante e di successo della storia del cinema. È stato il caso di Solo: A Star Wars Story, spin-off della serie regolare diretto da Ron Howard (Apollo 13, Il Codice Da Vinci) e in arrivo nelle sale il 23 maggio, a un mese circa di distanza da quel tornado di Infinity War, dal cui finale dobbiamo in fondo ancora riprenderci.
Sarà appunto la vicinanza con un blockbuster di questo tipo a far perdere un po’ di appeal a questo progetto, seconda espansione della saga dopo il riuscito esperimento di Rogue One. Sarà stata anche la release primaverile e l’aver ancora avuto in mente il comunque epico The Last Jedi, ma non c’era all’anteprima di Milano quel fermento, quella curiosità delle altre occasioni, quel mormorio prima dell’inizio, quel brivido sulla pelle alla vista della ormai storica intro a scorrimento. Anche perché per la prima volta nella serie, Solo: A Star Wars Story vi accoglierà al cinema con un nuovo stile di titoli di testa. Fortunatamente però, queste paure si sono dimostrate per la maggior parte infondate: Solo è un buon film, solido e riuscito, seppur in parte prevedibile.
Han Solo: un’eredità quasi impossibile
La dipartita di Han Solo in Il Risveglio della Forza è stata un brutto colpo per tutta la comunità di Star Wars, forse peggio della realizzazione di come Harrison Ford abbia ormai spento 75 (!) candeline e si stia lasciando un certo genere di film dietro le spalle. Perché va bene Luke, va bene Leia, va bene Obi Wan (mai troppo lodato sia Ewan McGregor), ma il vero protagonista di Guerre Stellari resta, anche più di 40 anni dopo, quella inguaribile canaglia spaziale alla guida del Millennium Falcon. Non c’è nulla da stupirsi quindi che il primo lungometraggio dedicato alle origini di un personaggio della serie creata da George Lucas sia stato dedicato a quello che una volta in Italia era conosciuto come Ian.
Solo: A Star Wars Story – Trailer
Grande carica, hype e un po' di paura per il risultato finale, ma senza dubbio il nuovo trailer di Solo: a Star Wars Story non lascia indifferenti! Eccolo in italiano! #SoloStarWarsIT
Pubblicato da Moviesource.it su lunedì 9 aprile 2018
La storia di Solo ci porta prevedibilmente a scoprire le origini di quello che diventerà il padre di Kylo Ren, partendo dalle strade di Corellia, dove da poco più che teenager si guadagna da vivere compiendo piccoli furti, alla ricerca di un’occasione per fuggire dal pianeta e rispondere al richiamo delle stelle, il richiamo della vita di Han. Sin dalla sua infanzia però il giovane può contare su un’alleata, un’amica e anche qualcosa di più: la bella Qi’ra (Emilia Clarke); il rapporto tra i due è uno dei cardini di due intense ore di cavalleria spaziale, passate saltando di pianeta in pianeta, di crimine in crimine, mentre quel ragazzo sporco e ribelle si trasforma piano piano nel cavaliere sporco e ribelle di cui intere generazioni si sono innamorate o hanno idolatrato. E ovviamente tutto passa pure dal conoscere un certo Wookie…
Tutti promossi, davvero!
Se abbiamo comunque apprezzato l’intreccio di Solo, quello che ci ha davvero convinto è il cast del film. Partendo dal protagonista, sebbene Ford resti un indimenticabile caso cinematografico di simbiosi perfetta attore-personaggio, Alden Ehrenreich è Han Solo, assolutamente. Il sorrisetto, il carisma e l’appeal ci sono tutti, i dubbi sulla sua scelta sono stati decisamente dissipati. Fenomenale come atteso Donald Glover nei panni di Lando Calrissian, tra i suoi mantelli colorati e quella nave, quella iconica nave mai vista così scintillante. Le alchimie tra questo trio, completato da un Chewbacca in grande forma, sostiene l’intera pellicola: diverte ed emoziona.
Forse meno riusciti ma comunque positivi i ruoli di Harrelson e Clarke (convincono meno alcuni personaggi secondari), per un film che non stupisce ma ha il grande pregio di sfoggiare una direzione artistica – luoghi, costumi, ambientazioni – di livello eccelso, ennesima dimostrazione della bravura della Industrial Light & Magic e, perché no, anche delle inquadrature di quello che una volta era conosciuto come il Ricky di Happy Days.