Con la Star Wars Celebration ancora nel vivo e milioni di fan che hanno ancora negli occhi un teaser trailer creato ad arte per incuriosire e far morire di attesa, c’è anche bisogno di analizzare tutto quello che potrebbe essere in Star Wars: The Rise of Skywalker. J. J. Abrams sembra aver riportato la saga lì dove i fan volevano che tornasse, anche se continueranno a essere in molti quelli che proprio non saranno riusciti ad amare questa nuova trilogia.
Le ipotesi sul web si susseguono a cadenza frenetica ma noi di Moviesource vogliamo darvi la nostra personale visione e spettativa, elencando le teorie più accreditate. Siamo anche abbastanza sicuri che difficilmente vedremo qualcosa che esula dalle tre teorie principali di cui leggerete qui sotto, quindi mettetevi comodi e preparatevi a ragionare con noi.
Prima ipotesi: Rey figlia di nessuno
In Episodio VIII (Gli Ultimi Jedi) uno speranzoso Kylo Ren confessa a Rey di essere a conoscenza delle sue origini dicendole che non è figlia di nessuno, che i suoi genitori non sono altro che mercanti di rottami che l’hanno venduta per “pagarsi da bere“. Aggiunge anche che Rey venga dal nulla e sia nulla. Sebbene i fan abbiano su questo punto cercato di inserire una differenza di visione tra Rian Johnson e J. J. Abrams trasformandola, fra l’altro, in una vera e propria battaglia interna tra un regista che vedeva Rey come una persona senza alcuna discendenza o lignaggio e un altro che invece sembrerebbe volerle affidare una discendenza più importante, le cose possono non essere in diretto contrasto.
Secondo questa prima teoria Rey sarebbe davvero una persona di poco conto e, tutto sommato, non sarebbe neanche male se così si rivelasse davvero. I fan devono chiedersi: c’è davvero bisogno di scovare un altro Skywalker? Se Rey fosse figlia di due mercanti di rottami avremmo la prova che la Forza può albergare in misura diversa in chiunque all’interno dell’universo di Star Wars e questo sarebbe perfettamente in linea con un personaggio come Yoda, piccolo, appartenente a una razza mai vista o probabilmente estinta che però vanta un livello di midi-chlorian superiore a qualsiasi altro Jedi (eccezion fatta per Anakin Skywalker).
Se vogliamo avvalorare la diatriba tra registi (che comunque sembra assai improbabile dato che Lucasfilm e Disney non avrebbero alcun interesse a dare carta bianca a un regista) potremmo quindi dire che Rian Johnson non aveva avuto una cattiva intuizione e che anzi avesse centrato in pieno il punto. E il punto è: la Forza sceglie a caso, è – filosoficamente parlando – un motore immobile. In questa visione, anche quando i Jedi e i Whills parlano del “volere della Forza” non si riferiscono che al caso e alla necessità. In effetti, in Rogue One, quando Chirrut Îmwe afferma: «Tutto è come la Forza vuole» non sta andando in controtendenza con quanto appena detto. Anche se i Jedi e i Whills sembrano voler affidare alla Forza il concetto di “volontà” sanno bensissimo che questo non esiste.
In questa visione Rey verrebbe dal nulla esattamente come Luke, pur non essendo una Skywalker.
Seconda ipotesi: Rey figlia di Luke (o Leia)
La seconda ipotesi è, diciamolo senza mezzi termini, quella meno probabile e che davvero sarebbe un colpo bassissimo da parte della produzione. Rey figlia segreta di Luke o, peggio, di Leia. Ebbene qui ci sentiamo in dovere di specificare che tutto, all’interno della saga di Star Wars, ci fa pensare che questo non sia possibile per diverse ragioni. Prima di tutto Luke, sebbene abbia a cuore il ricordo e il destino di suo padre e conosca perfettamente la sua storia, non avrebbe potuto commettere gli stessi errori neanche volendo.
Se così non fosse, sempre ne Gli ultimi Jedi, Yoda non apparirebbe a Luke in quel modo, rincuorandolo e riservandogli parole dolci e insegnamenti preziosi. Yoda sarà anche un Maestro atipico e molto comprensivo, ma mai e poi mai sarebbe in grado di accettare una cosa del genere da Luke. Yoda è un ortodosso, per così dire. E già l’intera storia di Luke ha davvero poco di ortodosso secondo i canoni Jedi. In questo senso sembra impossibile che Luke abbia avuto una figlia e soprattutto che abbia commesso lo stesso secondo errore di suo padre: non rivelarsi immediatamente a essa.
Se poi si vuole accreditare una teoria che vorrebbe Rey figlia di Leia e chissà chi, portando fra l’altro come prova lo stato di relazione tra Han Solo e Leia in Il Risveglio della Forza, complicato e diviso, bisogna dire che il litigio fra il contrabbandiere e la principessa ha – ovviamente – a che fare con l’educazione di loro figlio Ben Solo. Anche in questo caso quindi, Rey non potrebbe essere sua figlia e una spiegazione di questo tipo all’interno di Star Wars: The Rise of Skywalker sarebbe, con tutta probabilità, la mossa peggiore che Disney e Lucasfilm potrebbero fare.
Terza ipotesi: Rey figlia di Palpatine
Giungiamo dunque alla terza e più succulenta ipotesi: Rey figlia di Sheev Palpatine, il vecchio Cancelliere Supremo successivamente primo Imperatore Galattico. Si tratta senza dubbio di un’ipotesi che fino all’uscita del trailer era rimasta in ombra e che adesso, con quella risata sul finale del teaser sembra prendere forza e diventare la principale teoria. Tuttavia sorgono alcuni problemi anche qui, sicuramente meglio situabili ma comunque da spiegare.
Per comprendere appieno le posizioni di chi avvalora questa teoria è bene sapere che Disney (nel 2013) ha commissionato una trilogia di romanzi a Chuck Wendig. I romanzi si intitolano rispettivamente Star Wars: Aftermath, Star Wars Aftermath: Debito di vita e Star Wars Aftermath: La fine dell’Impero. I romanzi raccontano tre episodi che trasportano la vecchia trilogia alla nuova, collegando Episodio VI a Episodio VII. Se non li avete letti non vi spoileriamo nulla, ma all’interno di essi girano personaggi del tutto inediti che, di solito, alla fine non muoiono (diversamente da Rogue One dove c’era la necessità di veder morire gli eroi).
In questo senso vi consigliamo di leggerli perché sono un elemento che avvalora questa terza tesi tanto quanto la smentisce. I libri avvalorano questa tesi nella misura in cui rivelano che Palpatine avesse un piano d’emergenza nel caso l’Impero si trovasse a fronteggiare la sua fine e questo piano di emergenza era la fuga verso i limiti (e oltre) della galassia conosciuta. Lì dove (parole di Palpatine) “la Forza è nata“. Appare quindi chiaro che il vecchio Imperatore abbia continuato ad assecondare la sua sete di conoscenza e che sapesse qualcosa che noi ignoriamo (e che probabilmente verrà rivelata in Star Wars: The Rise of Skywalker).
In questo senso potrebbe aver tranquillamente indotto la Forza a generare una nuova vita (Rey) ma a questo punto si creerebbe un problema. Se Palpatine conosceva una tecnica per indurre i midi-chlorian a generare la vita quando, esattamente, avrebbe “creato” Rey? E soprattutto: per quale motivo avrebbe dovuto abbandonare “sua figlia” su Jakku? Non pensate a Jakku come il pianeta essenzialmente desertico e privo di interesse che avete visto in Episodio VII. In realtà il pianeta ospitava diverse stazioni di ricerca imperiali. L’accesso a queste stazioni era estremamente riservato e in una di queste installazioni, come riportato nell’ultimo libro di Chuck Wendig, c’era una nave al design nubiano (quindi di Naboo, pianeta natale di Sheev Palpatine) con il pilota automatico inserito e non disabilitabile le cui coordinate avrebbero dovuto portare i passeggeri oltre l’orlo esterno della galassia, nei Territori Sconosciuti. Ufficialmente l’ordine di Palpatine era ricreare una forza ai limiti della galassia usando, fra l’altro, misteriosi bambini addestrati fin dalla nascita al combattimento. Forse i Cavalieri di Ren.
Secondo noi è proprio nei territori sconosciuti che si giocherà la battaglia finale per scoprire chi è davvero Rey. Nel frattempo però dobbiamo riuscire a sopravvivere fino a Dicembre, perciò: esercizio fisico, buona alimentazione e tanta lettura, magari proprio dei libri di Wendig. Magari scoprirete qualcosa che a noi è sfuggito.