Nell’Ottobre del 1992 gli Stati Uniti vennero investiti da una valanga inattesa, quando un apparentemente anonimo film per ragazzi sull’hockey su ghiaccio distribuito da Walt Disney Pictures divenne un fenomeno prima al botteghino, poi in home video e infine nella cultura pop, tanto da spingere Disney, un anno dopo l’uscita del film, ad acquistare una vera franchigia nel campionato professionistico americano di hockey (NHL) e rinominarla come il team di ragazzi della pellicola (una storia incredibile che vi consigliamo di approfondire). Stiamo parlando di The Mighty Ducks, conosciuto in Italia come Stoffa da Campioni, un successo pienamente anni ’90 che ha generato due sequel, una serie animata e spinto una generazione di ragazzini americani a imbracciare casco e bastone da hockey. Senza dimenticare l’aver lanciato alcuni attori come Joshua Jackson (Fringe, Dawson’s Creek), Kenan Thompson (SNL) e Elden Henson (Daredevil) e brevemente rilanciato la carriera di Emilio Estevez, dopo le sue scorribande negli anni ’80 come elemento del Brat Pack di John Hughes-iana memoria (mamma mia oggi andiamo sulla nostalgia più pura, ndr).
Ma veniamo a noi, siamo nel 2021 e, 15 anni dopo il terzo episodio della saga, i Mighty Ducks stanno per tornare, questa volta come serie TV su Disney+ e ancora una volta come un gruppo di ragazzini del Minnesota che affronta le avversità del campo e quelle dovute al crescere. Stoffa da Campioni: Cambio di Gioco (The Mighty Ducks: Game Changers) arriverà su Disney+ a partire dal 26 Marzo 2021 e vedrà le camicie di flanella e il grunge sostituiti dai balli di Fortnite e dagli smartphone, mentre vi possiamo già dire, dopo aver visto le prime tre puntate, che le tematiche rimarranno bene o male le stesse.
Quack quack quack
Scritto da Steven Brill, uno degli autori dell’originale e responsabile di altri film per ragazzi di altre ere come il divertente Pesi Massimi (Heavyweights, lo trovate sempre Disney+) con un giovanissimo Ben Stiller, Stoffa da Campioni: Cambio di Gioco si ritrova a metà tra l’essere un contenuto inedito moderno per i più piccoli e un’operazione nostalgia per chi è cresciuto con Stoffa da Campioni, anche se dobbiamo ammettere che in Italia, pur essendo conosciuto e uno dei più trasmessi nei pomeriggi di Italia 1 di un tempo, il film non è quel fenomeno culturale che è in Nord America. Cambio di Gioco si ambienta sempre nelle Twin Cities (Minneapolis + St.Paul) e vede ora i Mighty Ducks come una vera potenza dell’hockey giovanile: agli exploit dei primi film sono infatti seguiti anni di vittorie, i quali hanno però reso l’ambiente forse troppo competitivo per Evan Morrow (Brady Noon) e sicuramente per sua madre Alex (la geniale Lauren Graham di Una mamma per Amica), la quale, dopo che il figlio è stato senza troppe cerimonie tagliato dalla squadra dei Ducks, decide di fondare proprio un suo team di improbabili sportivi in erba, per divertirsi e in fondo fargliela pagare a quegli snob. Ad aiutarla, malvolentieri all’inizio, sarà il mitico Gordon Bombay (Estevez), ex-allenatore dei Ducks e ora burbero proprietario del palaghiaccio dove la nuova squadra si esibirà.
La trama ricorda molto quella di un altro classico Disney sportivo come Piccoli Campioni (Little Giants) con Rick Moranis, e non vincerà premi certo per originalità, ma almeno nei primi tre episodi (su 10 previsti) funziona ancora, seppur traslata nella società moderna. Vedere il gruppo di ragazzini protagonisti affrontare le prime batoste e crescere, tra piccoli amori e delusioni sportive, intrattiene sicuramente, anche se manca un po’ di quell’ingenuità di quelle opere simili degli anni ’80 e ’90. Si nota infatti come gli attori bambini di adesso siano certamente più bravi, ma allo stesso tempo leggano battute scritte da uomini di mezza età, comportandosi come bambini solo in parte. Certo nel 2021 si cerca di colpire un pubblico più ampio con qualsiasi nuovo prodotto, ma Stoffa da Campioni: Cambio di Gioco risulta così a tratti un po’ posticcio e non naturale.
Quack?
Chi invece ruba la scena in maniera preponderante e offre anche gli spunti narrativi più interessanti è il personaggio di Alex Morrow, con Lauren Graham davvero ispirata e credibile come mamma single sì impegnata e ricca di suoi problemucci, ma anche con tanta simpatia e tanto amore per il figlio. La grande differenza con il Mighty Ducks originale è l’accettazione, almeno in parte, del concetto di giocare per divertirsi e non per vincere. Un concetto nuovo in questo sotto-genere di teen movies sportivi che speriamo non venga banalizzato nelle puntate successive (ci aspettiamo infatti che si arrivi allo spodestamento dei boriosi Ducks da parte dei nuovi arrivati prima o poi) dove il messaggio potrebbe essere perduto sull’altare della rivalsa sportiva.
Intrigante pure lo sviluppo del personaggio di Gordon Bombay, il vero punto di contatto tra la trilogia originale e questo show moderno su Disney+. Diventerà lui il nuovo coach della squadra? Riuscirà a ricucire il suo rapporto con uno sport che gli ha dato molto ma anche tolto tantissimo? Si tratta di domande alle quali il resto della serie risponderà sicuramente, così come il ruolo che avranno i “vecchi” Ducks (una buona parte del cast originale riprenderà i suoi ruoli dalla puntata 6 in poi). L’inizio di Stoffa da Campioni: Cambio di Gioco infatti è solo moderatamente nostalgico, seppur si ponga come un diretto sequel dell’originale, ma è chiaro che molti di noi (incluso chi vi scrive) siano qui per vedere cosa sia successo ai suoi vecchi eroi, curiosità che sicuramente verrà saziata nei prossimi episodi.
Vostra figlia o vostro nipote potranno non sapere chi siano i Mighty Ducks ma non ci stupiremmo se vi chiedessero in regalo una loro maglietta (la macchina del merchandise Disney è sicuramente pronta a tornare in moto) per Natele quest’anno, perché al di là di una carica innovativa limitata, Stoffa da Campioni: Cambio di Gioco sembra avere tutte le carte in regola per creare una nuova generazione di proseliti.