Anche se a distanza di qualche mese, non si riesce a smettere di parlare di Stranger Things, la serie tv ambientata negli anni ’80 e che ha riscosso subito un notevole successo, soprattutto tra chi è appassionato di giochi di ruolo. Sì, perché il frutto del lavoro dei fratelli Duffer – possiamo dirlo con certezza – ha come colonna portante il GDR più famoso al mondo: Dungeons & Dragons. L’intera storia è costruita come se si trattasse di una campagna di D&D (e il finale di stagione preannuncia un suo seguito), come se fosse un gioco nel gioco, un metagame. Il primo e l’ultimo episodio iniziano e finiscono come una qualunque sessione: tutti seduti attorno ad un tavolo con le schede dei propri PG e il personalissimo e intoccabile da mani altrui (soprattutto dal DM!) set di dadi, i fogli con gli appunti del Master nascosti dallo screenmaster, il cibo spazzatura sparso un po’ ovunque. Poi, però, il gioco sembra spostarsi su un altro livello, quello della realtà che diviene essa stessa un’avventura alla Dungeons & Dragons, con tutti i suoi riconoscibilissimi elementi (i poteri psionici di Undici, il “Sottosopra”, i continui riferimenti al principe demoniaco Demogorgone).
Potremmo paragonare il semplice giocare a D&D dei quattro protagonisti, nella prima e nell’ottava puntata, come un contenitore che racchiude dentro di sé la seconda campagna, quella reale e più orrificante, che li porterà a conoscere una nuova amica molto speciale e a scoprire le “cose strane” che infestano la loro città e che affronteranno come fossero dei PG.
Un vero e proprio tributo a Dungeons & Dragons
I fratelli Duffer con questa geniale serie vogliono sicuramente omaggiare D&D, che proprio in quegli anni ’80 vede il maggior successo e sviluppo. Infatti, la terza e quarta edizione Basic (siamo ancora in quella fase in cui l’Advanced cresce parallelamente all’altra versione) di Dungeons & Dragons vedono la luce proprio tra il 1981 e il 1984. Il manuale che si intravede nel quinto episodio “La pulce e l’acrobata” è l’Expert Set (la scatola blu) della quarta edizione, uscito proprio nel 1983. I quattro ragazzi ne consultano alcune pagine per trovare informazioni sul “Sottosopra”, soffermandosi sulla presunta ambientazione la Vale of Shadows, che però non fa parte dell’Expert Set. In realtà, in quest’ultimo ne sono incluse altre due, ossia Isle of Dread, un’avventura ambientata nella preistorica isola di Dread del mondo di Mystara; e Grand Duchy of Karamaeikos, un luogo situato a nord dello stesso universo. Le pagine lette da Dustin, Mike, Lucas e Undici hanno tutt’altra storia editoriale. Iniziamo con il dire, che la Vale of Shadows è un luogo sepolcrale situato nella cittadina di Kuldahar, infestato da non morti e spiriti maledetti, presente anche nel videogioco Icewind Dale (2000). Questo si ispira ma non ne segue gli eventi, sulla omonima trilogia di romanzi di R.A. Salvatore usciti tra il 1988 e il 1990 e basati sulla storica ambientazione di D&D Forgotten Realms, la quale vede i suoi albori nell’’87. Anche se il mondo parallelo presente in Stranger Things presenta diverse similitudini con il piano delle Ombre rappresentato nel “Manuale dei Piani” dell’edizione 3.5 del 2003. Qui, è descritto come simile al piano Materiale (talvolta come un suo duplicato vero e proprio), un luogo scuro dove la luce è inesistente e dal quale si può accedere sia utilizzando qualche incantesimo sia attraverso dei portali generati casualmente e che si manifestano solo in luoghi bui o d’ombra (nel caso della serie, bosco e casa Byers). Inoltre, chi decide di addentrarsi su questo piano da una abitazione o una città, si ritroverà nella stessa ma in un contesto più sinistro e tetro. Le creature che vi vivono sono diverse da quella di Stranger Things, anche se una certa somiglianza si riscontra – seppure solo nella sua forma umanoide – nel Bodak, un essere glabro con le pelle grigia, con il teschio allungato, senza naso e con gli occhi bianchi, che altro non è che un non morto di un uomo corrotto dal male. In effetti, non conosciamo l’origine del mostruoso abitante del “Sottosopra” che insemina le sue prede alla Alien, potrebbe essere la materializzazione della malvagità degli uomini o della sola Undici? Per il momento non lo sappiamo, ma le ombre potrebbero dissolversi nella seconda stagione.