L’attesa è finita. Finalmente è uscita su Netflix l’attesissima seconda stagione di Stranger Things.
Per chi ancora non sa di cosa stiamo parlando (e qui potremmo umiliarvi in pubblico come toccò a Cersei, ma siamo buoni e ci limitiamo a dirvi «Shame!», invitandovi a vedere la prima stagione), vi diciamo che la fortunata serie tv statunitense è stata creata, diretta, scritta e prodotta dai due fratelli gemelli Matt e Ross Duffer, nati nel 1984, e distribuita da Netflix. Ambientata nella cittadina di Hawkins (Indiana) negli anni ’80, Stranger Things vede come protagonisti un gruppo di ragazzini dodicenni, appassionati di quella che oggi viene chiamata “cultura nerd”, impegnati a salvare il mondo da delle forze maligne provenienti da un altro mondo. La loro è anche una storia che parla di amicizia e di amore, e che ha il pregio di non sfociare nel banale o di essere studiato per un pubblico di teenager. Un piccolo gioiello adatto a tutti, che non annoia mai.
Un anno dopo…
Fatta questa brevissima introduzione, iniziamo a parlarvi della seconda stagione senza entrare troppo nei dettagli della trama per non rovinarvi la visione della serie.
Stranger Things 2 esce il 27 ottobre con i suoi 9 episodi della durata variabile tra i 45 minuti e 1 ora. La storia si svolge un anno dopo i fatti accaduti a Hawkins nella stagione precedente, esattamente tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre del 1984.
La cittadina e i suoi abitanti non sembrano ricordarsi di quanto successo l’anno precedente, eppure c’è chi non può e non vuole dimenticare. Si tratta di Mike (Finn Wolfhard), Dustin (Gaten Matarazzo), Lucas (Caleb McLaughlin), Undi (Millie Bobby Brown), Will (Noah Schnapp), Jonathan (Charlie Heaton), Steve (Joe Keery), Nancy (Natalia Dyer), Joyce (Winona Ryder) e Jim (David Harbour). In seguito agli eventi del 1983, le loro vite sono cambiate per sempre e niente può rimarginare le loro ferite, soprattutto quelle di Mike e di Will. Il primo soffre moltissimo per la scomparsa dell’amata Undi, il secondo è ancora strettamente connesso con il Sottosopra, l’altro mondo o – come abbiamo teorizzato in un nostro articolo – il “piano delle ombre”. È questo suo essere una sorta di intermediario involontario tra questo universo e l’altro a riunire il gruppo in questa nuova avventura per la salvezza del mondo.
La pericolosa minaccia proveniente dal regno del Demogorgone viene affrontata con una consapevolezza ed una maturità diversa. I ragazzi, infatti, stanno entrando a pieno nell’adolescenza con tutte le conseguenze che questo periodo comporta, come cambiamenti psichici (le prime infatuazioni, gelosie e ribellioni) e fisici (un esempio, sebbene possa sembrare di poco conto, sono i denti di Dustin e il suo sforzarsi nella pronuncia della lettera s). Steve, Nancy e Jonathan, invece, stanno attraverso la soglia dell’età adulta e sono coscienti delle loro responsabilità (Harrington si scopre essere un ottimo baby sitter, la Wheeler una donna determinata a raggiungere i propri obiettivi). E gli adulti? Joyce e Hopper fronteggiano la loro quotidianità con occhi diversi, consci di pericoli inimmaginabili e protettivi nei confronti dei propri cari. Anche il Sottosopra è cambiato, cerca di insinuarsi sotto Hawkins per sopravvivere alla distruzione da parte degli scienziati del laboratorio dal quali Undi è fuggita.
Il Demogorgone non è più un umanoide, ma un gigantesco Mostro-ombra tentacolare che cerca di mettere su un’armata di “Democani”, come li definisce Dustin (delle creature canidi senza faccia), per conquistare il piano materiale. I suoi progetti, però, vengono sventati dal gruppo, almeno per il momento.
Anni ’80 e cultura nerd sempre presenti
Stranger Things non sarebbe ciò che è diventata senza la presenza di continui riferimenti alla cultura degli anni ’80 e a quella del mondo cosiddetto nerd.
L’atmosfera che si respira a Hawkins ci trasporta immediatamente in quegli anni, dall’arredamento delle case all’abbigliamento indossato, dai film delle sale cinematografiche alle sale giochi, sino ad arrivare alla musica. Quest’ultima, in special modo, è particolarmente costante in questa seconda stagione (interessante notare come i titoli di coda finali hanno un motivo musicale diverso in ogni episodio): Devo, The Romantics, Scorpions, Duran Duran, Ray Parker Jr, The Clash, Queen, Metallica, Cyndi Lauper, The Police, e la lista potrebbe continuare.
Anche per quanto riguarda i rimandi nerd, la serie ne è piena. Iniziamo da quelli provenienti dal mondo del cinema: vi ricordate quelli della prima stagione?
Stranger Things – Citazioni ai film degli anni '80
L'attesa è finita: le nuove puntate di Stranger Things sono finalmente disponibili su Netflix. Vi proponiamo un nostalgico supercut in cui vengono riassunte le citazioni della prima stagione dello swow: ci saranno ancora tanti riferimenti ed omaggi ai cult degli anni '80?
Pubblicato da Moviesource.it su venerdì 27 ottobre 2017
All’inizio del primo episodio notiamo un multisala che proietta Terminator, del quale – tra l’altro – ci viene mostrato anche il trailer su un televisore. Poi è la volta di Ghostbusters, che viene ricordato grazie ai travestimenti per Halloween di Mike, Lucas, Will e Dustin, il tutto rigorosamente accompagnato dalla storica sigla. Altro film cult di quegli anni è Interceptor, citato per via del soprannome di una ragazzina che diventa presto loro amica, Mad Max (la sua maschera per il 31 ottobre è quella di Leatherface). Nelle varie riflessioni dei protagonisti spunta fuori Star Wars (vogliamo parlare del Millennium Falcon giocattolo di Mike?). Non solo, anche il modo di impostare la mano di Undi quando usa il suo potere, ci fa pensare a Darth Vader, quando soffoca i suoi sottoposti. Questa stagione però sembra ricordare per molti versi il capolavoro di Ridley Scott, Alien. Il Mostro-ombra visto da Will, infatti, ha la stessa testa allungata dell’alieno, sebbene il resto del corpo presenti diversi tentacoli cthulhiani. I bozzoli incontrati da Hopper sottoterra ricordano molto le sue uova, che si aprono al passaggio di una creatura dal sangue caldo. I Democani fanno la muta esattamente come gli Xenomorfi e quando vengono bruciati emettono gli stessi versi agghiaccianti. In alcuni episodi specifici, vi sono delle scene riprese dal film, come quella del lanciafiamme o della fuga dai soldati del Mostro-ombra.
Non mancano poi i riferimenti a Dungeons & Dragons. Innanzitutto, come già detto, il Sottosopra viene considerato un altro piano, quello delle ombre, e il suo padrone come un Mind Flayer, una creatura con poteri psionici che tenta di dominare tutte le altre (gli appassionati avranno notato il Manuale dei Mostri consultato da Dustin). Will è l’unico che riesce a vedere questo mondo alternativo e questa sua capacità viene identificata dagli altri con un incantesimo, “visione del vero”. D’altronde lui è il chierico del gruppo, mentre Mike è il paladino, Dustin il bardo, Lucas il ranger e Undi la maga. Un party perfetto per affrontare il Mostro-ombra e i suoi Democani nel dungeon di Hawkins.
Si potrebbe continuare a citare altro ancora a lungo, ma terminiamo così con la speranza di avervi suscitato curiosità e interesse per Stranger Things 2.