Dopo un anno dalla sua prima trasmissione negli Usa e a distanza di pochi mesi da quella italiana, Supergirl è tornata. Kara Danvers/Zor-El (Melissa Benoist) sorvola nuovamente i cieli di National City in qualità di sua protettrice, con maggiore consapevolezza delle sue capacità sovraumane, grazie anche al sostegno della sua famiglia terrestre e dei suoi amici.
Che succede di inaspettato a National City?
Gli ultimi minuti del ventesimo episodio della serie ci avevano lasciato con il fiato sospeso e con tante domande: chi si trova dentro l’astronave kryptoniana ritrovata da Supergirl e J’onn J’onzz? Un’altra Kara Zor-El dodicenne o un neonato Kal-El provenienti da un universo parallelo (e la domanda sorge spontanea dopo l’incontro con Flash nel diciottesimo episodio)? Un alieno scappato da Krypton o da chissà dove?
In parte, alcune risposte le abbiamo avute nella prima puntata della seconda stagione trasmessa dalla The CW per la prima volta il 10 ottobre. Le prime scene, infatti, ci mostrano il tentato salvataggio della navicella da parte di Supergirl e J’onn (David Harewood) e la scoperta che fanno, ossia il ritrovamento di un giovane ragazzo per il momento sconosciuto. I due lo portano subito alla base del DEO (un’altra sede, che sembra essere quella vera e che Kara non conosceva), dove viene subito monitorato. Nel frattempo la vita della kryptoniana subisce diversi cambiamenti sia sul piano lavorativo sia su quello sentimentale. La signora Cat Grant (Calista Flockhart) la promuove e le dà 48 ore precise per decidere cosa vuole fare alla CatCo; mentre il rapporto con Jimmy (Mehcad Brooks) è divenuto altro rispetto alla’amicizia e i due cercano di capire che direzione prenderà.
La nostra eroina, oramai padrona dei suoi poteri e sicura di sé nei panni di Supergirl, è tornata a sentirsi del tutto inadeguata e incapace a gestire queste nuove situazioni. Un importante e tragico evento, il lancio di Venture, una navicella spaziale con dei ricchi civili a bordo, fa incontrare e collaborare per la prima volta Supergirl con Superman (Tyler Hoechlin). I due, subito in sintonia, vanno al DEO per sapere dell’uomo precipitato sulla Terra e ancora incosciente. Il gruppo formato da Alex Danvers (Chyler Leigh), Supergirl, Superman, Hank Henshaw e Winn (Jeremy Jordan), appena reclutato dall’organizzazione per le sue capacità di informatico e non solo, scoprono che l’astronave probabilmente proveniva da Krypton al momento dell’esplosione e che si trovasse nel Pozzo delle Stelle (Segara Beyal). Per questo motivo il ragazzo non è invecchiato.
Altro non si conosce ancora. Clark, in qualità di reporter, indaga sull’incidente del Venture e si fa aiutare da sua cugina, informandola che rimarrà per qualche tempo a National City. I due parenti, grazie all’aiuto di Winn, scoprono che a bordo avrebbe dovuto esserci la sorella di Lex Luthor, Lena (Katie McGrath), e vanno a sentire la sua versione dei fatti (Superman, ovviamente, non si fida di quella famiglia e pensa che anche la donna stia tramando qualcosa di losco). In realtà, sembra tutt’altro che una minaccia e pare che l’obiettivo di quell’attentato sia proprio lei e nel corso dell’episodio ne abbiamo conferma. Superman e Supergirl, insieme, fermano il sicario di Lena, John Corben. L’uomo, dopo essere stato sparato, lo ritroveremo vivo sdraiato su un lettino e attaccato a diversi tubi, con una donna che gli inietta qualcosa chiamandolo “Metallo” e augurandogli il benvenuto al progetto Cadmus.
Premesse
Si conclude così il primo episodio della serie e già intuiamo che in questo Cadmus non studiano solamente gli alieni, ma svolgono anche esperimenti su esseri umani, trasformandoli probabilmente in metaumani. Probabilmente nelle prossime puntate lo sapremo e scopriremo che fine abbia fatto Jeremiah Danvers (che sia stato una cavia anche lui?). Come ogni puntata di Supergirl anche questa è ricca di cambi di scena e di dialoghi con le varie citazioni provenienti dallo stesso universo DC (come non sorridere di fronte alla famiglia salvata da Superman che dice che sia meglio tornare a Gotham?) e da altri come quello di Star Wars, che tengono viva l’attenzione dello spettatore. Inoltre, almeno per il momento e forse perché si prosegue la linea narrativa della prima stagione, non sembra esserci niente di scontato nella trama, a parte la scelta di Kara di diventare reporter come il cugino. Il fatto che il suo personaggio sia molto simile a Clark Kent, però, lo avevamo già capito dal primo episodio della stagione precedente. Entrambi goffi e impacciati, impiegati presso un’importante azienda mediatica, capitanati da carismatici e austeri direttori, hanno a che fare con la famiglia Lane (e la lista potrebbe continuare…). Nonostante ciò, però, vederli lottare assieme è decisamente emozionante e ci aspettiamo che sarà così anche nei prossimi episodi (è lo stesso Clark a confermarcelo).
Il pregio di questa serie è sicuramente aver contestualizzato i due potenti kryptoniani nella nostra contemporaneità e di averli resi estremamente fragili, umani. Anche in questa occasione, infatti, Kara si mostra per quella che è, una giovane donna piena di dubbi e insicurezze, sebbene sia Supergirl. Un tema che ricorre in tutta la serie e che rischia di essere un po’ troppo ripetitivo e poco originale, e date le premesse iniziali potrebbe non esserci un cambio di rotta. L’entrata in scena di Superman, però, potrebbe portare una ventata d’aria nuova nella storia. Forse ce lo stiamo solo augurando, per il momento godiamoci la vista di questi due super della DC che si incontrano e lottano insieme per la giustizia e la pace.