È una grigia alba. Due barche su un fiume si dirigono in un posto preciso. In una di queste vi è James Delaney (Tom Hardy), nell’altra Thorne Geary (Jefferson Hall). Il luogo che raggiungono è l’ideale per il duello, perché considerata terra neutrale. I due non sono soli, con loro vi sono un moderatore che gli spiega le regole da rispettare stabilite dal Codice irlandese del 1777, un medico, l’avvocato Robert Thoyt (Nicholas Woodeson), e i cosiddetti “secondi” che dovranno affiancare i duellanti. Per Thorne c’è un uomo di nome Hope, mentre per James si presenta a sorpresa Lorna Bow (Jessie Buckley). I due si preparano per il duello. Thorne spara il primo colpo, ma qualcosa non va. Infatti, pur colpendo James, non lo ferisce perché nella sua pistola non era stata messa alcuna pallottola dal suo secondo, un uomo della Compagnia delle Indie. James uccide Hope e risparmia il cognato. Questi torna a casa dalla moglie ma tra di loro sembra esserci oramai un muro.
Intanto, Londra è in subbuglio. La Compagnia delle Indie è stata derubata di diversi sacchi di salnitro raffinato la notte precedente e adesso le strade pullulano di guardie reali alla caccia dei responsabili. È di vitale importanza per la Compagnia che il salnitro venga ritrovato, poiché il prezioso elemento gli era stato affidato dalla Corona e il suo furto comprometterebbe i loro rapporti. Vengono ispezionati diversi luoghi, tra cui anche le proprietà di Delaney, tranne una fattoria nella quale vivono un vecchio con un bambino che gli era stato affidato anni prima da Horace Delaney. È qui che James ha messo su una sorta di laboratorio, dove il chimico George Cholmondeley (Tom Hollander) sta producendo la polvere da sparo. Nel frattempo, il giovane Delaney si incontra con Edgar Dumbarton (Michael Kelly), il dottore americano che ha creato e diffuso il colera nel suo “quartier generale” per disincentivare le guardie reali a ficcare il naso lì dentro. Edgar chiede a James della polvere da sparo, poiché loro ne sono a corto. Inizialmente, Delaney non sembra intenzionato a fornirgliene, finché il medico non gli rivela di conoscere il suo nascondiglio.
Legami
Da quando James è ritornato dall’Africa le cose tra Thorne e Zilpha (Oona Chaplin non vanno più bene. La donna, infatti, è fortemente legata al fratellastro ed è soprattutto nei sogni che i due si incontrano. Per Thorne è inaccettabile tutto questo e decide di coinvolgere un esorcista per espellere dalla mente e dal corpo della moglie la presenza demoniaca di James. Zilpha viene, dunque, costretta a sottoporsi a questo rito estenuante. L’esorcismo non sembra, però, aver reciso il legame soprannaturale tra lei e James, anzi pare abbia risvegliato qualcosa nella donna.
C’è anche qualcun altro che ha, senza saperlo, un legame però di sangue con James ed è proprio il bambino che vive nella fattoria di sua proprietà e che assiste George nella produzione della polvere da sparo. Il ragazzino, infatti, è suo figlio. Chi sarà la madre? Zilpha?
Delle vittime dimenticate
In questo quinto episodio emergono diversi elementi, tra cui il motivo per il quale James vuole così tanto vendicarsi di Strange (Jonathan Pryce) e della Compagnia delle Indie. Solomon Coop (Jason Watkins) fa convocare un uomo, George Chichester (Lucian Msamati), un membro dei Figli dell’Africa, che scrive al suo ufficio ogni dieci luglio da nove anni, data questa di un naufragio che causò 280 vittime. La nave che li trasportava si chiamava Influence, ma questo non è il suo vero nome, è stato cambiato per mascherare il carico illegale di schiavi, così come i documenti. Chichester ha lottato per nove anni affinché una Commissione Reale aprisse un’indagine sulla faccenda, convinto che alcuni influenti membri della Compagnia delle Indie siano coinvolti in questo traffico illegale umano per trarre dei profitti personali. Solomon decide, finalmente, di acconsentire alle sue richieste. Strange viene informato dell’inchiesta e inizia a dare ordini di bruciare qualche documento.