James (Tom Hardy) sembra essere ogni giorno sempre di più ossessionato dal ricordo della madre. Anzi, precisamente da uno in particolare: la donna vestita di nero con il viso ricoperto di pitture tribali immersa nell’acqua. Anne Delaney, il cui vero nome è Salish, ritenuta mentalmente instabile, era stata rinchiusa nel manicomio di Bethlem, dove si trova anche la sua tomba.
Brace (David Hayman) non può più starsene a guardare il suo padrone crucciarsi in quel modo per la madre, così gli rivela che la donna da lui tanto amata ha tentato di ucciderlo quando era molto piccolo, cercando di annegarlo nel fiume. Il padre, per proteggere il figlio, ha fatto rinchiudere la moglie nel manicomio. James non sembra voler accettare questa verità, ma non può nascondere a se stesso il fatto che il ricordo della donna che lo tormenta è proprio quel momento della sua vita.
Intanto, nella fattoria di proprietà Delaney proseguono i lavori per la produzione della polvere da sparo da parte di George Cholmondeley (Tom Hollander) aiutato dal piccolo Robert (Louis Ashbourne Serkis), che abbiamo scoperto essere il figlio di James negli episodi precedenti. I tempi di fine produzione, però, devono velocizzarsi per via dell’accordo preso tra James e gli americani. Cholmondeley, dunque, è costretto ad avvalersi della collaborazione anche di altri uomini per rispettare la consegna di polvere da sparo a Edgar Dumbarton (Michael Kelly).
Il vecchio Ibbotson (Christopher Fairbank) vede tutto questo come il compiersi del volere del male, ossia James il diavolo che viene dall’Africa (così è chiamato dalla gente di Londra). Decide di andarsi a confessare da un prete, sentendosi complice di quanto sta accadendo. Il chierico, però, già precedentemente corrotto dalla Compagnia delle Indie, gli rivela il nascondiglio di James, mettendolo in difficoltà. Godfrey (Edward Hogg) riesce comunque ad avvertire Delaney in tempo, dandogli la possibilità di nascondere tutto prima dell’arrivo delle guardie reali. Il pericolo è stato scampato, ma il tradimento di Ibbotson non resta impunito.
La verità verrà a galla
La Compagnia delle Indie si trova in estrema difficoltà da quando la Corona ha deciso di affidare alla Commissione reale le indagini del naufragio della “Influence”, che costò la vita di 280 persone. George Chichester (Lucian Msamati), un antiquario che per nove anni si è battuto per la causa, conduce l’inchiesta e inizia incontrando proprio alcuni membri della Compagnia, niente affatto contenti della sua visita. Chichester gli rivela quanto sa della faccenda. La nave in questione, il cui vero nome è “Cornwallis”, è naufragata il 10 luglio del 1804. Le è stato cambiato temporaneamente il nome in “Influence” al porto di Cabinda, sulle coste dell’Africa occidentale, poiché il 5 luglio dello stesso anno imbarcarono un carico illegale di schiavi. Nei registri ufficiali, la nave era partita dal porto di Cabinda senza alcun carico e con un equipaggio ridotto all’osso. Caricata più del dovuto, la “Cornwallis”/”Influence” affonda con 280 schiavi, sigillati nella stiva per evitare che i loro corpi potessero galleggiare in superficie, testimoniando il traffico illecito che si stava perpetrando.
Libertà, oppure no?
I rapporti tra Thorne (Jefferson Hall) e Zilpha (Oona Chaplin) peggiorano giorno dopo giorno, soprattutto dopo che la donna è stata costretta a sottoporsi all’esorcismo per estirpare il Barbason. Thorne pensava che avrebbe risolto i loro problemi per sempre con quel rito. Inoltre sperava anche che trasferendosi in Australia le cose sarebbero migliorate. La realtà è ben diversa. Zilpha non nasconde più quello che prova per James e decide di liberarsi del marito uccidendolo nel sonno e pensando di avere l’approvazione del fratellastro. Quest’ultimo, che sa bene quali conseguenze potrebbe comportare la scoperta del crimine, fa di tutto perché l’assassinio sembri una comune morte per colera, grazie alla complicità del medico americano. Dopo il funerale di Thorne, James e Zilpha fanno l’amore, ma qualcosa non va: l’uomo continua ad avere visioni della madre che tenta di ucciderlo e per poco non strangola anche l’amata sorellastra.
Queste continue allucinazioni di James peggiorano sempre di più, negandogli la possibilità di stare accanto alle persone che ama e a chiunque altro, senza far rischiare loro la vita. Anche la giovane Winter (Ruby-May Martinwood) lo scoprirà a sue spese.