“Nel XIX secolo si pensava che le persone affette da malattie mentali fossero alienate dalla loro vera natura. Per questa ragione coloro che le studiavano erano chiamati alienisti.”
Se siete amanti del genere crime allora probabilmente The Alienist fa al caso vostro. Basata sul romanzo L’alienista di Caleb Carr, la serie televisiva racconta una New York di fine ‘800 scossa da violenti omicidi da parte di un serial killer che sceglie come vittime giovani ragazzi. Ad occuparsi delle indagini traviamo uno psicologo criminale (un alienista, come veniva chiamato all’epoca), un illustratore del New York Times e la segretaria del capo della polizia.
Gli appassionati di serie come Penny Dreadful, o film sullo stile di Jack Lo Squartatore, ritroveranno in The Alienist parecchi elementi ricorrenti di questo genere, dai tratti gotici e surreali. Atmosfere cupe, tonalità scure e misteriose, strade promiscue e pericolose. Ma soprattutto la scelta di un periodo storico che vede la città in continuo cambiamento sia a livello architettonico che sociale, e ne sono un esempio i tre protagonisti attorno ai quali ruota l’intera storia.
Il dottor Kreizler, protagonista del racconto e interpretato dall’attore tedesco Daniel Brühl, è un uomo di scienza che predilige un metodo innovativo nella ricerca scientifica e per questo viene guardato con sospetto dai colleghi e dalla società ancora radicata nel passato. Al suo fianco troviamo il signor Moore, che ha il volto di Luke Evans alla sua prima esperienza in una serie tv. L’illustratore è un assiduo frequentatore di bordelli con il vizio della bottiglia, che rivela la sua parte più umana davanti alle atrocità di questi brutali omicidi rimanendone scioccato. Ed infine c’è la signorina Howard, interpretata da Dakota Fanning, un esempio lampante di femminismo. E’ infatti la prima donna ad aver ottenuto un lavoro in un distretto di polizia, ispirandosi alla figura di Isabella Goodwing che nel 1912 diventò la prima donna detective. Una posizione che deve difendere con grande forza per combattere i pregiudizi di una società retrograda. Il personaggio della Fanning si inserisce come elemento innovativo all’interno di quello che altrimenti sarebbe stato un canonico duo di investigatori, dalle personalità differenti, sulla linea di Sherlock Holmes e dottor Watson.
Il ritmo è incalzante sin dalle prime immagini, la puntata si arricchisce subito di numerosi elementi senza perdere tempo aspettando il momento giusto perché vengano rivelati. Una tattica che sicuramente tiene lo spettatore incollato allo schermo e che fa volare i 48 minuti di visione.
Le indagini sin da subito vengono impostate in direzione di un approccio moderno che va a cozzare contro la società corrotta e priva di umanità che addirittura trasforma le vittime in colpevoli.
Sono proprio le ultime battute del dottor Kreizler, studiate appositamente per scioccare lo spettatore, a rivelare il metodo investigativo con cui si arriverà a scoprire il colpevole, ovvero entrare nella mente del serial killer per capire il suo modus operandi e riuscire ad identificarlo.
Possiamo dire niente di nuovo sotto questo punto di vista, ma The Alienist, almeno per questa prima puntata, risulta una serie ben costruita, con un’affascinante ambientazione, un ottimo cast e personaggi interessanti.