The Crown, la serie Netflix sulla famiglia reale inglese, è giunta alla seconda stagione. Tra new entry e brevi ritorni le vicende del primo decennio di regno della regina Elisabetta raccontati da Peter Morgan continuano nelle nuove puntate che appassioneranno i fan di Claire Foy e delle sue co-star.
La nuova The Crown sviluppa le crisi che la corona britannica ha affrontato dal 1957 al 1962, ciascuna trattata e chiusa in maniera autonoma rispetto alle altre. Più che mai al centro di tutta la stagione, il rapporto travagliato tra Filippo (Matt Smith) ed Elisabetta (Claire Foy), le cui incomprensioni sentimentali aprono e chiudono la narrazione. In particolare, attraverso flashback e il parallelismo con la crescita del primogenito Carlo, viene approfondita la storia personale del Duca di Edimburgo, donando nuovo volume a un personaggio già ben caratterizzato e affascinante. Sullo sfondo l’altrettanto interessante vicenda di Margareth, a cui Vanessa Kirby conferisce una sensualità malinconica e prepotente, irrimediabilmente infelice anche accanto a un partner di eccezione come Matthew Goode.
Insomma le questioni aperte nella prima stagione si fanno più spinose in questo ritorno a Buckingham Palace, e nonostante l’assenza (se non per un breve cammeo) di John Lighthow, premiato Winston Churchill agli Emmy Awards 2017, l’impianto della serie si conferma solido. Lo stesso non si può dire per le vicende raccontate: l’instabilità è il filo conduttore di ciascuna puntata e investe ogni aspetto della monarchia inglese. Crisi politiche, belliche, costituzionali, coniugali, persino l’impossibilità di trovare un duraturo Primo Ministro, investono inesorabilmente la giovane regina, che pur pacata e insicura riesce a mostrarsi abbastanza forte da non lasciarsi travolgere dalla storia.
In The Crown 2 lo showrunner Peter Morgan riporta elegantemente un affresco storico e umano nello stesso tempo accurato e romanzato, con sensibilità e raffinatezza. La fotografia, i costumi e gli ambienti risplendono della massima cura e bellezza. La performance del cast, quasi sempre pacata, flemmatica, sa esprimersi al meglio anche in assenza di forti esternazioni emotive. I silenzi, gli sguardi penetranti e i sottintesi tessono una rete di sentimenti complessi e potenti. Il rispetto per la vita delle persone rappresentate e l’esigenza di scavare nell’intimità delle loro vite trovano un perfetto equilibrio in questo adattamento in cui le personalità simbolo del secolo scorso sfilano profondendo charme, mostrandosi in luci e ombre, come i Kennedy (i carismatici Michael C. Hall e Jodi Balfour).
Una produzione imponente, uno show che il racconto di vicende storiche note non priva del fascino, The Crown si conferma un ottimo prodotto nel suo genere. I cambiamenti già annunciati nel cast dalle prossime stagioni (Olivia Cole interpreterà una più vecchia Regina Elisabetta) hanno fatto storcere il naso di molti telespettatori, ma in attesa di scoprire se l’esito di questa scelta sarà vincente si può godere di questo secondo capitolo, all’altezza del precedente.