Il 23 settembre la Fox ha trasmesso sugli schermi statunitensi, la prima serie tv sul mondo degli esorcismi: The Exorcist.
La Morgan Creek Productions, la casa produttrice della serie, è la stessa che detiene i diritti legali dell’omonimo romanzo di William Peter Blatty e del celeberrimo film del 1973. La produzione di questa serie è proseguita grazie all’approvazione e alla collaborazione della Fox, soddisfatta dopo aver visto l’episodio pilota nel maggio scorso. Le riprese sono state affidate a Rupert Wyatt – regista dell’Alba del Pianeta delle scimmie (2011) – e sono state girate prevalentemente nella città di Chicago.
L’inizio della storia
La prima stagione sembra essere suddivisa in capitoli e il primo, l’episodio pilota, porta nel titolo una frase biblica ripresa dal salmo 102,1, la “Preghiera dell’afflitto”, ovvero «e giunga fino a te il mio grido». Un’invocazione che sembra provenire dai due protagonisti, i due preti: padre Marcus e padre Tomas.
L’episodio inizia mostrandoci padre Marcus (Ben Daniels), che poi scopriremo essere un noto esorcista, dirigersi in una abitazione newyorkese, in una di quelle notti che non promettono nulla di buono. La scena si sposta, poi, nella città di Chicago, dove ci viene presentato padre Tomas (Alfonso Herrera) un giovane e moderno prete di origini messicane, nel bel mezzo di una poco ortodossa omelia. Dopo la conclusione della messa, si palesa per qualche istante un uomo che pare farfugliare maledizioni o parole senza senso fuori dalla chiesa e che scompare immediatamente. A questa prima apparizione, fanno seguito altri fenomeni paranormali che turbano il sonno del giovane prete e la quotidianità e della famiglia Rance. L’unica che sembra accorgersi di qualcosa di strano è Angela (Geena Davis), che si rivolge a padre Tomas confessandogli il forte sospetto della presenza di un demone in casa sua. Il giovane cerca di confortarla e decide di andarli a trovare, anche per parlare con Katherine (Brianne Howey), la minore delle due figlie.
Durante la visita, padre Tomas si convince che i timori della donna siano infondati e che si tratti di una semplice tensione familiare. È solamente a fine serata, però, che qualcosa cambia. Infatti, il marito di Angela, Henry (Alan Ruck), un uomo malato, dice al prete dove trovare padre Marcus. Il giovane chierico si spaventa, poiché conosce questo esorcista solamente tramite un suo sogno ricorrente, che non ha mai raccontato a nessuno. Come fa Henry a conoscerlo? A questo punto, dopo diverse ricerche online, padre Tomas va a far visita a Marcus in una sorta di pensione per preti. Qui, scambia qualche battuta con un vecchio prete, che scopriremo subito essere manipolato da un’entità maligna. I due protagonisti finalmente si incontrano e il più giovane gli spiega il motivo della sua visita e di come è venuto a conoscenza del suo ruolo di esorcista. L’altro, però, sembra non essere contento di tutti questi racconti, facendogli capire – in sostanza – di essere guidato dal male. Padre Tomas è sconvolto da tutto ciò e ritorna dai Rance, convinto che la giovane Katherine sia impossessata, ma colpo di scena scopre che invece ad esserlo è la primogenita di Angela, la solare e dolce Casey (Hannah Kasulka). L’episodio si conclude così, con tanto di “Tubular Bells” di sottofondo.
Successo o flop?
Un primo episodio sul quale la produzione ha voluto giocarsi il tutto per tutto, mettendo sul fuoco forse troppa carne e lasciando poco spazio alla suspense – qualità che un buon film o serie tv horror ci si aspetta che abbia – per catturare e coinvolgere lo spettatore. Qui, abbiamo già visto tutto (un esorcismo completo finito male, diverse persone possedute, tra cui un prete) e quella di scia di brividi di terrore che ci attraversa la schiena non sembra esserci. L’unico colpo di scena lo troviamo nel finale, quando diamo oramai per scontato che la depressa e introversa Katherine sia la posseduta e invece ci sbagliavamo. Per il resto, il tutto sembra abbastanza prevedibile.
Un elemento interessante, però, e forse nuovo, lo possiamo scorgere nei diversi approcci alla vita che hanno i due protagonisti e al proprio ruolo all’interno della Chiesa. Entrambi ne hanno una concezione diversa. Padre Marcus sente il suo compito come una missione, anche se un senso di insoddisfazione e fallimento lo ha portato ad allontanarsi dalle strutture ecclesiastiche. Il suo personaggio dà l’impressione di essere uno di quei veterani reduci dal Vietnam che hanno visto l’orrore, ma non hanno potuto fare nulla per fermarlo. Invece, padre Tomas è diventato prete non per vocazione ma per una forma di riconoscenza verso la nonna che lo ha cresciuto e che in lui vedeva un grande uomo. In realtà, si capisce subito che per lui è quasi un lavoro come un altro, nel quale è anche bravo ma di cui non è assolutamente certo. Sicuramente questi primi fenomeni sovrannaturali lo stanno facendo ricredere di molte cose.
A parte questo dettaglio, niente di nuovo, niente di originale. La domanda ci sorge però spontanea: cosa si inventeranno nei prossimi dodici episodi, se già in questo abbiamo visto tutto? Lo scopriremo, intanto già l’anticipazione del secondo non ci fa presagire nulla di positivo. Staremo a vedere.