Se WandaVision si è dimostrata una montagna russa di emozioni, misteri e rivelazioni, The Falcon and the Winter Soldier ha un approccio completamente diverso e ormai, a una puntata dal termine, ha completamente sovvertito le aspettative che avevamo al momento di premere Play su Disney+ la prima volta qualche settimana fa. Ci si poteva aspettare una Marvel che dopo gli esperimenti della sua prima serie TV andasse più sul sicuro e tornasse all’azione caciarona, le battutine e poco altro e invece ci stiamo trovando di fronte a una serie dai ritmi molto più compassati.In effetti, nonostante già ci troviamo al penultimo episodio, non moltissimo è successo dal punto di vista strettamente della trama (nonostante quasi un’ora di durata) e la puntata #6 dovrà assolutamente andare a cento all’ora per chiudere tutti i filoni narrativi.
Piano piano, sottovoce
Si poteva infatti prevedere un mix di azione e stravolgimenti in questo quinto episodio e invece “Verità” torna a concentrarsi principalmente sui nostri due eroi protagonisti, in particolare quel Sam Wilson che da oggi – SPOILER – chiaramente abbandona il nome, i poteri e l’identità di Falcon per finalmente diventare – dopo un geniale montaggio di allenamento stile anni ’80 apprezzatissimo e una chiacchierata a cuore aperto con il compare ex-Hydra – quello che Steve avrebbe voluto che diventasse lasciandogli in eredità il suo scudo: il nuovo Captain America (molto probabilmente settimana prossima vedremo anche la sua nuova tuta made in Wakanda). E se l’altro svolgimento importante della quinta puntata è l’attacco che sta per avere luogo del gruppo terroristico dei Flag Smashers alla base del Global Repatriation Council, poco altro di concreto avviene davvero, mentre spendiamo la maggior parte del tempo con Sam Wilson nella sua città natale in Louisiana.Il fulcro di Verità, e di conseguenza quello su cui si basano le sue scene migliori, è infatti la complicata psiche dei suoi protagonisti: vediamo Bucky che aiuta Sam a ricostruire la barca di sua sorella (con un divertente “flirt” tra lei e il soldato d’inverno, una coppia che approveremmo in toto), John Walker incontrare distrutto i genitori del commilitone ucciso da Karli e in particolare il secondo colloquio tra Sam e Isaiah Bradley, nel quale entrambi vengono a patti con la difficoltà di poter identificare un ideale come quello di Captain America come persone di colore.
In queste cose The Falcon and the Winter Soldier è assolutamente sopra ogni critica e senza molti dubbi il prodotto più “profondo” e politicamente impegnato di tutta l’MCU.
Alla ricerca di Zemo
Quello che proprio invece non abbiamo digerito è la gestione di un personaggio/villain che ci aveva fatto intuire grandi cose e che apparentemente rimarrà invece solo un semplice elemento di contorno: Zemo. Nell’episodio 5 infatti l’ex cattivone di Civil War (ora ballerino provetto con tanto di account dedicato su Twitter) viene semplicemente ripescato da Bucky a Sokovia e spedito in prigione dalle soldatesse Wakandiane dopo un breve discorsetto melenso con l’ex Soldato d’Inverno.
E siccome anche il filone narrativo legato a Sharon Carter continua a rimanere sottosviluppato in sottofondo, facendo sembrare che tutto The Falcon and the Winter Soldier stia andando a parare verso uno scontro tra vecchio e nuovo Cap (c’è una scena a metà dei titoli di coda), non vorremmo che si stia già delineando una tendenza degli show dell’MCU di fare fatica con il finale, non concludendo le vicende in una maniera adeguata all’hype e all’intreccio costruiti, prendendosi decisamente meno rischi che i film. Che da una parte era un po’ la paura che una parte del pubblico aveva prima dell’esordio Marvel in TV, ossia che le serie ereditassero – nonostante attori e protagonisti principali – un po’ l’aria di “filler” che permeava Agents of S.H.I.E.L.D., e dall’altra rimane un difetto atavico di alcune serie (Game of Thrones anyone?), quello di non riuscire a chiudere le faccende col botto.
È presto, prestissimo e tra l’altro il “vero” finale di The Falcon and the Winter Soldier lo vedremo solo tra sette giorni ma se l’unica conseguenza di questa miniserie sarà che Sam abbia imbracciato lo scudo e sia diventato il nuovo Captain America, in effetti sarebbe uno sviluppo narrativo che nella big picture dell’MCU varrebbe davvero il giusto. Ci rimane qualche domanda sul ruolo del misterioso personaggio – che risponde all’esotico nome di Valentina Allegra de Fontaine – che pare reclutare il reietto ex-Cap durante la puntata, ma per il resto sembra che la serie si stia avviando verso un finale che vedrà Flag smashers, Sam + Bucky e proprio l’ex uomo immagine del governo sfidarsi in qualche modo e fine.
Arrivati alla puntata cinque, possiamo capire come qualcuno – abituato ai ritmi dell’MCU soliti – possa considerare The Falcon and the Winter Soldier una serie noiosa, davvero, e questo ultimo episodio certamente non cambia la formula, anzi se vogliamo risulta proprio una delle puntate dove “succede meno”, ma questo per chi vi scrive non è un fattore negativo – sebbene dal penultimo episodio forse qualche colpo di scena in più ce lo si poteva aspettare. The Falcon and the Winter Soldier mostra un Marvel Cinematic Universe cresciuto e maturo e capace di affrontare tematiche come il razzismo, l’immigrazione, la guerra e mostrare violenza gratuita come mai prima d’ora. Poi è chiaro che da una parte vorremmo solo spegnere il cervello e sorridere di fronte a Groot che balla o caricarci quando Bruce Banner si trasforma, ma è ammirevole e intelligente quello che la Disney sta cercando di fare, sebbene ci siano ancora elementi da migliorare. Settimana prossima appuntamento per il gran finale!
Nel caso vi foste persi qualcosa o aveste bisogno di una rinfrescata prima del gran finale, ecco anche le nostre recensioni delle puntate precedenti: