The Mandalorian 2×04, eccoci qui con la nostra recensione settimanale! Se vi siete persi il pezzo sulla puntata precedente vi invitiamo a cliccare qui. Altrimenti diamo inizio a questa summa, ovviamente SPOILER. Anche questa volta, non mancano le sorprese in casa Mando, tuttavia abbiamo ancora dovuto posticipare il tanto atteso arrivo di Ahsoka Tano, dato che per questo episodio (che forse potremmo definire persino filler) faremo ritorno a Navarro.
Assedio
Assedio è il nome di questa puntata. Il nostro eroe come detto torna a Navarro dove aveva lasciato Cara Dune (Gina Carano) e Greef Karga (Carl Weathers – anche regista di questo episodio) nella precedente stagione. La sua nave ha ancora bisogno di riparazioni e qui, infatti, riceverà le attenzioni dovute. Su Navarro, il mandaloriano viene – come gli succede di frequente – reclutato dai suoi due vecchi amici per una missione importante, ovvero distruggere una vecchia base imperialista ancora operante sul pianeta. Qui i nostri eroi, scopriranno importanti novità, tra cui quella che Moff Gideon (Giancarlo Esposito), è ancora vivo.
Vecchi amici
Apre l’episodio una Gina Carano più potente che mai, la sua imponenza sullo schermo si fa sentire e nelle scene d’azione e “di forza” è sempre a suo agio. Carl Weathers, dal canto suo, non smentisce l’aura “Hansoliana” che aveva dato al suo personaggio nella prima stagione, così scanzonato e disinvolto nelle varie situazioni. I loro personaggi non hanno fatto molti progressi dalle precedenti apparizioni, tranne per il fatto che scopriamo che Cara proviene da Alderaan, pianeta distrutto in Una Nuova Speranza da Grand Moff Tarkin (Peter Cushing).
L’elemento Stealth
La puntata, si distingue per le sue atmosfere stealth, l’assedio è distinto da inquadrature fisse e pochi movimenti a panoramica o tilt. Il tutto è un crescendo di tensione, fino al gran finale dove una straordinaria coreografia aerea coi TIE Fighter e la Razor Crest chiude la puntata. Sembra che l’esperienza da regista di Weathers in serie TV, in tutti questi anni, abbia fruttato queste spettacolari sequenze d’azione che valgono l’intero episodio, con un livello di effetti speciali ormai che non ha nulla da invidiare ai film della serie cinematografica.
Come la maggioranza delle puntate precedenti (fatta eccezione per l’ultima), ci troviamo di fronte ancora a qualcosa che ci descrive il mondo di Star Wars, ci illumina sui personaggi di The Mandalorian, ma non progredisce veramente con la trama principale. Non che sia un male, vista la qualità di quello che è rappresentato a schermo. Forse è la nostra ansia a voler spingerci ogni volta a sapere di più. In questa 2×04, abbiamo ancora rimandi alla vecchia trilogia: inseguimenti di Stormtrooper, TIE Fighter, forse un collegamento a Episodio IX (quelli visti alla fine dell’episodio sono per caso i cloni dell’imperatore? Ci sembra tuttavia di intravedere un casco molto familiare…) e un omaggio a Una nuova Speranza (la scena della manipolazione del pannello di controllo, simile a quella di Ben Kenobi). La sensazione è come se si volesse riproporre in continuo la formula vincente della vecchia trilogia, cambiando solo qualche elemento di modernità.
Non fraintendete, la puntata funziona, ha ritmo ed è puro Star Wars. Quello che ci insospettisce è che forse lo stia diventando troppo.
Potete recuperare di seguito le recensioni delle precedenti puntate:
The Mandalorian 2×01 – Lo Sceriffo – Recensione [Spoiler]
The Mandalorian 2×02 – Il Passeggero – Recensione [Spoiler]
The Mandalorian 2×03 – L’Erede – Recensione [Spoiler]