La seconda stagione di The Mandalorian – che ricordiamo essere composta da 8 episodi – è arrivata al giro di boa, e lo ha fatto con una delle puntate più belle dell’intera serie. Con La Jedi, The Mandalorian raggiunge il suo picco sia dal punto di vista tecnico-artistico che da quello commerciale, aprendo le porte all’universo espanso di Star Wars. Non è un caso, infatti, che a dirigerlo ci sia Dave Filoni, l’autore di Star Wars: The Clone Wars e Rebels, che con questo episodio intreccia le serie animate con quella live action con rimandi alle due trilogie partorite da George Lucas, gettando al contempo le basi per progetti futuri del franchise.
Identità e maturità
Il titolo dell’episodio si riferisce chiaramente ad Ahsoka Tano che, sul pianeta Corvus, sta cercando di liberare una cittadina tenuta sotto il giogo del magistrato Morgan Elsbeth e i suoi soldati. Sin dalle prime inquadrature è chiaro l’altissimo livello della messa in scena: una fotografia superba e una CGI bilanciata nonché perfettamente inserita fanno toccare a The Mandalorian una vetta qualitativa mai toccata prima, degna delle migliori Serie TV.
Mando e il Bambino arrivano sul pianeta, dove il magistrato offre al protagonista una lancia Beskar se riuscirà ad uccidere la Jedi. Mando incontra Ahsoka che lo attacca, credendo che sia venuto per ucciderla, ma Mando rivela di essere stato mandato da Bo-Katan e, dopo aver visto il Bambino, lei decide di ascoltarlo.
La puntata ci svela finalmente il passato del Bambino grazie ad un geniale espediente narrativo. Ashoka riesce infatti a comunicare telepaticamente con il Bambino, che scopriamo chiamarsi Grogu ed essere stato un padawan nel Tempio dei Jedi su Coruscant, che dopo le Guerre dei Cloni fu nascosto da qualcuno che fece perdere le sue tracce. Rosario Dawson è semplicemente perfetta e il personaggio sembra esserle cucito addosso. Per non parlare della citazione alla frase originale di Obi-Wan nella spiegazione di che cos’è la Forza, da brividi.
Mando vorrebbe lasciare Grogu alla Jedi per farlo addestrare, ma lei è contraria a causa dell’attaccamento che il bambino prova per lui, un segno di debolezza che potrebbe un giorno distruggerlo. così come accaduto al suo maestro, Anakin Skywalker. Per cercare di convincerla Mando si propone di aiutarla nel liberare la città. I due quindi si alleano per abbattere gli oppressori e, in chiusura dell’episodio scopriamo che Ahsoka ha una sua missione: trovare l’ammiraglio Thrawn. Dopo Bo-Katan e Ashoka Tano ecco un altro personaggio dell’universo espanso mai comparso nelle trilogie cinematografiche. Thrawn, il cui nome completo è Mitth’raw’nuruodo, è uno dei Grand’ammiragli al servizio dell’Impero Galattico, esperto comandante e grande stratega militare.
Alleanze impreviste e battaglie tra protagonisti femminili
I valori espressi da Mando in ogni pianeta che visita emergono in ogni puntata: rispetto e comprensione della diversità, collaborazione per raggiungere un obiettivo non sempre comune ma condiviso, capacità di creare alleanze nuove e incuranti del passato. In questo caso un mandaloriano e una Jedi si alleano creando un efficace effetto sorpresa. Non importa il vecchio stato delle cose conta solo cosa c’è nel qui ed ora oltre all’intento buono dell’animo. Non c’è pietà per i nemici ma grossi dosi di energia vengono investite per tutti gli alleati che Mando si crea di volta in volta nel dipanarsi della narrazione. In questo universo in cui bene e male sono visibilmente riconoscibili e abbondano diversità e creature fantastiche, non stupisce (ma comunque è sempre piacevole da sottolineare) il combattimento tra due figure femminili che avviene mentre gli uomini invece attendono: un ribaltamento del mito.
Le Guerre Stellari che verranno
Ashoka Tano, dopo la battaglia finale dice a Mando che non può e non vuole tenere il bambino con sé. La Jedi consiglia però al protagonista di portare Grogu sul pianeta Tython, in un Tempio Jedi con un forte legame con la Forza, dove solo lui potrà scegliere se ampliarsi nella Forza così che uno dei pochissimi Jedi rimasti possa sentirlo e andare ad aiutarlo. Chi potrebbe mai essere questo Jedi? Chi ha visto esclusivamente le trilogie cinematografiche può avere due soli nomi in mente, quelli di Luke e Leia Skywalker. Ma chi ha seguito le serie animate ha un nome in cima alla propria lista: Ezra Bridger.
The Mandalorian sta impostando sempre più storyline pronte a svilupparsi quando la Disney sarà pronta a dare il via. La mitologia di Star Wars è in continua espansione e The Mandalorian sta inserendo continuamente dei tasselli nel ricco mosaico che il franchise da anni sta costruendo. Non ci resta che aspettare dove ci porterà…
Potete recuperare di seguito le recensioni delle precedenti puntate:
The Mandalorian 2×01 – Lo Sceriffo – Recensione [Spoiler]
The Mandalorian 2×02 – Il Passeggero – Recensione [Spoiler]
The Mandalorian 2×03 – L’Erede – Recensione [Spoiler]
The Mandalorian 2×04 – L’Assedio – Recensione [Spoiler]