Dopo la scoperta (poco appagante) del nome dell’assassino di Jason Blossom si pensava che ormai si fosse detto già tutto sulla serie, invece il finale di stagione di Riverdale, The Sweet Hereafter, ha chiuso finalmente il filo di molti discorsi lasciati in sospeso ed ha piazzato diversi assist per la seconda stagione già confermata.
Il motivo per cui Clifford ha ucciso suo figlio non era poi così tanto misterioso, infatti è stato rivelato nei primi minuti della puntata senza troppi giri di parole. Il traffico di droga che si nascondeva dietro l’azienda di sciroppo d’acero dei Blossom è uno dei tanti segreti scabrosi che vanno a macchiare la superficie apparentemente limpida della cittadina di Riverdale.
Con FP dietro le sbarre Jug viene spedito in una famiglia adottiva. Il ragazzo, che ormai sembra amico stretto della sfortuna, si isola sempre di più perché sente di non appartenere a nessun luogo e inizia a cedere a quel lato oscuro che ha sempre connotato la sua vita. Betty cerca di aiutarlo e di mettere la città davanti a questa nuova realtà scomoda che tutti cercano di nascondere o ignorare. Riverdale non è più la stessa e se ne deve rendere conto, l’omicidio di Jason Blossom e tutto ciò che ne è seguito non possono essere archiviati per tornare alla normalità come se nulla fosse.
La drammaticità della puntata alza l’asticella di minuto in minuto, con Archie che da eroe senza macchia salva Cheryl da una morte assicurata, a Alice Cooper che confida il segreto di una vita a sua figlia, per finire poi con incendi dolosi e sparatorie inaspettate. Tutto questo ha creato un finale di stagione intenso e con un ritmo veloce, lasciando però anche il tempo alle confidenze e alle scene più “hot”, così da risollevare le sorti della serie (risollevate soprattutto dal fatto che fortunatamente non ci hanno fatto sentire tutta la canzone di Archie al Giubileo. Ndr),
Il cliffhanger finale è sicuramente il più telefonato ma diventa l’anello di congiunzione dominante per il seguito, sarà il nuovo caso da risolvere che coinvolgerà in prima persona i nostri liceali coraggiosi. Ci aspetteranno anche nuovi volti come quello di Hiram Lodge che finalmente entra fisicamente in scena ma è certo che non lo farà in punta di piedi.
Tirando le somme questa serie sicuramente si può lodare l’audacia di fare un teen drama prendendo spunto da un noto fumetto per ragazzi ma caricandolo poi di tonalità scure e macabre, che hanno dato un tocco di originalità. Non è stata sempre all’altezza delle aspettative cadendo in molti cliché o perdendosi nella narrazione ma, tenendo conto del target di riferimento, Riverdale non esce male da questa prima stagione toccando i giusti punti per invogliare a proseguire la visione.