Il Santuario è esattamente come potevamo immaginarlo tutti noi, un luogo dove non vi è salvezza, dove chi è riuscito a sopravvivere dai vaganti è costretto a sottostare alle tirannie e ai capricci di Negan e dei suoi uomini. Un posto nel quale la speranza e l’amore, profetizzati da re Ezekiel nel suo Regno (leggi qui), non esistono.
«Chi sei tu?»
È proprio nel Santuario che ritroviamo Daryl (Norman Reedus), fatto prigioniero da Negan e i suoi dopo aver brutalmente ucciso due componenti del suo gruppo, Abraham e Glenn (leggi qui).
Rinchiuso in una buia e angusta cella, nudo e infreddolito, subisce le torture che gli infliggono i Salvatori, sotto l’occhio vigile del loro capo e del suo fedelissimo Dwight (Austin Amelio). In particolare, è quest’ultimo ad avere la sua custodia: lo nutre con del pane e del cibo per cani, mette in loop della musica per non permettergli di dormire, lo tormenta per farlo crollare psicologicamente allo scopo di piegarlo alla volontà di Negan e di farlo unire a loro. Il tutto è studiato affinché Daryl si addomestichi poco a poco, ma Dwight si accorge subito che un animale selvatico come lui è un osso duro e che ci vorrà più tempo del previsto. Gli dà degli indumenti e lo porta al cospetto di Negan in una bellissima stanza da letto, ordinata, pulita e con diversi libri. Accompagnato dalla sua inseparabile Lucille, lo accoglie in quella surreale camera, gli dice chiaramente cosa vuole da lui e che si aspetta che sarà così, anche perché non ha molte scelte se non altre due: lavorare per lui da morto, come vagante, attaccato allo spuntone della rete oppure lavorare per lui guadagnando punti, ma rimpiangendo la prima. In sostanza, due opzioni molto simili che nella mente sadica di Negan non dovrebbero lasciar spazio a dubbi: sottomettersi completamente a lui. Daryl, però, non si piega e questo non fa altro che solleticare maggiormente l’interesse del villain nei suoi confronti, raccontandogli di come Dwight è diventato il suo uomo numero uno. Prima si era ribellato scappando con la moglie Sherry (Christine Evangelista) e la cognata Tina (Liz E. Morgan), diabetica; poi sono stati catturati dai Salvatori e riportati a casa. Negan avrebbe voluto sposare la bella Tina, ma questa era morta durante la fuga, così ha “dovuto ripiegare” sulla compagna di Dwight, che si è sacrificata per proteggere il marito dalla morte certa sotto i colpi di Lucille. Come dice Negan a Daryl, però, la sua adorata mazza non transige su chi non rispetta le leggi, dunque si è scagliata lo stesso su Dwight lasciandogli il volto in parte sfigurato. La storiella che racconta a Daryl dovrebbe convincerlo a fare la scelta giusta e gli chiede chi egli sia. La risposta che darà, rappresenterà la sua decisione: «Daryl».
Sopraffatti dalla paura
L’intero episodio è focalizzato sulle figure di Daryl e, soprattutto, di Dwight, che abbiamo visto passare da fuggiasco a violento Salvatore nel giro di pochi episodi. Tutti ci siamo chiesti cosa gli fosse successo e se questo suo cambiamento non fosse solo un modo da parte degli sceneggiatori per mettere ulteriormente in difficoltà il gruppo di Rick. Ovviamente non è così ed è lo stesso Negan a raccontarci come sono andate le cose. Dwight avrebbe veramente voluto dare una vita migliore alla moglie Sherry e a Tina, per questo ha avuto il coraggio di scappare dal Santuario, ma poi la paura di perdere l’unica persona che ama lo ha soggiogato e pur di salvarla era pronto a qualsiasi cosa, anche a morire sotto i feroci colpi di Lucille. Le cose non sono andate in questo modo, però, perché Sherry a sua volta ha deciso di sposare Negan a patto che questi non lo uccida e così è stato. Dwight diventa uno dei suoi fedelissimi e per lui fa qualsiasi cosa, uccide senza pensarci due volte, tortura psicologicamente i suoi prigionieri, controlla che tutti all’interno del Santuario rispettino le regole imposte da Negan e li deruba del sudore del loro lavoro.
Alla domanda «Chi sei tu?» che il villain pone ai suoi uomini, egli risponde «Negan», che rappresenta la sua completa sottomissione sia fisica sia mentale al capo, nonché appartenenza a questi. Se si vuole salva la vita, non c’è altro modo. Là fuori il mondo è divenuto sconosciuto e ti ucciderebbe all’istante, mentre qui si ha pur sempre un tetto, del cibo e dell’acqua, anche se tutto questo ha un prezzo elevato. E poi, anche se si tenta di fuggire, non si può fare nulla, i Salvatori vengono a prenderti e allora tanto vale farsi uccidere dai vaganti.
In fondo, essere un uomo di Negan ha i suoi vantaggi. È vero che si fanno i lavori sporchi, ma si fa anche la bella vita: donne, alcol, musica, cibo a volontà. Comunque Daryl non ci sta: lo si può torturare, mettere alla prova, minacciare, nutrirlo con la carne per cani, lui rimarrà sempre Daryl, padrone di se stesso, che non si piega davanti a nessuno, che non si lascia intimorire, addomesticare, che non ha nulla da perdere. Questa è la vera differenza tra i due: Dwight ha dovuto cedere per proteggere chi ama, Daryl no e ha fatto la sua scelta.
Quali saranno le conseguenze ancora non lo sappiamo, dalle prime immagini del prossimo episodio, “Al tuo servizio”, possiamo intuire che Rick e i suoi compagni si incontreranno nuovamente faccia a faccia con Negan. Il gruppo si ricongiungerà in un “lieto fine”, asservendosi ai Salvatori? Lo scopriremo presto.