Siamo quasi giunti alla fine, manca poco ora mai, per chi non lo sapesse, la prossima settimana verranno trasmessi i due episodi finali uno dopo l’altro, giusto per darci quel colpo di grazia come solo How to Get Away with Murder sa fare.
Dove eravamo arrivati? Avevamo scoperto che Nate aveva parlato con Wes prima dell’incendio, ma scopriamo anche che l’uomo era andato via parecchio prima del tragico incidente. La trama quindi si intreccia: da una parte Annalise è finalmente riuscita a uscire su cauzione da quella trappola che probabilmente l’avrebbe uccisa, ma dall’altro lato si ritrova i suoi studenti che, più che mai, provano astio nei suoi confronti. Soprattutto Laurel che è decisa a trovare i veri assassini di Wes e, come al solito, fa di tutto per cacciarsi nei guai.
I Mahoney sono una famiglia pericolosa, Annalise lo sa bene, non può dimenticare come ha perso il suo bambino. L’argomento principale di questa puntata è infatti la perdita; negli scorsi episodi non c’era stato il tempo per affrontare la morte di Wes, adesso che Annalise è libera, invece, può elaborare il suo lutto, il lutto di quel ragazzo che per lei era come un figlio.
Eppure i tasselli ancora non si trovano al proprio posto, ci sono troppe domande a cui devono dare risposta e un grosso interrogativo continua ad aleggiare nell’aria: Rebecca. Possibile che gli autori abbiano volutamente lasciato in disparte la sua morte? Oppure la risoluzione di quel caso ha a che fare con l’incendio nella casa di Annalise?
Devo proteggerli
Nel frattempo Oliver ha tirato fuori una chiavetta USB dove aveva copiato i dati del telefono di Annalise, se l’avvocatessa glieli aveva fatti cancellare dovevano per forza contenere qualcosa di incriminante, qualcosa contro di lei e invece no. Si scopre infatti che l’unico motivo per cui Annalise aveva dato il telefono a Oliver era perché l’oggetto conteneva quei tabulati telefonici che avrebbero potuto incriminare anche loro, i giovani studenti “modello”. Ancora una volta, Annalise ha fatto di tutto per proteggere i suoi diletti.
Un altro argomento è poi spuntato fuori durante la puntata, in linea perfetta con il titolo “It’s War”. Annalise non ha più intenzione di sottostare alle congiure e ai colpi bassi di quella procuratrice che le sta pian piano rovinando la vita e comincia le sue contromosse, le sue schiaccianti contromosse.
Per il resto, siamo quasi giunti alla fine di questa terza stagione, è stata dura, con meno climax delle scorse, ma How to Get Away with Murder continua a far camminare i suoi spettatori sul filo del rasoio, li priva di ogni risposta logica fino all’ultima puntata e tutte le supposizioni che si possono fare, non saranno mai giuste. Ciò che ha in serbo per noi questa terza stagione è ancora tutto da scoprire, pochi giorni ci separano dalla verità. Perché nel frattempo, qualun altro era presente sul luogo del delitto, qualcuno che sembrava avere un alibi, ma con le tempistiche a nostra disposizione non si era capito che, quella persona, aveva avuto tutto il tempo per andare a casa di Annalise. Chi altro c’era in quella casa? Non ci è dato saperlo, non ancora, non per un’altra settimana. Attendiamo pazienti e con un filo d’ansia che ci divora il fegato, riusciranno questa volta, i nostri protagonisti, a scampare all’ennesimo delitto, seguendo le Regole del Delitto Perfetto?