Hunters in the Dark, sesta puntata di True Detective, (qui la recensione della quinta), apre finalmente uno spiraglio sugli scenari inquietanti in cui è avviluppata la verità sui fratelli Purcell cominciando a dare coesione al quadro investigativo lungo trentacinque anni. Per uno che non voleva ricordare il passato come fosse dietro le proprie spalle, il detective Hays sembra scontare un contrappasso dantesco fino al cerchio finale.
I cacciatori nel buio
Dopo la telefonata di Julie, Tom è messo alle strette dagli investigatori tra i quali solo Roland sembra essere convinto della sua innocenza. Nel solitario appartamento dell’uomo Roland e Wayne scoprono che il padre di famiglia vive in conflitto con la propria omosessualità, spiegando in parte le ragioni del deterioramento del rapporto con Lucy, ma il vero scoop è un altro. Dan O’Brien, il cui scheletro verrà ritrovato anni dopo in un bacino prosciugato, cerca di vendere ai detective il nome di colui che ha mantenuto Lucy, che ha orchestrato il rapimento dei bambini e potrebbe aver spinto la loro madre ad uccidersi o averla assassinata. In Hunters in the Dark gli uomini brancolano nel buio, si aggirano famelici e disperati intorno a una soluzione inafferrabile, confondendosi nei ruoli di preda e cacciatore. I cacciatori sono i detective quanto Tom che, nottetempo, imbraccia il fucile, segue la pista di Dan e trova il “Castello rosa” descritto da Julie alle altra ragazze in difficoltà. La figura sfocata di Harris James affacciarsi alle sue spalle è l’ultima cosa che vediamo prima dei titoli di coda, ma lo immaginiamo pronto ad avventarsi su Purcell e compiere la metafora.
L’enigma dell’uomo nero con l’occhio cieco
Nel frattempo il 1990 riserva grandi sorprese anche ad Amelia: impegnata nella lettura pubblica del libro, un uomo nero con un occhio cieco irrompe tra il pubblico accusandola di mentire. Impossibile non pensare alla pista affacciatasi in The Big Never, in cui più testimoni si sono riferiti a un uomo nero e orbo e una donna bianca a bordo di una berlina marrone. Impossibile anche per Amelia che mormora la parola bambole, ricordando le testimonianze e le bamboline di paglia ritrovate sulla terrificante scena dell’omicidio di Will Purcell. Resta da capire come le due piste siano collegate. Il misterioso uomo nero sembra difendersi dal contenuto del libro e l’implicazione di Harris James nel rapimento di Julie potrebbe avvalorare questa tesi. Anche la presenza della berlina intorno al luogo della scomparsa fa parte di una grande e sommersa opera di insabbiamento? Tanto potrebbe valere anche per quanto il Roland del 2015 dice riguardo la misteriosa macchina sotto la finestra di Wayne, dal momento che per la prima volta non ci è stato concesso di vedere la strada. Quali potrebbero essere le ragioni del comportamento del Tenente West non è chiaro ma si avverte chiaramente qualcosa di oscuro strisciare sotto la superficie, sensazione a cui si deve molto del fascino esercitato dalla serie.
Hunters in the Dark imprime un nuovo ritmo allo show
Hunters in the Dark spalanca le crepe tratteggiate tra tutti i protagonisti: tra Tom e Lucy, che rifiuta la mano del marito anche di fronte alla notizia della morte di entrambi i figli; tra Roland e Wayne, che da solo si avvia sul sentiero polveroso del bosco riuscendo a dare un senso al buco dietro l’armadio di Will e ai bigliettini ritrovati in casa dei bambini; persino nella famiglia di Henry, che ha tradito la moglie con Elisa, (rivelazione sfiorata dal vecchio Wayne in cerca di informazioni in The Hour and the Day). Tutti i protagonisti sono soli con i propri demoni e persino quando ciascuno cerca di convivere o collaborare con l’altro resta impantanato in non detti e mezze verità. In questa stagione Nic Pizzolatto ha voluto dimostrare con i fatti quello che aveva lasciato alle parole di Rust Cohle, ritraendo impietosamente delle esistenze fatte di opportunità mancate, di sentimenti non rivelati, di ire esplose con troppa fretta che sono sfociate in irrimediabili solitudini. Accanto al lato esistenziale, il ritmo delle indagini ha proseguito serratamente, esasperando il senso di inquietudine e sospetto che aumentano di intensità di minuto in minuto, caricando di significati reconditi ogni azione e sguardo.