Non capita tutti i giorni di poter assistere alla visione in Tv di un film pensato, scritto e diretto per il cinema. Purtroppo questo 2020 ci ha privati in molti frangenti della gioia della sala (in questi giorni anche per Soul della Pixar vale lo stesso discorso), perciò Sky, insieme a Giovanni Veronesi, ha ben pensato di far uscire l’ultima fatica del regista toscano direttamente sui propri canali pay per view. Ecco allora che i famosi Moschettieri del Re approdano direttamente in televisione senza passare dalle sale il 25 dicembre. Tutti per 1 – 1 per Tutti racconta l’ultima missione dei moschettieri più atipici di tutta la storia del cinema. Questa volta nel cast, assieme a Rocco Papaleo, Valerio Mastandrea, Pier Francesco Favino e Margherita Buy manca Sergio Rubini anche se, questo va detto, una piacevole sorpresa da parte sua attende gli spettatori.
Dopo il primo film dolce-amaro ci si sarebbe aspettati una pellicola sullo stesso genere ma il regista pare aver definitivamente optato più per il dolce che per l’amaro rendendo il tutto molto più adatto a un pubblico di piccoli rispetto al primo, merito e colpa, probabilmente, del volerlo spalmare anche su una Tv tutto sommato generalista. Questo per certi versi, va detto subito, castra il film un pochino ma il risultato è comunque soddisfacente e le risate non mancano. La comicità di Tutti per 1 – 1 per Tutti ricalca quella del capitolo precedente con grande attenzione alla lingua italiana e alle sue comiche (e volontarie) storpiature, mai fuori posto e comunque utilizzate con sagacia. Vero è che questa comicità non è per tutti e che alla lunga potrebbe stancare alcune parti di pubblico.
Il piccolo Buffòn (Federico Ielapi), detto anche 1, è perdutamente e irrimediabilmente innamorato della principessina Ginevra (Sara Ciocca), sua coetanea promessa al principino d’Orange e quindi in partenza dalla corte di Francia verso l’Olanda. 1, tuttavia, non si dà per vinto e coglie l’occasione della sua conoscenza coi tre moschettieri, incaricati di scortare la piccola al confine, per farsi aiutare nella conquista di un amore che pare essere destinato alla sconfitta già in partenza. I moschettieri aiuteranno 1 nel modo che meglio gli si confà: cioè con una sequela di errori, fallimenti e misunderstanding che in maniera goffa e fortunosa arriveranno a produrre qualche risultato.
Tutti per 1 – 1 per Tutti si ciba ferocemente di stereotipi e personaggi preconfezionati. Ne sono una prova Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti) la madre irreprensibile di Ginevra che sottomette i sentimenti alla convenienza del momento, TomTom (Giulia Michelini), donna veggente e un po’ strega fatta impazzire per forza, e Cyrano de Bergerac (un Guido Caprino che meriterebbe un voto a parte per la sua straordinaria performance), poeta incompreso e disilluso rivoluzionario. Tutti loro contribuiscono a rappresentare un aspetto dell’animo umano, anche se forse sarebbe più corretto dire “dell’italiano”. La stessa Corte dei Miracoli di cui Cyrano è capo altro non è che il carrozzone di teatranti e professionisti dello spettacolo abbandonati a se stessi durante questi mesi di pandemia e resi disillusi e arrabbiati dal menefreghismo del resto del “reame“. Citazione merita la performance di Giulio Scarpati nei panni di Beghelì, salvatore sfregiato di bambini che avremmo voluto vedere di più nel film. Quel che più dispiace è che nella pellicola non ci sia tempo per esplorare questi personaggi e il tutto viene lasciato a leggere allusioni, cosa che avveniva anche nel primo film ma che qui diventa allusione fin troppo effimera e politically correct.
I Moschettieri del Re era un film che affermava molte cose con parole, azioni e riprese della cinepresa mentre questo secondo capitolo si rende fin troppo più semplice nel linguaggio fino quasi a dimenticare da dove viene. Anche le meravigliose riprese effettuate in Basilicata per il primo film, pensate proprio per mostrare la bellezza di un Paese, l’Italia, in stato di abbandono perenne, qui vengono ridotte a pochissimi frame della Toscana. Anche la fotografia fa quel che può ma senza raggiungere le vette della prima pellicola.
Le risate ci sono e sono genuine e rinfrescanti ma su tutto aleggia l’atmosfera infantile e fin troppo sdolcinata di questi due (fantastici) bambini innamorati in un mondo che quasi non li vede nemmeno, preso com’è da tutt’altro, dalla ricerca di una “Cura” dai molti mali che affliggono la persona. Proprio la canzone di Franco Battiato fa, praticamente da sola, da colonna sonora all’intero film ed è in grado anche di strappare qualche lacrima a chi conosce anche la difficile situazione del Maestro siciliano.
In definitiva, Tutti per 1 – 1 per Tutti è un film per famiglie che ha troppo desiderato di voler piacere a tutti. Forse questa è la conseguenza di essersi dovuti affidare a Sky per la produzione e la messa in onda. La procedura potrebbe aver reso necessaria una edulcorazione che non ci è piaciuta fino in fondo, ma se film di Natale deve essere allora tant’è necessario. Restano le ottime prestazioni attoriali di un cast che vede forse i migliori attori italiani e le migliori attrici alle prese con una commedia divertentissima che avrebbe potuto fare di più dal punto di vista del significato.