A cinque puntate dalla fine, Twin Peaks, non accenna a crollare, mantenendo sempre le redini ben tirate. Il tredicesimo episodio del revival si ridesta dal torpore in cui era caduto la settimana scorsa, ma senza esagerare ovviamente.
Dopo una “lunga” assenza ritorna Evil Cooper regalandoci le scene più strong della puntata che continua il suo viaggio sempre più legato alla Loggia Nera. Vicino al lui e i suoi loschi affari ritroviamo il giovane Richard Horne che non poteva che essere collegato al male per eccellenza vista la sua condotta, come anche la coppia dal sapore tarantiniano formata da Jennifer Jason Leigh e Tim Roth. Dall’altra parte Dougie Jones invece continua la sua serie di fortunati eventi che gli salvano sempre la vita inaspettatamente. La torta alle ciliegie e il caffè non sembrano bastare a fargli tornare la memoria, continua a vagare spaesato per il mondo tra criminali pentiti e i Mitchum Brothers che se la spassano a suon di soldi e belle ragazze.
La vicenda Cooper viene portata avanti e allo stesso tempo di torna indietro tra le vecchie glorie di Twin Peaks. La puntata focalizza l’attenzione sui personaggi storici della serie tutti, chi meglio chi peggio, visibilmente invecchiati. Shelley cerca di aiutare come può la disperata figlia Becky; Big Ed Hurley tristemente solo, ancora innamorato della sua Norma che invece frequenta un altro ed è tutta presa dal franchising del RR. La stessa situazione da cane bastonato si presenta per il vicesceriffo Bobby che ancora stravede per la bella Shelly. E mentre Nadine diventa sempre più fedele al dottor Jacoby, Sarah Palmer è intrappolata in un loop mentre vede un incontro di box che si ripete all’infinito.
Ma tra il cast originale spunta un viso quasi irriconoscibile, sale sul palco sulle note di Just you, James. Una canzone intonata per la prima volta dal ragazzo insieme a Maddie e Donna nell’attempata stagione, un omaggio al passato romantico e malinconico di Twin Peaks.
Questa volta Lynch strizza l’occhiolino ai ricordi e i sentimenti che legano i personaggi, dandoci una generale visione di quello che è successo in questi 25 anni. Quella che adesso inizia a destare più preoccupazioni è Audrey che sembra essere sempre più confusa e persa dal modo in cui parla. Cosa sta succedendo alla povera Audrey da renderla così instabile emotivamente?
Sicuramente più empatica della puntata scorsa, la tredicesima ci dice tutto o niente della storia, ancora non sappiamo quali sono gli indizi da portare con sé e quali quelli da scartare, se ce ne fossero. A pochi passi dalla fine ci aspettiamo, o meglio speriamo, in qualcosa che smuova un po’ le acque.