Siamo arrivati alla quindicesima ora di questo interminabile film che è Twin Peaks 3, firmato David Lynch. Un’esperienza visiva unica nel suo genere che nel bene o nel male merita di essere vissuta. The Return, Part 15 si destreggia tra il thriller, il surreale, la vita e la morte e ritorni di fiamma toccando un po’ tutti i punti focali e non della storia.
Con questa puntata ci ha lasciati per sempre la cara Signora Ceppo che si accomiata dal pubblico e dalla vita reale. L’attrice Catherine Elizabeth Coulson si è spenta durante le riprese del film ed è stato commovente vedere come lei stessa ci abbia detto addio nei panni della Signora Ceppo, ancor di più è stato bello vedere l’omaggio che il regista le ha reso attraverso il momento di raccoglimento dei membri del dipartimento di Twin Peaks quando hanno appreso la notizia da Hawk. “Sto morendo, ma lo sai, la morte è solo un cambiamento, non la fine“.
E mentre la Signora Ceppo si congeda, dall’aldilà ritorna il compianto David Bowie nei panni di Philip Jeffries che sembra essersi reincarnato in una teiera gigante. La rockstar si rivela un’altra volta una figura essenziale per la storia, ma ancora una volta la sua apparizione è enigmatica lasciandoci con un quesito: chi è Judy?
Luci e ombre si alternano in questa puntata ad intermittenza così come la vita e la morte, che sia naturale o per suicidio. L’oscurità sembra ancora prevalere ma piccole luci si fanno strada a Twin Peaks. Nadine riprende possesso della sua vita, aiutata dalle parole del dottor Jacoby, ritrovando la serenità e concedendo la libertà a Ed che finalmente può coronare il suo sogno d’amore con Norma dopo 25 anni molto sofferti.
La situazione non cambia invece per Audrey che sembra prigioniera della sua mente e della sua casa, mentre al contrario Dougie/Dale abbandona per un attimo il suo stato catatonico apparentemente svegliato dalle parole “Get Gordon Cole” del film Sunset Boulevard. Un chiaro omaggio al film di Billy Wilder da parte di Lynch, amante del film e del noir in generale come spesso ci ricorda in molte scene in b/n. Sarà servita la scossa ha portare indietro Dale finalmente?
Una cosa è certa, dopo quindici puntate abbiamo capito che non si può dare nulla per scontato quando si parla di Twin Peaks, quindi forse dovremmo aspettare prima di cantare vittoria. Nonostante il personaggio di Dougie Jones sia stato spassoso e geniale, in pochi perdoneranno il regista per aver aspettato così tanto a far tornare il Dale Cooper che abbiamo tanto amato.
La puntata, a parte per alcune scene più lente alle quali ormai siamo abituati, ha alternato momenti più leggeri, ad altri molto commoventi per finire con alcuni più tesi ed intensi. Rispetto ad alcuni episodi precedenti notevolmente lunghi e spesso noiosi questo ha saputo dosarsi mantenendo sempre alta la soglia dell’attenzione. La fotografia è impeccabile come sempre, insieme alla sceneggiatura originale e intelligente è il fiore all’occhiello della serie. Arrivati a questo punto Twin Peaks o si ama o si odia, probabilmente molti si sono ormai persi per strada e solo pochi sono riusciti ad arrivare fino alla fine, ma ci siamo quasi bisogna solo resistere ancora un po’.