Netflix non è nuovo a produrre grandi film d’azione per aggiungere al proprio catalogo titoli che potrebbero avere successo sul grande schermo. Dopo aver distribuito 6 Underground (qui la nostra recensione) del famosissimo regista Michael Bay, è ora il turno di Tyler Rake. Il film è diretto dall’esordiente Sam Hargrave e prodotto dai fratelli Russo (Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame).
La storia si basa sul fumetto Ciudad (inedito in Italia) scritto dai fratelli Russo con disegni di Leon Gonzales ed Eric Skilman. Il protagonista è il mercenario Tyler Rake spesso operante in missioni ad alto tasso di pericolo. Viene ingaggiato per salvare il figlio di un Boss del narcotraffico, rapito dai rivali dell’uomo per umiliarlo e rovinarlo. L’estrazione si rivela ovviamente più difficile del previsto spingendo così Tyler ad una corsa sfrenata contro il tempo e contro nemici spietati.
Azione spericolata che tiene attaccati allo schermo
La sceneggiatura su cui si basa il lavoro dei Russo è molto semplice ed è assolutamente sacrificata per far spazio a scene d’azione talmente spettacolari che trainano lo spettatore dall’inizio alla fine del film senza annoiarlo. La costruzione delle scene in cui il protagonista corre, fugge, spara, uccide e lotta sono realizzate in maniera da trasmettere una costante scarica di adrenalina oscurando così la (misera) trama. Tutto questo viene aiutato da riprese eccezionali che portano direttamente all’interno delle dinamiche chi guarda il film. Insomma grazie all’utilizzo di primi piani, di mezzi busti e della macchina a mano sembra proprio di partecipare ad un videogame spara-tutto in prima persona e di essere a fianco del protagonista.
Una sceneggiatura molto semplice che non dice niente di nuovo
La sceneggiatura di Tyler Rake è molto scarna. Non c’è niente di originale nella trama e nel susseguirsi delle azioni come bene o male in tutti i film d’azione simili. Tutti i personaggi non hanno alcuna evoluzione, la loro storia all’interno della vicenda non viene mai delineata e soprattutto non viene mai approfondita la loro psiche e la peculiarità umana. Unico momento in cui tutto questo accade minimamente coincide con l’unico momento senza azione. Tyler e il ragazzo, nascosti e ricercati dal nemico, riescono a fare una piccola conversazione dove emerge il passato tormentato del mercenario. A nostro avviso questa piccola parte del film è molto confusa e così poco accurata che risulta completamente fuori luogo e fa notare ancor di più quanto il lavoro di sceneggiatura sia insufficiente.
Chris Hemsworth come non lo abbiamo mai visto
Una grossa sorpresa e anche uno dei motivi per cui il film funziona molto bene è la notevole recitazione di Chris Hemsworth (Thor: Ragnarok). L’attore australiano protagonista del film si muove assolutamente bene, sembra completamente a suo agio nelle fattezze del mercenario Tyler Rake. Con questa prestazione riesce definitivamente a zittire tutti coloro che lo avevano criticato per non saper interpretare ruoli diversi da quello del Dio Thor. Insomma Chris Hemsworth dimostra di aver appeso il mantello e il martello al chiodo per dedicarsi a pieno regime come uomo d’azione che mette anima e corpo per dare il meglio di se.
Il film è stato una specie di esperimento da parte dei fratelli Russo per provare qualcosa di diverso dal mondo Marvel in cui hanno quasi sempre lavorato. Nonostante un finale che non lascia spazio ad altre storie si è già cominciato a parlare di un possibile sequel. Pur non sapendo quante persone abbiano visto il film in questa fase, Netflix prevede che 90 milioni di famiglie avranno visto il film dopo quattro settimane facendo diventare Tyler Rake la più grande première cinematografica di sempre su Netflix.