Ormai a un passo dalla fine, Westworld 2 cambia rotta nuovamente, con un’azione molto coraggiosa mette in stand-by tutte le storyline e si dedica completamente a tratteggiare il ritratto di un personaggio che fino ad ora era passato in secondo piano, ma doveva insoppettirci il fatto che fosse interpretato da un attore che si è notevolmente distinto nientemeno che nella seconda stagione di Fargo: Zahn McClarnon.
Kiksuya è una puntata magistralmente diretta, profonda al punto giusto ma che lascia completamente indifferenti tutti quelli che aspettavano un episodio che inziasse a mettere qualche carta in tavola sul season finale.
Attenzione spoiler.
Zahn McClarnon interpreta Akecheta, temibile capo della Ghost Nation, e Kiksuya è il racconto di quella che è stata la sua presa di coscienza, racconto intenso e commovente che passa dalla sua stessa bocca mentre L’Uomo in Nero agonizza a terra e la figlia di Maeve scopre in lui un’inaspettato alleato.
Prima di diventare il leader di un gruppo di sanguinari nativi americani Akecheta era membro di una tribù pacifica, aveva una donna da amare e un’esistenza serena. Dopo essere finito sul luogo del massacro di Sweetwater e aver trovato il simbolo del labirinto, l’attrazione comincia a non essere più lo stesso. Rimane ossessionato da quel simbolo tanto da spingersi a domandarsi cose che prima non si sarebbe mai chiesto.
Di seguito a questa scoperta gli sviluppatori del parco decidono di riprogrammarlo facendogli assumere la nuova personalità di crudele condottiero senza però cancellare il codice rimasto in background. Questo permetterà all’host di intraprendere una seconda volta la strada di presa di coscienza, risveglio provocato sia dall’incontro con un delirante Logan che gli parla di un mondo reale – al contrario di quello in cui sono confinati – che e soprattuto dall’incontro con il suo amore, Kohana.
Il rivedere la donna amata nella precedente vita gli darà una motivazione in più per continuare nella sua ricerca della verità, con l’intento di farle recuperare la memoria e riuscire a renderli liberi.
Per perseguire il suo scopo l’host si farà uccidere e proprio come Maeve prima di lui sarà nei laboratori del parco che troverà le risposte che cerca. Ford stesso, affascinato dalle doti del condottiero indios gli affiderà una nuova missione: al termine della rivolta dovrà portare tutte le attrazioni nella valle dell’Oltre.
Alla fine dell’episodio capiremo che in parte Akecheta parla alla bambina per bocca di Maeve, il cui potere si rivelerà finalmente nei suoi tecnicismi: la host ha la capacità di riscrivere il codice dei suoi simili, affidando da quello che sembra il suo letto di morte la figlia alle cure del condottiero della Ghost Nation.
Kiksuya è indubbiamente un episodio interessante che non annoia, ma che non raggiunge certo i picchi a cui tutti noi eravamo abituati nella prima stagione confermando per l’ennesima volta l’andamento altalenante di questa stagione.