L’opera seconda può essere veramente un casino. Spesso è considerata il banco di prova per dimostrare il vero valore di un artista. La maggior parte delle volte ingiustamente. L’esordio dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo è stato La terra dell’abbastanza, un crime movie insolito e dark, vincitore del nastro d’argento per il miglior regista esordiente (registi in questo caso). Un’opera prima rimasta nella memoria delle bestie da festival e sussurrata di bocca in bocca fra gli addetti ai lavori. Non era scontato mantenersi sul livello di un esordio del genere, invece Favolacce è stato un enorme passo avanti nella poetica dei due registi, tanto da meritare l’orso d’argento alla migliore sceneggiatura al festival di Berlino.
Once upon a time in Spinaceto
Favolacce è una co-produzione italo svizzera. Il film è ambientato a Spinaceto. Per chi non conoscesse Roma o non avesse familiarità con il cinema di Nanni Moretti, Spinaceto è una frazione della città che si trova un chilometro a sud del GRA sulla via Pontina, la famigerata via del mare.
La Spinaceto di Favolacce è un luogo distorto, ambiguo, irriconoscibile. Gli ambienti ripresi con lenti grandangolari che ne deformano gli spazi, illuminati da luci paradossali e riempiti da una colonna sonora angosciante.
I bambini ci guardano
Favolacce è un film corale, che raccoglie le storie di diverse famiglie vicine di casa: accanto ai rumorosi ed invadenti genitori, non passano inosservati i bambini. Silenziosi ma eccellenti nello studio, solidali fra loro ma incapaci di alzare la testa di fronte agli adulti. Nell’arco di un’estate, le vite del circondario cambiano per sempre.
La disperazione solita del racconto di periferia lascia spazio a villette a schiera luminose e inquietanti, popolate da ricchi miserabili, violenti e ipocriti. I brillanti interpreti di questi personaggi sono Elio Germano, Barbara Chichiarelli, Gabriel Montesi, Max Malatesta, Cristina Pellegrino, Ileana D’Ambra e Lino Musella.
La tensione crescente che domina ogni scena culmina in un finale sorprendente, che rende protagonisti definitivi i bambini, interpretati da Giulia Melillo, Tommaso Di Cola, Giulietta Rebeggiani, Laura Borgioli e Justin Korovkin. Un gruppo di giovanissimi attori che si dimostra assolutamente all’altezza dei partner adulti.
Un mondo senza genitori
Gli adulti di Favolacce sono accomunati dall’essere autoreferenziali ed egoisti: dicendo di agire per il bene dei figli operano nei loro confronti meschinità e soprusi. Non vedono i loro bambini per chi sono, ma proiettano su di loro insicurezze e aspettative impossibili da soddisfare. La rabbia dei bambini, in questo senso, si manifesta attraverso una ribellione silenziosa, un’incapacità di replicare dinanzi all’impossibilità di rinnegare i genitori.
Si potrebbe aggiungere che Elio Germano è favoloso (come suggerisce il film che l’ha reso celeberrimo e il titolo di quest’ultimo), che finalmente il cinema italiano dimostra che blablabla, che questo film con i suoi pregi e difetti è diverso da qualsiasi cosa abbiate visto ed è tutto assolutamente vero. Ma piuttosto è più utile dire che Favolacce è disponibile on demand: si può scegliere attraverso quale piattaforma vederlo su questa pagina.