5) Blade Runner 2049
Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve
Un sequel o un remake vive nella nostalgia dell’originale di cui sarà sempre un replicante. Denis Villeneuve, consapevole di questo, regista cerca di allargare, e non di superare, quanto fatto da Scott, espandendo un universo già ricco e complesso rendendolo attualissimo. Blade Runner 2049 è, in questo senso un vero sequel e non un’omaggio ad un cult del passato. Il film ha una propria identità e si completa con l’originale dell’82, soprattutto a livello tecnico e visivo, grazie anche ad una fotografia superlativa, firmata Roger Deakins, che rende ogni fotogramma del film un’opera d’arte.
4) La La Land
La La Land di Damien Chazelle
Un musical onirico e potente nella sua semplicità. La La Land è capace di parlare con originalità di temi inflazionati e di rilanciare un genere che stenta a trovare nuove ed efficaci declinazioni. Pregno di elementi nostalgici e metacinematografici La La Land trionfa grazie al contrasto tra la perfetta fattura tecnica e l’imperfezione dei suoi protagonisti. Dopo Whiplash, il giovanissimo Damien Chazelle ci regala un altro piccolo capolavoro a tema jazz: non vediamo l’ora di vedere il suo prossimo film, First Man, un biopic su Neil Armstrong in uscita nel 2018, con Ryan Gosling nel ruolo del primo astronauta che mise piede sulla Luna.
3) Arrival
Ebbene sì, Denis Villeneuve entra nuovamente nella top ten dei migliori film del 2017 con un altro piccolo gioiello, Arrival. Il regista porta in scena la fantascienza più pura, grazie ad una struttura tutt’altro che convenzionale, un montaggio perfetto accompagnato da una regia tecnicamente impeccabile, una protagonista con cui si entra subito in empatia fino ad arrivare ad un finale davvero potente nelle immagini e nel significato. Da tempo non si vedeva un film capace di rendere così interessante la scienza che tratta: da non perdere.
2) Dunkirk
Dunkirk di Christopher Nolan
La guerra secondo Christopher Nolan. Dunkirk non ha un finale scioccante, non ha componenti paranormali, non ha una trama complessa e addirittura non ha quasi dialogo. Eppure è un’esperienza unica nel suo genere. Visivamente e tecnicamente ineccepibile, il film ha un utilizzo del sonoro e delle musiche davvero magistrale. Nolan trascina lo spettatore letteralmente sulla spiaggia, nei mari e nei cieli di Dunkerque grazie ad una storia che si sviluppa su tre piani narrativi e temporali che si intrecciano. Un gioiello destinato a diventare un cult del genere.
1) Elle
Elle di Paul Verhoeven
Dopo anni di film progettati per conquistare i box office tra cui il magnifico thriller The Black Book, Paul Verhoeven gira il suo primo film francese, intransigente sulla nazionalità di cast e crew, una volta trovata la sua musa: Isabelle Hupert, che incarna sublimemente Michèle, la protagonista di Elle, pronta a conquistarci e turbarci. Film psicologico dal carattere thriller, ridimensionato dal forte ego di Michèle, dal suo sarcasmo e da tutto ciò che tiene nell’ombra in cui invita tutti gli altri personaggi ad entrare, in primo luogo lo spettatore, portato a legare a sua volta la sua storia con quella di Michèle. Verhoeven si approccia in modo coraggioso e spiazzante a un tema come quello della violenza sessuale: una visione d’obbligo per ogni cinefilo che si rispetti.