Ci siamo, il momento tanto atteso è arrivato. Per la gioia di tutti i fan che seguono la serie siamo giunti al punto di svolta! La sesta puntata di Westworld, The Adversary, arriva in tutta la sua magnificenza a darci le risposte alle domande che per cinque puntate ci siamo posti senza sosta. Ricca di scene sensazionali, riesce a calmare, almeno un po’, la nostra sete di curiosità.
Le indagini di Bernard ed Elsie, per scoprire chi c’è dietro allo spionaggio industriale che l’azienda di Westworld sta subendo, arrivano ad un nome. Il primo indiziato è il fantomatico Arnold, cofondatore del parco, che sembrerebbe non essere poi così morto come si pensava e che opera anche attraverso degli infiltrati nel dipartimento di sicurezza. Ci sono ancora in gioco alcuni host della prima generazione, creati direttamente da Arnold, ora usati da lui per entrare nel sistema e lasciare messaggi al suo ex socio Dr. Ford (Anthony Hopkins) tramite il piccolo Robert. Un colloquio che ricorda quello tra Bruce Willis e il giovane Haley Joel Osment nel film Il sesto senso, inquietante al punto giusto.
Cosa c’è dietro il piano di Arnold? Qual è il suo vero scopo?
Dolores, che in questa puntata non è presente, passa il testimone a Maeve, interpretata dalla bellissima e brillante Thandie Newton, che è riuscita a costruire un personaggio davvero interessante conducendolo sapientemente fino al suo exploit in questo episodio. L’ammaliante direttrice del bordello di Sweetwater riesce ad estorcere ai due malcapitati adetti alla manutenzione molte informazioni, convincendoli anche a potenziare il suo sistema in modo da portarla ad un livello avanzato. Attraverso di lei veniamo a conoscenza delle varie fasi di progettazione degli androidi. Una delle scene più intense e perfettamente riuscite è appunto quella in cui Maeve “passeggia” per i corridoi dei vari livelli del laboratorio, il tutto accompagnato dalle musiche suggestive di Ramin Djawadi.
Un’immagine carica di significato sul piano ontologico, la creazione finalmente arriva al suo creatore ma si trova davanti uno spettacolo orribile scoprendo che le è stata data la “vita” solo per il divertimento di qualcuno. Ora che è a conoscenza della verità, cosa deciderà di fare Maeve?
Un altro cambio di rotta arriva per Teddy (James Marsden), lasciando basiti sia noi che il suo compagno di viaggio, l’Uomo in Nero (Ed Harris). Si scopre che anche lui si macchiò del massacro inizialmente imputato solo al sadico Wyatt, emerge il suo istinto omicida e con una mitragliatrice si fa autore di uno sterminio di massa.
Nolan sa quello che fa, ha pianificato tutto, fino all’ultimo dettaglio, affinché questa puntata arrivasse nel momento giusto. Ha saputo dosare i tempi senza fissarsi e caricare ulteriormente lo spettatore con altri dubbi e punti interrogativi, non so se avremmo retto ancora un’altra puntata senza chiarimenti. Con The Adversary siamo arrivati all’esplosione della trama che farà procedere la serie targata HBO con un’altra marcia. Ora non si può più tornare indietro.